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  • GIROVAGANDO: MUSEO DELL’ OMBRELLO DI GIGNESE

    3 gennaio 2025 • LUOGHI E LIBRI • 1880

    museoombrello

    Cosa hanno in comune Julie Andrews cioè Mary Poppins e Gene Kelly che canta e balla Singing in the rain?

    Sicuramente avrete risposto giusto. L’ombrello..

    Ebbene, a Gignese, nel Verbano-Cusio-Ossola, sulle colline piemontesi sopra il Lago Maggiore c’è un museo unico al mondo dedicato proprio al l’ombrello e al parasole. Una raccolta incredibile con pezzi unici che ripercorrono la storia degli ombrellai. Perchè nei secoli scorsi da queste terre, in particolare da Carpugnino e Gignese partivano il 1 gennaio giovani ombrellai diretti in tutta Europa per costruire e vendere oppure riparare parasoli e parapioggia.

    Davvero un museo unico che rappresenta anche un’attrattiva turistica per questa cittadina di mille abitanti nell’Alto Vergante. Davvero tanti i visitatori ed è un doveroso riconoscimento per il lavoro, i sacrifici, la tenacia ma anche l’ abilità di tanti ombrellai di questa zona.

    E quindi se volete sentirvi un po’ Gene Kelly o Mary Poppins basta fare un salto a Gignese e visitare il Museo dell’Ombrello e del Parasole

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  • BERREMO SOLO IN CASA

    2 gennaio 2025 • COSE NOSTRE • 605

    unnamed

    Tanto si è detto e scritto in queste settimane del nuovo codice della strada. Sul tema sono intervenuti fior di esperti e di polemisti. Per cui anch’io dico la mia, da ignorante in materia, solo con l’esperienza di più di quarant’anni di patente alle spalle.

    E non mi addentro in questioni tecniche: percentuali di alcol nel sangue, alcolock, sanzioni pecuniarie, decurtazione punti o sospensione patente. Mi limito a una sola affermazione. Perentoria.

    Per essere davvero sicuri di non incorrere nelle sanzioni del nuovo codice. dovremo bere un bicchiere di vino o un boccale di birra soltanto a casa, senza per altro mettersi alla guida. Avete capito bene. Il rischio di andare fuorilegge è troppo grande.

    Certo dipende dal diverso tipo di organismo, dal fatto che si beva a digiuno o a stomaco pieno e da tanti altri  fattori: ma, pare ovvio, che percentuali di 0.5 di alcol nel sangue significa aver bevuto uno o due calici di vino, oppure un grappino o un amaro a fine pasto. Per questa nuova legge ha lo stesso valore di una pesante ubriacatura.

    Per i neopatentati la realtà è ancora più restrittiva: 0, cioè ZERO. Tanto deve essere il tasso alcolemico nel sangue.

    Due semplici e banali osservazioni. La prima. Capisco che la ratio dei provvedimenti sia quella di portare maggior sicurezza sulle strade, ma la gran parte di noi usa l’auto per lavoro e quindi il rischio di perdere punti o la sottrazione della patente è troppo grande. Perciò meglio non correre rischi.

    Quindi meglio non bere.

    La seconda. Chi finora ha guidato da ubriaco secondo voi sarà scoraggiato e intimorito da queste recrudescenze dei provvedimenti? Credo proprio di no. Gli incoscienti, i menefreghisti o quelli che pensano di essere più furbi e farla franca, restano tali di fronte a qualsiasi pena.

    A cambiare abitudini saremo noi, impauriti dalla legge. E a farne le spese sarà tutto un settore (quello vitivinicolo e della distillazione) che vedrà crollare gli ordinativi da parte di ristoranti, bar, trattorie, osterie, pub, ecc. E temo che di risultati concreti – in termini di sicurezza sulle strade – ne vedremo pochi.

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  • SCAFFALE: NATALE A TORINO

    27 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 585

    nataletorinoneos

    In questi giorni intrisi del clima delle Festività del Natale non possiamo non segnalare questa raccolta di sedici racconti che hanno per titolo “Natale a Torino”, anche se è il sottotitolo a dare l’ esatta dimensione del volume: “la città del cioccolato”.

