Dopo indignazioni e risse in Consiglio regionale, tiriamo un pò il fiato…siamo in dicembre, mese di Natale e allora andiamo incontro a queste feste.
Quando ero piccolo, mio papà preparava l’ albero di Natale e sotto faceva un piccolo, povero presepe. Io lo arricchivo con soldatini e macchinine da corsa. Da noi non era usanza fare il cenone, anzi la sera del 24 si mangiava poco. Poi io andavo a nanna supereccitato perchè nella notte sarebbe passato Gesù Bambino con i regali che io avrei trovato la mattina del 25. Il pranzo di Natale era rigorosamente sempre uguale: insalata russa, agnolotti, cappone e panettone.
E allora, ecco il blog diventa un piccolo sondaggio.
1) Meglio l’ albero di Natale o il presepe?
2) Meglio Babbo Natale o Gesù Bambino?
3) Meglio il cenone o il pranzo di Natale?
4) Meglio il cappone o il capitone?
5) Meglio il panettone o il pandoro?
Rispondete liberamente e arricchite il dibattito anche con altri quesiti o riflessioni. E non dite che non vi piace più il Natale. Tutti sappiamo che il Natale è per i bimbi, per loro è davvero una festa. Quindi rispondete anche per loro.
Quel wrestling in Consiglio regionale Next Post:
Un Natale solidale
Io sono molto legato a quel Natale vissuto in Sardegna nei lontani anni ’60, dove coesistevano albero natalizio e presepe; anche se per la maggiore si andava a vederli nelle chiese. A me avevano insegnato a scrivere la letterina a Gesù Bambino (per i miei Babbo Natale era da snob). Inoltre, sempre da tradizione sarda, il pranzo è sempre stato quello che ha caratterizzato il Natale, ma con l’immancabile agnello da latte. I miei mi facevano sempre trovare il panettone, ma, odiando l’uvetta, ho sempre preferito il pandoro.
Ecco, tutto ciò è solo un ricordo; non perché sia trascorso tanto tempo, ma solo perché tali tradizioni e lo stesso spirito natalizio di allora è sublimato per dar spazio ad una festa commerciale e fredda.
a casa mia, c’è sempre stato solo l’albero di Natale. siamo 3 sorelle e aspettavamo con ansia il mattino x aprire i pacchi. andavamo a dormire presto e passavamo dei bei momenti in cima alle scale x vedere se ci fosse qualche movimento strano, ma il sonno aveva sempre la meglio e andavamo a dormire, x poi svegliarci presto e catapultarci in salotto e iniziare l’apertura dei pacchi. La vigilia stavamo con la nonna materna (nonna meravigliosa) e iniziavamo a preparare qualche piatto per il pranzo di Natale!!! bei tempi quelli, il cuore batteva a mille, tutto ci eccitava, dal cesto recapitato a casa come dono di qualche cliente di papà, all’arrivo di qualche amico x scambiare gli auguri!!!!….. sarà l’innocenza dei bambini, ma dai ricordi mi sembra di trarre la conclusione che i nostri natali erano infinitamente migliori!!!! mi rimane solo tanta nostalgia…… Buone feste a tutti!!
Il Natale era una festa finché mio nonno era in vita. Era lui il collante della famiglia. Era lui che mi metteva seduta a terra, l’albero spoglio di fronte a noi. Di fianco a me, il sacco con le palline e le decorazioni. “Tu le scegli e mi dici dove devo appenderle”. E così succedeva. Pescavo una pallina, la guardavo, la rimettevo nel sacco; ne pescavo un’altra, la guardavo, la rimettevo nel sacco. Ogni pallina appesa voleva dire almeno 10 minuti di attesa. E mio nonno lì, paziente, che mi lasciava fare, come se da quella cernita dipendessero le sorti dell’umanità.
Dopo le palline, i festoni e le luci, veniva il momento di appendere anche i CriCri (e se non sapete cosa sono… peggio per voi!).
La notte di Natale, sempre quel sant’uomo di mio nonno, verso le 5 si alzava, metteva tutti i pacchi sotto l’albero, poi prima di tornare a letto apriva una finestra e la sbatteva quel tanto che bastava per farmi svegliare. Correva a letto, io mi alzavo e piombavo sotto l’albero. Pendevo i miei pacchi e li portavo nel letto di nonno, per aprirli con lui.
Io sono friulana, non c’è la tradizione del cenone, ma c’è quella del pranzo: cotechino (muset, per l’esattezza) con purè, che da noi è un antipasto (quindi figuratevi il resto del pranzo se si inizia così!), insalata russa (presa alla tradizione piemontese), salumi e formaggi; poi gnocchi, rigorosamente al sugo, e pasta col sugo dell’arrosto; arrosto, anatra al forno, baccalà e trippa. Pandoro, panettone e zuccotto (il simil panettone ripieno di gelato), frutta fresca e secca.
