Un ristorante di gran classe e una cucina raffinata all’ interno del complesso abbaziale del santuario di Oropa nel cuore delle Alpi Biellesi, in Piemonte… Sembrerebbe un azzardo, quasi un affronto…
E invece c’è una logica, c’ è un perché. E ce lo racconta la storia. Il santuario della Madonna Nera si trova abbracciato dalle montagne a mille metri di altitudine, isolato da qualsiasi centro abitato. Eppure fin dal 1600 è stato meta di un pellegrinaggio religioso continuo e incessante. Per questo già nella metà del 1800 i sacerdoti del santuario di Oropa concessero una licenza per la vendita di Sali e tabacchi e per un laboratorio di calzoleria. Era d’ uso però che, sia i tabaccai sia i calzolai, servissero ai pellegrini anche un piatto di minestra o molto più probabilmente della polenta con un pezzo di formaggio.
Poi nel 1913 l’ amministrazione del santuario di Oropa finalmente concede il permesso per somministrare vivande ai fedeli che a piedi giungevano al santuario per pregare la Madonna nera.
Da allora attorno al santuario sono sorti alcuni locali e fra questi il ristorante Il Caminetto dei coniugi Silvana e Pierangelo Martinazzo che – in una location assai curata e riservata – presentano un menù molto ricercato, assolutamente a km zero con ambizioni da Guida Michelin. Si va dai Capunet, foglie di verza ripiene di carne, alle carni di selvaggina, dal Frit del Marghè (piatto povero dei margari quando salivano in alpeggio) all’ immancabile polenta concia, preparata con farina di mais del posto e formaggi biellesi. Veramente super il bunet.
Tutto innaffiato da vini biellesi, a cominciare dal Pelaverga e dal Gattinara.
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