    Ad essere più buoni, infatti, in questi giorni sono certamente i cioccolatini, il dolce tipico del capoluogo piemontese. Ed ecco che Teodora Trevisan, curatrice dell’ antologia, ha trovato la chiave di lettura per raccogliere questi personaggi e questi spunti narrativi – originali e divertenti – che popolano le 120 pagine del volumetto edito da Neos.

    Ce n’è per tutti i gusti, per tutti gli stili narrativi… dalle vicende di una vecchietta alla storia del tifoso ultras, dall’ assessore con soluzioni creative al clarinettista scorbutico, da Cagliostro alle Nougatine… insomma, soltanto pochi fili conduttori: Torino, il Natale e il cioccolato.

    Perchè, come dice Guido Gobino nell’intervista a Luca Borioni che precede l’ antologia di racconti, “in questa città tutto nasce dai sensi ed è per questo che non ci sarà mai un’ intelligenza artificiale  in grado di sostituirci ….io lo so: quando sperimento una nuova ricetta, i ragionamenti nascono da sensazioni olfattive e gustative che nessuna macchina ti può dare”

    NATALE A TORINO-LA CITTA’ DEL CIOCCOLATO

    a cura di TEODORA TREVISAN

    NEOS EDIZIONI

    15 euro

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  • SIAMO BRAVI, MA NON SAPPIAMO DIRLO

    26 dicembre 2024 • COSE NOSTRE • 410

    bollicine-SPUMANTE

    Si sta concludendo il 2024 e il Piemonte, in quest’anno, ha ottenuto alcuni riconoscimenti davvero importanti, che però non abbiamo saputo valorizzare e comunicare con opportuna enfasi.

    Alto Piemonte – Gran Monferrato ha ricevuto il riconoscimento di Città Europea del Vino 2024. Specificatamente le zone di produzione vinicola che fanno capo a venti comuni piemontesi (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), uniti per la prima volta sotto un’unica sigla, hanno potuto fregiarsi del titolo di “Città Europea del Vino”, per tutto l’ anno.

    Cuneo Città Alpina dell’anno 2024. “Essere città alpina ci permetterà di guardare al 2024 rispetto al tema della montagna e del territorio in modo importante e ci porrà in relazione con altre realtà, non solo italiane, che vivono il loro essere sul territorio montano, con tutte le difficoltà connesse. Guardiamo con molta fiducia a questa prospettiva”, così diceva la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero a inizio anno.

    La Città di Torino si è aggiudicata un nuovo e prestigioso riconoscimento internazionale: Capitale del Turismo Intelligente per il 2025, un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea.

    Sono soltanto tre esempi di importanti riconoscimenti internazionali. Forse io sono stato troppo distratto, ma mi sono sfuggiti. Di Cuneo – Città Alpina l’ho saputo sfogliando un numero di Topolino, il giornalino a fumetti, dedicato proprio al capoluogo della Granda. Di Alto Piemonte-Gran Monferrato ne sono venuto a conoscenza, ai primi di dicembre, in un convegno a Casale, organizzato dalla Tela di Clio. Per quel che riguarda Torino centro del turismo intelligente vedremo cosa accadrà nel 2025.

    Chiedo solo – sommessamente – se questi medesimi riconoscimenti fossero andati a una città francese cosa sarebbe successo. La Grandeur transalpina ci avrebbe invaso di manifesti, spot pubblicitari, iniziative, slogan… noi invece , silenzio. Voliamo basso. Non facciamo sapere. Non montiamoci la testa.

    Insomma, ESAGERUMA NEN

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  • MAISON CAPRICCIOLI E IL PESCE A TORINO

    21 dicembre 2024 • CINQUE SENSI • 361

    PESCEMAISONCAPRICCIOLI
    La cucina classica di pesce proposta dallo chef Andrea Turchi all’interno della Maison Capriccioli di Torino guarda anche ai menù delle feste con proposte legate a Natale e Capodanno.
     
    Nel centro cittadino, dunque, nel locale aperto lo scorso mese di ottobre dalla stessa proprietà di Unforgettable (una stella Michelin) e con la collaborazione dell’head chef Christian Mandura, Maison Capriccioli resterà aperta nel periodo festivo proponendo nei giorni del 24 sera, 25 a pranzo e del 31 dicembre un’offerta gastronomica ittica dedicata alle feste nel cuore di Torino. 
     