Ma sapete cosa mi è sempre rimasto impresso? Come centro tavola, niente decorazioni. Una sola arancia, con infilati una decina di chiodi di garofano. Provatela! Riempie la casa di un profumo indescrivibile.
Ora mio nonno non c’è più e la famiglia si è letteralmente sfasciata. Non mi manca il pranzo, non faccio più l’albero (e non lo faccio perché ho 4 cani.. durerebbe circa 2 secondi!), ma lo conservo gelosamente e guai a toccare le mie decorazioni!
Il Natale ormai è diventato un pretesto per regalarmi o farmi regalare qualcosa che durante l’anno non comprerei perché fuori budget. Ma lo faccio anche al mio compleanno, a Pasqua, quando raggiungo un obiettivo. Il gusto del vizio, tutto qui, mascherato con un’occasione da festeggiare.
Dai primi commenti che arrivano mi sembra che un regalo ce lo stiamo già detto facendo, il regalo del ricordo…
Hai ragione!!! potrebbe essere uno spunto, per trascorrere il Natale con i nostri cari, e durante il pranzo, invece dei soliti discorsi, ricordare ognuno un momento caro e indelebile nei nostri pensieri, dei preparativi di quando eravamo piccole!!!! Grazie beppe….. è bello entrare nei ricordi delle persone che nn conosci e commuoversi un po’!!!!
Il mio Natale da bambino?
Ricco, ricchissimo, abbondante, opulento!
La notte del 24 si andava con mamma , papà e mia sorella a messa di mezzanotte, l’avevano appena istituita. Fedeli? Oltre a noi altri 4 o 5. Di ritorno cantavamo tutti insieme “ tu scendi dalle stelle o re del cielo e vieni in una grotta al freddo ed al gelo”
A casa ci accoglieva il tepore del “putagè” (stufa a legna) che ormai richiedeva d’essere rimpinguata, mamma preparava il caffèlatte e lo si beveva guardando le luci ad intermittenza dell’albero che illuminavano oltre che gli addobbi semplici, i nostri occhi. Occhi pregni di FELICITA’ – AMORE – UNIONE.
Il mio Natale ora?
Misero, triste, squallido!
Colmo alla nausea di oggetti, regali hi tech e materialità, tanta materialità che mai potrà riaccendere quella luce nei miei occhi.
Belli i vostri amarcord, ma voglio ricordare il sondaggio. E allora comincio io
1) presepe tutta la vita
2) Gesù bambino perché per me resta una festa religiosa
3) pranzo, alla cena si arriva affannati e spesso nervosi per il traffico e per le ultime corse
4) cappone piemontese, il pesce il resto dell’anno
5) odio i canditi, quindi pandoro anche se il galup..
E aggiungo.. Canzone di natale: White christmas ma anche What a wonderful word di Luis Armstrong..
a voi..
Albero!!!!!!
Babbo Natale!!!
vigilia che si scambiavano i regali i grandi dopo la cena
alla vigilia si mangiava pesce
al mattino di Natale sveglia presto x vedere i regali e poi arrivavano i nonni e gli zii
pranzo tradizionale con insalata russa, agnolotti fatti in casa, cappone.
Da piccola odiavo anche io i canditi, ma adesso li adoro, quindi panettone e quello mandorlato (galup il mio preferito!!)
dall’ 8/12 fino al gg di Natale , girava sempre un disco di Natale con i personaggi della walt disney che canta…. meraviglioso!!!!
1) Albero
2) Babbo Natale
3) pranzo
4) nessuno dei due, in friuli si mangia maiale o anatra
5) entrambi
1) Entrambi: presepe per scelta religiosa, albero per allegoria colore e calore.
2) Entrambi: per le di cui sopra ragione. Ma non riconosco Babbo Natale laddove è ad uso e consumo commerciale, mi piace come alternativa pagana correlata al Natale.
3) Entrambi: ma perchè? ma perchè porsi limiti, essere obbligati a scegliere, privare qualcuno? Ma sì sacrifichiamoci ben vengano entrambi.
4) di tutto non sono vincolato al Piemonte. In questo tuo salotto Beppe, ci sono almeno 3 regioni coinvolte, ognuna con le proprie tradizioni. Allora sì alla tradizione, a quella della buona cucina che esiste in tutta Italia. Purchè di buona qualità.
5) oltre gli entrambi per le ragioni di cui sopra: anche torrone, panforte, babbà, cassate, qualsiasi cosa….
6) valzer delle candele, l’unica nota romantica che ho!
