L’amore per Lucento, noto quartiere torinese, è davvero sempre presente nel cuore di Maurizio Blini, che qui è nato e vissuto ed è sfondo silenzioso, ma molto reale, in molti suoi libri e racconti. E anche nell’ultimo lavoro, pubblicato da Fratelli Frilli Editori, con il titolo “Torino la chiusura del cerchio”, assume ruolo importante: proprio durante uno scavo in un’area giochi per bambini, vengono rinvenute delle ossa umane. Da questo episodio partono le indagini della sezione omicidi della Questura cittadina. In contemporanea la DIGOS sta seguendo le tracce di un terrorista che pare sia riuscito a nascondersi e a condurre per decenni una nuova vita. Tra le due indagini Blini inserisce la storia di Mario, un pensionato alle prese con un figlio, esasperato e guidato da una moglie senza scrupoli, che vorrebbe disfarsi del padre ricoverandolo in una RSA per poter vendere l’appartamento.
Tre storie distinte e separate, in cui il lettore si trova immerso, chiedendosi quali siano gli intrecci e soprattutto come riuscirà l’autore a dare un senso a episodi così slegati e apparentemente lontani.
L’ispettore Federico scopre ben presto che le ossa appartengono a tre donne e giacciono sottoterra dal lontano 1974. Un vero e proprio Cold case che pare senza soluzione, anche per l’oggettiva difficoltà nel reperire testimoni ancora vivi e con buona memoria. Vivaldi e Meucci, storici personaggi dei Gialli firmati Blini, aiutano l’amico ispettore con preziosi consigli inviati da Cuba via mail, palesando la loro assoluta volontà di rimanere a godere della bellezza della loro nuova vita nell’isola.
L’indagine della DiGOS ci accompagna indietro nel tempo, in un mondo apparentemente lontano e con cui non abbiamo fatto ancora bene i conti. Se però rispolveriamo la memoria, tra le righe scritte da Blini, possiamo ancora sentire riecheggiare gli spari, così come possiamo quasi toccare con mano, il clima grigio e di terrore che permeava la nostra città e l’Italia intera.
La storia del pensionato Mario è una vera chicca: Blini riesce a farci capire l’amarezza, la disillusione e la frustrazione del suo personaggio. Così simile a quella di molti anziani che si trovano spiazzati e confusi, davanti a decisioni prese da chi dovrebbe amarli, accudirli e proteggerli. Mario però non si rassegna all’ipotesi di un’esistenza vuota e alienante e trova il modo per combattere contro un destino che pare segnato.
In questo intreccio tra storie diverse, tra passato e presente Maurizio Blini prende per mano il lettore e lo accompagna con maestria tra le strade, i locali e i personaggi del suo quartiere, facendo vivere la vera essenza di quella periferia così caratterizzata da essere paese e vera comunità. È un libro profondo, dove il “Giallo”, seppur costruito in modo impeccabile, è una scusa per scandagliare l’animo umano e sollecitare nel lettore alcune riflessioni sul nostro recente passato, ma anche sul futuro e sui valori che sembrano imperanti nella nostra società.
Patrizia Durante
MAURIZIO BLINI
TORINO LA CHIUSURA DEL CERCHIO, UNA NUOVA INDAGINE PER VIVALDI E MEUCCI
FRATELLI FRILLI EDITORI
16.90 Euro
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