    Menu di Natale: Gambero e carciofo; Ostrica, spinaci e burre blanc; Cozze e cardoncello; Pasta mista e bouillabaisse; San Pietro alla mugnaia; Zabaione e nocciole; Piccola pasticceria e panettone. Costo 120 euro; pairing di vino 3 calici a 40 euro, 5 calici a 60 euro). Menu di Capodanno: Assoluto di Seppia; Scampo e lenticchie; Lanzardo, funghi, cavolo nero; Tortello cavolfiore, aringa e caviale; Astice e spuma di patate; Cioccolato e mirtillo; Piccola pasticceria, panettone e zabaione. (Costo 150 euro; pairing di vino 3 calici a 40 euro, 5 calici a 60 euro). 
     
    “Sono piatti – spiega lo chef Andrea Turchi – che abbiamo scelto perché ricordano sapori classici e quei profumi di “casa” del periodo natalizio: parlo della mugnaia, della zuppa di pesce o dell’ostrica che riportano sempre ad occasioni speciali e di festa. Prendiamo la bouillabaisse, la tipica zuppa di pesce del sud della Francia servita con i pesci di scoglio e la andiamo a unire con una tradizionale pasta mista, tipica del sud Italia.
    Finiamo di cuocere la pasta mista nella salsa bouillabaisse  e sopra andiamo a servire i pesci più tradizionali di questa portata come triglia, scorfano e gallinella. 
    Il risultato? La pasta mista rimane molto morbida e cremosa con i pesci marinati o appena scottati sopra il piatto: è una portata dal forte legame Mediterraneo, elegante, che profuma di mare e di festa”. 
     
    Discorso analogo anche per il veglione: “Abbiamo chiari esempi legati alla tradizione di Capodanno – prosegue Turchi – materie prime nobili come lo scampo servito con le lenticchie o come l’astice. 
    C’è però anche un discorso diverso: questo menu racconta anche un pò di “miseria e nobiltà” perché oltre alle materie prime nobili c’è una forte concentrazione sulle materie prime più umili: è il caso del cavolfiore, ripieno del tortello, che viene servito con una salsa di aringa e impreziosito con il caviale”. 
     
    Negli altri giorni Maison Capriccioli proporrà il menu alla carta e le proposte di degustazione da 70 e 90 euro con piatti già iconici come i Plin di gallinella e la sua zuppetta, Rossini di rombo o ancora Spaghettone burro affumicato e ricci di mare, Cioccolato e caviale. 
     
    Con venticinque posti a sedere e una sala accogliente Maison Capriccioli è capace di far rivivere l’anima di una Torino classica proprio come accade nelle maison parigine. Qui si intrecciano una cucina di pesce contemporanea con tecniche di lavorazione e salse di ispirazione francese.
     
    Maison Capriccioli, che nel periodo delle feste sarà chiuso nei giorni 25 sera, 26 e 30 dicembre e 1 gennaio, si trova in via San Domenico, 40 a Torino (info al numero 011.436.82.33). Per prenotazioni: www.maisoncapriccioli.it
     
    LO CHEF
    Andrea Turchi, torinese, classe 1994, dopo gli studi all’Alberghiero N. Bobbio di Carignano ha cominciato a lavorare presso il ristorante Del Cambio di Torino con Matteo Baronetto, dove la sua strada e quella di Christian Mandura si sono incrociate per la prima volta. Tra le sue esperienze anche la Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni, Spazio 7 e il Castello di Grinzane al fianco di Alessandro Mecca.
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  • GIROVAGANDO: LA GROTTA DI BABBO NATALE A ORNAVASSO

    20 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 380

    ORNAVASSO

    Perché andare fino in Lapponia per incontrare Babbo Natale, noi lo abbiamo trovato sulle montagne dell’ Ossola, in cima al Piemonte. A Ornavasso, cittadina di 3mila abitanti, c’è infatti la Grotta di Babbo Natale, dentro una cava delle Alpi Pennine dove nei secoli passati si estraeva il marmo che fu usato per costruire il Duomo di Milano.

    Dalla piazza principale di Ornavasso parte il Trenino delle Renne che ci porta all’ inizio del percorso che ci guiderà fino all’ imbocco delle grotta. Una breve visita ad uno storico presepe e poi l’ incontro con gli Elfi

    In attesa che giunga il nostro turno per accedere alla grotta (tutto è perfettamente organizzato grazie alle prenotazioni on line), ecco il villaggio di Babbo Natale con vari intrattenimenti, giochi, attrazioni, cantastorie, sogni per i bimbi. E non manca un  punto di ristoro gestito dalla locale sezione degli Alpini.