1) Albero e presepe… C’è Gesù bambino
2) Gesù bambino per i grandi… Nessuno può togliere Babbo Natale e i suoi sogno ai nostri bambini
3) pranzo, pranzo, pranzo… Per i grandi cena e pranzo sono troppi… Per i piccoli la cena è un supplizio
4) carne per il pranzo… In Piemonte poi che bella carne…
5)pandoro… Anche a me non piacciono i canditi e sarebbe un peccato scartata…
6)anch’io una bella canzoncina di Natale quelle che ti fanno anche commuovere ripensando ai bei Natali passati magari con le persone care che oggi non ci sono più…
Come Enza?!?!??!
:-O
pranzo e cena sono troppi??
No un’altra salutista, è proprio vero noi uomini de “sostanza” siamo destinati a restar incompresi!
😀
Non mi piacciono i sondaggi, sono freddi e non capisco perchè dovrei rispondere, invece mi piacciono da morire i racconti, gli aneddotti, questi ricordi nostalgici, che, anche se diversi tra loro, sono accomunati di un fil rouge. Che tu sia credente o no, che tu sia in oriente o in occidente, che tu sia bianco,nero, giallo; il Natale è magia. Ha perso molto della sua natura, è stato sconvolto e stravolto, ma non dimenticato! Anche se travisato viene ricordato.
come sono cambiati i tempi i miei nonni aspettavano solo il Natale per farsi delle belle magnate..
E poi i sondaggi è sono un modo per giocare e per conoscerci nessuno è obbligato a rispondere però d’accordo con alice che la magia del Natale è sempre magica
scusami Beppe, mi rendo conto di essere stata sgarbata e poco chiara, volevo dire che al sondaggio ho preferito e preferisco i racconti spontanei delle persone, mi regalano suggestione e di questi tempi ce n’è veramente bisogno. Ci sono tante persone che hanno sommerso il bello sotto una spessa coltre di acredine. Grazie per avermi concesso spazio e sincerità.
Il Natale è una momento che per ognuno di noi rappresenta un qualcosa di particolare.
Le tradizioni legate a questa festa sono molteplici, potremo partire dall’aspetto religioso, la messa di mezzanotte, inmancabile e se poi, quando esci dalla chiesa, nevica allora ecco che lo spirito del natale si materializza.
Il presepe o l’abero di natale ? Fino a qualche anno fa li preparavo entrambi, ora da qualche anno faccio solo l’albero, ma rigorosamente allestito dopo l’8 di dicembre.
Il presepe è l’espressione delle radici religiose ma il modo in cui vengono disposti i vari personaggi o le casette deriva da quello che il cuore in quel momento ti suggerisce. Le luci non sono necessarie ma se ci sono illunimano la scena come se fossero tante stelle cadute in terra. L’albero di natale, rigorosamente sintetico e in casa , deve avere almeno 2 file di luci colorate intermittenti e tante palline, rosse, argento o d’oro, deve essere preparato in un punto in cui, appena si entra in casa, possa essere visto da chi ci farà visita. Lo spazio sotto l’albero deve essere destinato a posizionare i pacchetti dei regali destinati ai componenti della famiglia che verranno scartati il giorno del pranzo.
Il pranzo di natale, solo e sempre a mezzogiorno, in passato e in funzione delle attività lavorative dei miei genitori, ci sono state delle volte che il pranzo di natale si faceva il 26 (Santo Stefano) ma sempre con tutta la famiglia riunita, era un appuntamento che tutti quanti aspettavamo con ansia e con grande apprensione, noi figli e i nostri figli pure. I regali di natale si aprivano prina di cominciare a mangiare, da bambino, il momento dell’apetura dei regali di natale era un momento che aspettavamo da settimane, questa attesa è stata trasferita anche ai miei figli e come genitore è una gioia verdere lo stupore e o la gioia materializzarsi sul viso dei propi cari.
Il menu del pranzo era solitamente composto con diversi antipasti ma inmancabile lo zampone, gli agnolotti come primo oppure la pasta al forno e per secondo sovente il cappone ma accompagnato da qualche delizia che di solito non si mangia durante l’anno ad esempio le lumache alla parigina oppure i funghi fritti.
Alla fine del pasto rigorosamente il Pandoro con tanto zucchero a velo accompagnato da un buon bicchiere di spumante rigorosamente italiano oppure un vino dolce delle nostre parti il “Cari”.
bravo ettore sei la tradizione fatta persona, a Natale per te nessuna stramberia.
Ettore la tua narrazione mi ha fatta tornare ragazzina, quando i Natali di festeggiavano a turno dalla nonna materna gli anni pari e dalla nonna paterna gli anni dispari. Due Natali molto diversi tra loro, ma entrambi unici, come lo erano i cugini coi quali ci si divertiva un sacco a giocare con i doni che Gesù Bambino aveva portato nella notte. Com’era emozionante credere a Gesù Bambino, che tragedia quando la mia compagna di banco mi disse che non esisteva ed erano mamma e papà. Sono passati anni eppure se ci penso, mi rimane l’amaro in bocca. Comunque grazie Ettore, a te ed a chi come te mi ha permesso di sognare e ricordare.