    Un percorso di 300 metri a piedi dentro il tunnel della cava muniti di caschetto protettivo e poi: eccoci dentro la Grotta una sala alta 30 metri, come un palazzo di 10 piani, e laggiù al fondo Babbo Natale che accoglie bimbi e adulti per la classica foto di rito.

    Ogni anno sono circa 30mila le persone, fra bimbi e adulti e nonni, che visitano la Grotta di Babbo Natale. E per gli organizzatori che lavorano un anno intero è sempre  una grande soddisfazione vedere – all’ uscita – gli occhi stupiti e felici dei bimbi che hanno potuto realizzare il loro sogno, incontrare Babbo Natale.

     

    FINALE CON GLI ELFI CHE INVITANO ALLA GROTTA

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  • PARTE LA STAGIONE, MA CHI PUO’ ANCORA PERMETTERSI DI SCIARE?

    19 dicembre 2024 • COSE NOSTRE • 452

    famigliasciatori,jpg

    Come da tradizione, proprio in questi giorni, parte sulle Alpi la stagione sciistica. Ma quest’anno, almeno per il Piemonte, c’è una grossa novità. Siamo la regione regina. Regina de che? Dei rincari.

    Mediamente, nella nostra regione, gli aumenti di giornalieri, sky pass annuali, tessere di vario tipo è dell’ 8,36 %. Facendo due conti, l’aumento si traduce in una stangata che sfiora il 30% in quattro stagioni – che poi sono tre anni –, come ha denunciato Assoutenti. Con punte addirittura vicine al 40% come nella Vialattea, dove il giornaliero adulto, in alta stagione, è passato via via dai 41 euro del 2021/22 fino ai 56 euro di quest’anno.

    Siamo distanti dagli 83 euro di skipass – tanto costa il giornaliero in alta stagione nel carosello delle Dolomiti Superski – e anche dai 79 euro che si devono sborsare per sciare a Campiglio, oppure i 77 euro sulle piste di Cortina o in Val Gardena. Ma in quelle stazioni sciistiche ormai sette sciatori su dieci non parlano l’italiano.

    Certo anche in Piemonte ci sono località dove sciare costa meno: per un giornaliero si sborsano 38 euro a Domobianca, 46 a Limone, 24 a San Giacomo di Roburent, 18 a Usseglio.

    Ovunque ci sono sconti – spesso anche consistenti – per gli stagionali e per gli acquisti delle tessere on-line. Ma visti i cambiamenti climatici sempre più repentini, e l’ormai cronica scarsità di precipitazioni nevose, chi può impegnare centinaia di euro in anticipo?

    In  generale, per via degli alti costi che comporta (si aggiungano i pasti, i trasporti, le attrezzature) lo sci si sta orientando sempre più verso una clientela internazionale e che può spendere parecchio. Nel lungo periodo sarà uno sport d’élite, appannaggio solo di chi se lo potrà permettere, e questo aumenterà la marginalità degli operatori turistici e del settore. Meno sciatori significa anche meno clienti per bar, ristoranti, hotel.

    Con questi chiari di luna occorre ripensare complessivamente l’offerta turistica invernale della montagna? Il dibattito è aperto

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  • CAFFE’ BARATTI E MILANO COMPIE 150 ANNI

    14 dicembre 2024 • CINQUE SENSI • 502

    BarattiEMilano

    Era il 31 dicembre 1874 quando i fondatori Ferdinando Baratti e Edoardo Milano aprirono “i banchi di spaccio della lunga bottega” per accogliere gli illustri invitati della Banca Industriale Subalpina, il passage vetrato e monumentale che avrebbe preso poi il nome di Galleria dell’Industria Subalpina. Quest’anno ricorre un importante anniversario e per rendere omaggio all’apertura dello storico caffè, martedì 10 dicembre presso la Galleria Subalpina (piazza Castello, 29) si terrà una festa istituzionale  per celebrare uno dei compleanni più iconici di Torino: i 150 anni del Caffè storico che è diventato il Salotto Sabaudo e della Galleria Subalpina. Per celebrare la città e il gusto torinese, che interpreta magistralmente dal 1858, Baratti & Milano si apre a un anno di eventi e appuntamenti saranno dedicati a raccontare una realtà che rappresenta non solo un’icona culturale della città, ma anche un punto di incontro e dialogo, dove l’impresa si intreccia con la cultura e la cultura si traduce in impresa.