Alice, ti ringrazio dell’apprezzamento che hai avuto nei confronti di quello che ho scritto, ma come tutte le medaglie c’è il rovescio. In realtà da diversi anni il mio non è più il Natale di prima per tanti motivi, la vita ci mette di fronte le difficoltà da superare devi fare i conti con la meschinità delle persone l’egoismo e la perfidia.
Sono transitato da una separazione non voluta ma subita, distruzione della mia famiglia, il figlio piu’ grande che è stato ”abilmente” allontanato da me e dalla mia famiglia.
Qulche anno fa è mancata la mia mamma che nella nostra famiglia era il nostro riferimento, la nostra guida, il nostro faro.
Nonostante tutto, proprio nel rispetto delle persone più amate, le tradizioni vanno rispettate perché rispettandole è come se rivivessimo anche solo per un attimo con coloro che non ci sono più.
Io non voglio insegnare nulla a nessuno, non ho la capacità di poterlo fare, ma sono sicuro di una cosa, se ci fosse più rispetto per gli altri e soprattutto se ognuno di noi riuscisse a fare suo questo semplice principio il Natale sarebbe più bello per tutti quanti.
Buongiorno Ettore, sei capace eccome di insegnare, lo hai appena fatto ed hai dimostrato che si può essere belle persone malgrado le sofferenze, l’egoismo e la falsità dilagante. Ettore, ci sono persone come te che il dolore e la disperazione le rende migliori, le fa maturare e cambiare in meglio. Sei un buon esempio, il tuo primo racconto è stato come rivedere i film che trasmettono nel periodo natalizio, questo invece mi ha dato speranza. Vedi per me questo è il vero significato del Natale. Può esserlo oggi come il 15 agosto, non importa quando dentro di noi nasce qualcosa di positivo e riesciamo a vedere al di là del nostro egoismo è sempre un momento magico. La cosa che ho potuto sfiorare nella narrazione di entrambi le tue esperienze di vita è la sincerità, cosa di questi tempi altrettanto rara. Un abbraccio sincero.
Non ne posso più di racconti mielosi e di leggere quanto è bello il Natale.
Natale, come Capodanno, come Pasqua, come tutte le feste comandate, non hanno più nessun significato. Ma di cosa state parlando? Vi guardate intorno?
Famiglie disgregate e sfasciate che si ritrovano, fra mille mugugni e malumori, attorno alla tavola imbandita. Tutti lì con falsi sorrisi e volontà ipocrite. Dobbiamo stare assieme. Ma perché?
Fratelli che si scannano tutto l’anno, figli in dissidio con i genitori, coniugi che stanno assieme per convenienza o per chissà per cosa, e l’elenco potrebbe continuare. Eppure il giorno di Natale ci si deve ritrovare, per dare una parvenza di normalità e di famiglia che non esiste! Tutti lì con l’abito della festa a scambiarsi regali non desiderati, non apprezzati e presto dimenticati, a riempire lo stomaco con cibo avvelenato dalla falsità. Basta! Smettiamola di dire quanto è bello il Natale. Le feste comandate non hanno più nessun significato, se non quello di svuotare il portafoglio e incrementare il consumismo. Il momento più bello del Natale è Santo Stefano, quando si può tirare un sospiro di sollievo e pensare che anche quest’anno è andato e fino all’anno prossimo non sarà più necessario mettere in piedi la pantomima della famiglia felice!
Auguri!
mamma mia che botta….aiutatemi a vincere tutto questo pessimismo di ignazio…
Povero Ignazio!!!! lo so che la vita è dura e le persone nn sono tutte amorevoli, ma almeno da piccolo, mi auguro che tu abbia vissuto un Natale degno d’essere ricordato!!!! è proprio perchè adesso abbiamo + problemi, ci piace ricordare i “bei tempi”, i tempi dell’innocenza. Io ringrazio Beppe x averci fatto pensare e poi scrivere i nostri ricordi (così sembrano + vicini e + veri), invece d’essere così inacidito, prova a rilassarti e a cercare nei tuoi pensieri e soprattutto nel tuo cuore, qualche cosa di bello!!!! aspettiamo con ansia un tuo racconto….. e poi se per te sono stupidaggini,…… cambia pagina, non sei ne obbligato a leggere. questo blog, potrei definirlo “l’isola dei bei ricordi” non si è obbligati ad attraccare, continua la tua crociera nei mari del pessimismo!!!! buan Natale comunque e….. sempre senza rancore!!!
Grazie mille Monica… Il viaggio nei ricordi é bello anzitutto per me, poi se lo è anche per voi.. Questo mi rende molto felice..
È vero caro Ignazio le famiglie non sono più quelle di una volta… Ma se lo vogliamo noi possiamo far si che il giorno di Natale non sia solo un giorno qualsiasi ma un giorno speciale da passare con le persone che ami siano esse familiari o no… E magari cercando anche di dedicarsi a qualcuno che ne ha più bisogno… Senza dimenticare le persone malate… Loro si che potrebbero lamentarsi ma non lo fanno e sono un bell’esempio di vita che ci deve far pensare a come siamo fortunati grazie a Dio… Senza sprechi di questi tempi… Ma solo tante buone cose nel cuore… Una speranza positiva per noi è i nostri figli! Ti abbraccio! Forza!
Caro Andrea… Ma c’è anche Santo Stefano!!! Auguri!!!
Appunto Enza, quello è il terzo pasto lucculliano a scrocco! 😉
Dai che non vivo solo per mangiare…….Auguri anche a Te e famiglia
Credo che ultimamente stiamo svuotando le feste del loro significato profondo e vero, quello delle origini. Per esempio ci ricordiamo tutti dei pranzi, dei regali, ma non di andare a messa. Non per bigottismo, ma per celebrare la festa “vera”. I festeggiamenti e gli addobbi sono bellissimi, ma sono solo il contorno di qualcosa di più grande. Credo che se il Natale o la Pasqua si riducono a giornate di ritrovo forzato e di regali fatti perchè “si deve”, queste feste si possano trasformare, soprattutto per chi vive situazioni faticose, in giornate insopportabili. Fortunatamente però non è tutto come lo dipinge il signor Ignazio: al di là di tutto esiste ancora il piacere di avere un’occasione per stare insieme (che con i ritmi della vita di oggi è quasi un lusso), di scambiarsi qualche piccolo dono… ed è sempre più bello donare che ricevere. Nessuno ha mai detto che il Natale cancelli tutti i problemi e le tensioni familiari o che quel giorno si debba essere più buoni (probabilmente quest’ultima cosa l’ha detta qualche venditore di panettoni…), se però lo viviamo come un’occasione per essere un po’ più attenti a chi ci sta vicino, senza partire prevenuti e, mi sia consentito, senza quel “cinismo” che ha espresso il signor Ignazio, forse potremmo goderci un giorno davvero “speciale”. L’augurio che faccio al signor Ignazio è di ritrovare l’essenza di questa festa e di godersela in semplicità e serenità. E’ possibile, nonostante tutto.
1) Tutti e due: presepe per l’essenza della festa, albero per la suggestione
2) Gesù Bambino
3) Pranzo di Natale, il cenone non ha mai fatto parte della tradizione della mia famiglia.
4) Il bollito usato per fare il brodo per i cappelletti fatti in casa
5) Panettone, semplice senza glassa
Difficile convincere a parole Ignazio, anzi devo dire che qualche volta mi son trovato anche io in quella situazione, poi è bastato lo sguardo di un bimbo, mio figlio o i suoi cugini, per riassaporare il gusto del Natale. Ancora due considerazioni : natale è quando vogliamo noi e con chi vogliamo noi, fuori dalle convenzioni del 25 o della vigilia… E poi quando arriva quel giorno e mi appresto a passarlo con mia mamma che ha 86 anni penso che potrebbe essere l’ultimo con lei e tutte le mie paturnie volano via….
Caro Beppe, per me questo sarà il secondo Natale senza mio marito, mancato nel 2012. Proprio in giorni come il Natale o le altre feste che abitualmente riuniscono la famiglia sento ancora di più la sua mancanza e vedere il suo posto vuoto mi causa sofferenza. Eppure, proprio perchè ho (o meglio, abbiamo) sempre vissuto queste feste come qualcosa che va al di là dei pranzi e dei regali, riesco ancora a gioire… e quando mi ritrovo con i miei figli e la mia famiglia provo un sentimento di gratitudine e di serenità, nonostante tutto. Però è vero, non ci sono parole efficaci che possano convincere chi sente le cose diversamente a cambiare il suo atteggiamento. Si può solo augurargli di riuscire a vedere le cose con occhi diversi, di lasciarsi toccare il cuore (non solo a Natale…)
Il commento più sincero, disarmante e vero, non hai bisogno di aiuto per contrastare l’egoismo dilagante delle persone, te la sai cavare benissimo da solo.
W il Natale e W le persone che credono nella bellezza e nella forza della positività.