    LA FESTA: BUON COMPLEANNO BARATTI!
    Il Caffè Baratti & Milano è parte integrante della memoria collettiva di Torino. A partire dal 1° febbraio 2025, Baratti & Milano aprirà le porte a tutta la città con un evento speciale che darà il via a un anno di sorprese.

    ALCUNI DEGLI EVENTI PREVISTI E LE NOVITÀ DURANTE L’ANNO

    LA CENA CON ALCIATI: IL NUOVO SPAZIO NEL CAFFÈ STORICO. Tra le tante novità del prossimo anno, il 28 gennaio 2025 sarà disponibile un nuovo spazio ristorante serale nello storico Caffè Baratti di piazza Castello. Il Caffè si rinnova grazie alla collaborazione con lo chef stellato Ugo Alciati, con l’obiettivo di raccontare la tradizione con un’esperienza unica che unisca storia e contemporaneità.

    VETRINISTA SARÀ LEI: IL NUOVO PROGETTO ARTISTICO DEL 2025. A partire da gennaio 2025, Baratti & Milano lancerà un innovativo progetto artistico di Helga Faletti e a cura di Luca Beatrice, dal titolo “Vetrinista sarà lei”. L’idea sarà quella di coinvolgere artisti contemporanei per trasformare le vetrine di Baratti & Milano in un’esposizione d’arte contemporanea che celebrerà l’identità storica e culturale del marchio. Il progetto parte dal voler comunicare la storia di Baratti & Milano e la sua evoluzione nel tempo attraverso le vetrine, che diventano l’identità di questa trasformazione. L’esposizione partirà in contemporanea al lancio del nuovo ristorante serale del Caffè Baratti & Milano il 28 Gennaio 2025, ogni artista sarà associato un prodotto di Baratti & Milano ed esporrà per circa 40 giorni. Gli artisti coinvolti saranno: Marco Lodola, Elena Salmistraro, Massimo Giacon, Nicola Bolla e Maurizio Vetrugno.

    LE NUOVE LINEE. San Valentino 2025 sarà la data di lancio della nuova linea di praline di cioccolato firmata Baratti & Milano. La nuova collezione sarà disponibile esclusivamente presso il Caffè storico in piazza Castello. La linea comprenderà circa cinque modelli di praline realizzate a mano che si portano dietro l’esperienza di 166 anni di laboratorio creativo, declinate in una varietà di gusti tra cui le classiche alternative al cioccolato fondente e al latte. In occasione della Pasqua, invece, Baratti & Milano non produrrà solo le uova di cioccolato artigianali, simbolo della delicata arte dolciaria che ha reso celebre il Caffè, ma inaugura anche una nuova collezione di confezioni esclusive prêt-à-porter.

    IL CHIOSCO DEI GELATI DA PASSEGGIO. Novità del 2025 sarà la trasformazione del chiosco del Caffè Baratti di piazza Castello in un chiosco dei gelati da passeggio. Il gelato artigianale è a base panna e seguirà due linee: una aromatizzata con gianduiotto, cacao, nocciola o pistacchio, e una alla frutta. Il gelato sarà sempre fresco e fatto al momento.

    LA MOSTRA: IL MATERIALE D’ARCHIVIO, LA GRANDE STORIA DELLA PUBBLICITÀ DI BARATTI & MILANO. A partire da maggio 2025 prenderà il via un palinsesto con l’intento di rendere pubblico il materiale d’archivio di Baratti & Milano. Un viaggio  nella storia dell’azienda con una mostra dedicata: saranno infatti esposti in vetrina documenti storici, stampe e locandine d’epoca. Il progetto è in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.

    NATALE CON BARATTI & MILANO. Per il Natale 2024, Baratti & Milano esporrà in vetrina la sua linea storica, rilanciata appositamente per le festività natalizie. Ma lo sguardo è già rivolto a Natale 2025, che prevederà il lancio di una nuova linea di confezionamento in collaborazione con l’artista torinese Elisa Seitzger.

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  • SCAFFALE: BONOMI E DICK, L’ UOMO CHE INVENTO’ IL TORO

    13 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 545

    dick

    Se qualcuno cercasse, nella lettura di questo libro, l’ ennesimo capitolo sulla storia del Toro rimarrebbe deluso, e non poco. Luigi Bonomi nel suo “Alfred Dick, l’ uomo che inventò il Toro” utilizza l’ eccentrico industriale svizzero come guida per un viaggio immaginifico nella Torino di inizio ‘900. Della squadra granata c’è poco o nulla (qualche accenno alla nascita nella famosa birreria del centro di Torino), in realtà cì è inv ece molto degli albori della Juventus e dei suoi primi successi: per il resto è la biografia fantasiosa di Dick, un sognatore nella città della Bella Epoque.

    E, così seguendo il percorso umano di Dick, ci imbattiamo in Emilio Salgari e Cesare Lombroso, in Nostradamus e Dorando Petri, in Cacherano di Bricherasio e Pablo Picasso, per non citare tutti gli altri: parto della fervida immaginazione di Bonomi che racconta come questo importante imprenditore del settore delle calzature, da primo presidente vincente della Juventus diventa il fondatore del Torino. Il calcio fa da contrappunto ad una controversa storia d’ amore dello stesso Dick con la giovane Emma. Sarà questo sofferto amore la causa del suicidio dell’ imprenditore svizzero? Oppure i suoi rovesci finanziari? E poi, si è trattato di un vero suicidio?

    Sono soltanto alcuni dei misteri che circondano la vita di Alfred Dick, ed in questa vita sconosciuta che si infila l’ autore per improbabili incontri con personaggi dell’ epoca, sportivi e industriali, scienziati e artisti, politici e perfino ultraterreni. Con il passare delle pagine entrerete sempre più in una città come Torino che pensavate di conoscere e che invece può ancora sorprendervi.

     

    LUIGI BONOMI

    ALFRED DICK, L’ UOMO CHE INVENTO’ IL TORO

    ARABAFENICE EDIZIONI

    18 euro

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  • MA QUANTO FINISCE NELLE TASCHE DEGLI AGRICOLTORI?

    12 dicembre 2024 • COSE NOSTRE • 2985

    Roma, 31 mag. (askanews) - Vola il carrello della spesa. A maggio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% su base mensile e dell'1,9% su base annua (in accelerazione da +1,2% registrato ad aprile). E' la stima preliminare dell'Istat.

	I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto salgono dello 0,8% in termini congiunturali e del 2,1% in termini tendenziali (in accelerazione da +1,4% del mese precedente).

    L’ altro giorno ho comprato, da un furgone per strada, una cassetta di arance: 5 chili per 10 euro. Il mattino dopo, facendomi la spremuta, riflettevo: con tutti i costi sostenuti per il trasporto dalla Sicilia al Piemonte,  benzina, pedaggio autostrada, compenso del guidatore, costo delle cassette (niente tasse perché non mi è stato rilasciato alcuno scontrino)…quanto è rimasto in tasca al coltivatore siciliano di quell’ euro al chilo di buonissime arance?

    Poi, osservando tra gli scaffali di un qualsiasi supermercato, ho analizzato alcuni prezzi: passata di pomodoro di gran marca  700 grammi in offerta a 0,89 centesimi, bottiglia di dolcetto 2,39 euro. Non è necessario essere un fine  economista per capire che in quel prezzo sono compresi il costo della bottiglia, dell’ etichetta, del trasporto, il guadagno del venditore, le tasse, ecc. E mi sono fatto la medesima domanda: a quell’ agricoltore o a quel viticoltore quanto sono stati pagati i pomodori o le uve?

    Quando facciamo la spesa siamo tutti alla ricerca dell’ offerta promozionale, del 3 per 2, dello sconto eccezionale e non ci domandiamo mai se quel prezzo è remunerativo del lavoro di chi ha prodotto quell’ alimento. Ma se l’ agricoltore non riesce a trarre il giusto profitto dal suo lavoro come fa ad andare avanti? E se noi ammazziamo la nostra agricoltura indirettamente uccidiamo il made in Italy, una delle ricchezze della nostra economia.

    Riflettiamo. 89 centesimi per la passata di pomodoro, 10 euro per una cassetta di arance, 2 euro per una bottiglia di vino sono la via maestra per lo sfruttamento del lavoro e per la contraffazione.  Poi non servirà a nulla piangere sul latte versato.

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