Grazie Beppe, grazie Cinzia e grazie Enza, nelle vostre risposte leggo una risorsa immensa che si chiama speranza, risorsa che forse ho perso da molto tempo. La vita a volte è dura e i suoi colpi ti tolgono il fiato, oltre che gli affetti. Ad Alice volevo precisare che il mio non è “egoismo dilagante, ma forse solo grande nostalgia per quello che è stato e ora non è più, e parlo di semplicità, di valori profondi, o forse è solo lo sfogo di un ruvido disilluso che si guarda intorno e vede tante cose che non gli piacciono. Bisognerebbe essere sempre molto cauti nei giudizi e imparare a leggere tra le righe. Ancor di più a Natale, ma non solo. E’ chiaro che non cambi opinione di punto in bianco e continuerò ad odiare le pubblicità dei panettoni, dei giocattoli e dei profumi, che partono già a ottobre per incrementare il consumismo. Ma mi avete offerto un piccolo spicchio per vedere questa festa dissacrata sotto una prospettiva diversa. Forse il segreto è proprio quello di donarsi agli altri, come dice Enza, dimenticando i fasti forzati e le luci fredde e inutili. Forse è giusto dare un taglio, ridimensionare e riportare tutto all’essenziale, alla semplicità. Forse il segreto è quello di farci portavoce della speranza e buttare dalla finestra tutta la formalità e gli inutili orpelli che sono stati aggiunti a questa festa. Forse è necessario ripartire da quella notte, da quel Bambino nato in mezzo ai pastori, da quella mangiatoia…
Ci proverò. Promessa per Natale!
Per quello che leggo ed interpreto io hai detto un’unica grande verità ossia:
Bisognerebbe essere sempre molto cauti nei giudizi e imparare a leggere tra le righe.
Il primo che ha non rispettato gli intervenuti qui sei stato proprio tu nel definirci mielosi ed incapaci di guardarci intorno.
Comunque stento a crederti, stento a credere all’attendibilità di una persona che odia il Natale ma legge blog natalizi, è così ruvido, disilluso, ferito che due commenti lo fanno capitolare soverchiando se stesso e le sue convinzioni……mah !!!
Non ho cambiato per niente opinione e il tuo commento conferma ancor di più quello che penso. Ho solo ringraziato tre persone che hanno messo cuore nelle loro riposte. Continuo a pensare che esista molta ipocrisia e molto perbenismo. Riesco però a leggere l’animo buono disinteressato e sincero di alcune persone e la loro volontà di dare prospettive e altre chiavi di interpretazione. Buon Natale e buone mangiate uomo di sostanza.
Bravo Ignazio. E buon Natale… quello vero.
Grazie Cinzia, spero di ritrovarlo. Buon Natale anche a te.
Buongiorno a tutti! Certo che ritornare al sondaggio dopo i commenti precedenti non è facile. Che bello però leggere i vostri racconti, i vostri ricordi. L’impressione è che “si stava meglio quando si stava peggio”, quando le carte dei pacchi non erano così luccicanti, ma più autentiche, sincere e soprattutto pensate. Devo dire che sono stata fortunata, ho avuto Natali meravigliosi, prima circondata dall’amore dei miei genitori, dei nonni e degli zii, poi con i miei bambini, com’era divertente fare il presepe con loro! Come te Beppe, anche i miei due piccoli aggiungevano “personaggi” non proprio ortodossi, tipo le sorpresine degli ovetti Kinder, abbiamo avuto Tartarughe ninja adoranti, un paio di giraffe/angeli e altre amenità del genere. Inutile dire che continuo a metterle nel presepe ancora ora anche se le cose sono cambiate. Il mio papà non c’è più, non ci sono più i nonni e gli zii e i miei figli sono diventati uomini. Quest’anno uno di loro è dall’altra parte del mondo e non tornerà per Natale, potete immaginare quanto mi mancherà. Passerò la Festa con la famiglia, con la mia mamma, con mia sorella e proverò a portare comunque nel cuore un po’ di allegria e tanto affetto da donare coloro che saranno con me. Avrò comunque un pensiero d’amore e di gratitudine per chi non c’è più. La vita va avanti, il Natale arriva sempre con il suo messaggio d’amore infinito. E ora passiamo al divertente sondaggio:
Presepe per la magia, per ricordare che Gesù è al centro del Natale e albero per aggiungere un po’ di fantasia e di colore.
Sempre e solo Gesù Bambino.
Pranzo del 25. La sera prima, Messa di mezzanotte e al ritorno a casa qualche dolcino e una tazza di cioccolata calda.
Insalata russa, agnolotti e cappone con patatine al forno. Frutta secca e fresca, più varie ed eventuali 😉
Pandoro e bollicine italiane.
Ho dimenticato la canzone: So this is Christmas (War is over) di John Lennon.
Una risposta al signore un po’ pessimista potrebbe essere questa: per me il Natale è il momento dei ricordi più belli di quando i miei genitori e altri parenti erano con noi. . Ora che la famiglia si è un po’ ristretta, penso che siamo fortunati a ritrovarci perchè non tutte le persone hanno queste opportunità!
stavolta ho deciso di scrivere una cosa che detesto a Natale, ed è la frutta esotica o fuori stagione…mi spiegate perchè a fine pranzo o cenone di Natale dobbiamo mangiare ciliegie, uva, oppure mango e avocado? mi pare un’ inutile spreco di danaro e un danno indiretto all’ ambiente …meglio un bel mandarino, un’ arancia siciliana, una mela di cavour o del saluzzese….
In assoluta sintonia con te, eccezion fatta per l’uva. A casa nostra non manca MAI!!!
Per mia mamma son guai se non si mangia è di buon auspicio…..ma……non è cosa pensate voi, non è UVA Italia o affini, con quei begli acini turgidi, dolci e succosi. No, no, è uva avvizzita. Mia mamma ha un filare di uva americana o fragola che dir si voglia, di cui si prende amorevolmente cura durante tutto l’anno ed a settembre la ripone in cassetta e la mette a dimora nel solaio, per poi servirla a Natale come un trofeo. Buona????? Il gusto ve lo lascio immaginare, ma ha lo stesso un sapore delizioso, quello di vedere mia mamma orgogliosa e felice. E noi tutti la mangiamo per lei, anche questo è Natale e so già che un giorno mi mancherà da morire….
l’ uva conservata è approvata alla stragrandeeeeee….per il genio della mamma e per la capacità di saper apprezzare i gusti semplici
Grazie, si Beppe siamo davvero molto semplici, ma felici. p.s. ne approfitto per correggere un erroraccio BEI acini, quell’altra cosa che ho scritto non esiste.
Del Natale ho solo ricordi, un po’ annebbiati dal tempo ed ora non lo festeggio in modo particolare, perchè essendo una festa religiosa non vedo perchè dovrei esserne coinvolto, dal momento che sono ateo convinto da parecchi anni, oggi per me sarà un giorno come un altro, nulla più nulla meno. Cene? Pranzi? Regali? Ogni giorno è buono per farli, opere di bene nel nome di un dio? Ne faccio per i bambini malati e per i cani in ogni qualsiasi giorno dell’anno. Certo ho ricordi del Natale quando era solo spasso di mari di giochi e regali che arrivavano ma è passato molto tempo. Un regalino ai nipotini certamente per tradizione e non capiscono cosa si festeggi visto che non sono battezzati, ma per volontà dei nonni si fa pranzo insieme, ma a nessuno frega nulla del natale, nel senso Cristiano dell’evento per cui non credo che sia un attimo di fede dei credenti ma eclusivamente una tradizione atta a riunire la famiglia come nei compleanni o quando uno ha piacere di rivedersi. Io non auguro mai da decenni buon natale a nessuno, per me sarà un giorno come il 29 febbraio che per fortuna capita ogni 4 anni. Stessa cosa Capodanno non me ne frega nulla di un anno che va ed uno che arriva e per forza devi fare tarda notte con botti e quant’altro. Ho avuto ed ho la fortuna di festeggiare quando ho voglia e non quando per forza di cose o per tradizione sei costretto a farlo. NO GRAZIE rispetto il Natale di chi è credente sincero non delle masse che lo festeggiano per apparire per farsi bello alle Novene di fronte al Parroco e poi bestemmia il giorno dopo.Se credi festeggi altrimenti no.
onore a claudio, il coraggio di parlare chiaro.
Elegantemente rispettoso, stupendamente coeso! Per quello che possono valere, ti faccio i complimenti.
… Però che tristezza… Credere, sentire emozioni dentro, conservare tradizioni con tutti i loro ricordi… Raccontarli ai figli e conservarli nel cuore per gioirne a volte al solo pensiero… E approfittarne per dare il meglio di sé con qualche gesto di generosità e bontà portato dal sapore del Santo Natale… Ti rispetto caro Claudio… Ma quante cose meravigliose ti perdi… Auguri comunque…
Il natale è una festa che non sento più e sono costretta a subire anche se limito al minimo le mie visite alle aree commerciali e posso farlo essendo una single. Non faccio regali non amo riceverli però nell’ambiente di lavoro devo partecipare al rito degli auguri e dei saluti per educazione. Nella mia vita privata non festeggio più il natale dal 2010, anno in cui è mancata mia mamma, anche se ho due sorelle single come me, il 24 dicembre 2010 sono scappata una settimana al Cairo e lì l’ho evitato almeno in parte.
Il natale 2011 l’ho trascorso in un pensionato studentesco l’International Student House di Londra ed ho partecipato alla festa e devo dire che è stato gradevole perchè non era una festa con significato religioso ed i partecipanti erano di tutte le nazionalità (io ero l’unica italiana tra più di cento persone) e tutte le età (club ex alunni HSH), l’animazione è stata ottima ed addirittura ho fatto qualche amicizia, quindi complimenti all’organizzazione anglosassone.
Natale 2012 l’ho trascorso a Torino e l’ho dovuto subire (non amo essere invitata da qualche parente perchè sono sola) quindi in conclusione è il natale a Torino o in Italia che mi spaventa perchè troppo invasivo e troppo consumistico e non tollera chi non partecipa al suo rito. Per natale 2013 non so ancora se scappo ed eventualmente dove scappo.
Difficile risponderti Rosella, però ti capisco, difficile per chi è single e non ha intensi rapporti con i familiari rimasti, sopportare il clamore di certe feste. Difficile aggregarsi ad altri, perché tutti sono riuniti con le famiglie, difficile trovare amici altrettanto soli e formare gruppo, insomma è veramente dura! E’ capitato anche alla mia famiglia ospitare nel giorno di Natale qualche amico in momentanea difficoltà ma, nonostante facessimo di tutto per farlo sentire a casa, a tratti si percepiva il disagio e la malinconia. La soluzione del viaggio, per chi se lo può permettere, è una possibilità, Conosco però anche persone sole, e devo aggiungere ammirevoli per la loro disponibilità, che passano la notte di Natale in ospedale o in altre strutture, e in questo modo cercano di portare un sorriso e un momento di serenità a chi soffre. Ciascuno però deve fare quel che si sente e cercare di vivere più serenamente possibile questi giorni. Se fossi nei tuoi panni non saprei veramente cosa fare, forse farei quello che faccio quando (raramente) mi trovo ad essere a casa da sola: una buona cena, un buon bicchier di vino, un bel libro, il mio divano e una coperta morbida, ma mi rendo conto che per me è troppo facile! Mi auguro che, nonostante tutto, tu riesca a passare un Buon Natale. Te lo auguro con tutto il cuore e ti abbraccio. Pat
Il problema è’ che per me il natale come per le mie sorelle, ed in questo siamo simili anche se non comunichiamo molto, non ha alcun significato religioso e vorrei che non ci fosse ed usufruire di quei giorni di vacanza in un altro periodo, i tuoi consigli per il bicchiere di vino non vanno bene odio l’alcool per svariati motivi ok per il libro e magari della buona musica araba e poi magari mi riposerò perché durante l’anno ho degli impegni extralavorativi che non mi lasciano molto spazio, magari fuggirò i botti del capodanno torinese andando a trovare un vecchio zio in Valtellina. Questa e’ la risposta a Pat.
in qualsiasi giorno dell’ anno ognuno di noi deve stare bene soprattutto con se stesso, figuriamoci nei giorni di Natale. per questo Rosella ti auguro di trascorrerlo come, dove e con chi vuoi..l’ importante è che tu stia bene con te stessa..
Rispondo a Beppe Gandolfo:
Caro Beppe forse tu hai colto il problema stare bene con se stessi ogni giorno al di la’ del significato religioso che per me può anche non esserci il giorno di natale, non aver bisogno di scappare a Londra per star bene.
Grazie
Beppe, la penso come Monica, che prima di me ti ha ringraziato per l’opportunità che ci hai dato di entrare nei ricordi delle persone sconosciute. Ho letto con interesse le storie genuine di quelle persone che hanno raccontato loro stesse con semplicità, senza il bisogno di inventare, senza clamore. Ho apprezzato quelle che hanno saputo tacere, quelle che hanno ascoltato senza aver nulla da insegnare o la pretesa di avere le soluzioni. Poi mi sono soffermato a lungo sulla tua ultima considerazione. Rileggendo; in ogni racconto c’è un piccolo o grande disagio, più o meno esternato, non solo relativo allo spirito natalizio ma anche collegato alla quotidianità. Ecco Beppe, al grazie di Monica aggiungo anche quest’aspetto, il fatto che consciamente o inconsciamente tu ci abbia concesso la possibilità di dar sfogo a malesseri più o meno latenti, più o meno dichiarati. Grazie.
Brava Rosella! Forza non sei sola e se ti guardi attorno vedrai tanta bella gente come te che ha voglia solo di un po’ di compagnia… Ti abbraccio!… Fai pace con te stessa prima di tutto e cerca soprattutto in questo periodo di vedere solo il bello intorno a te… Auguri!… Non solo di Buon Natale ma di buona vita futura!!!
Grazie a tutti voi che ogni giorno arricchite il blog.. Io ho solo messo a disposizione biro e fogli bianchi.. Tutto il resto è merito vostro e se a qualcosa sta servendo vuol dire che bisogna continuare…
Rispondo a Enza Furnari:
Il problema si pone solo per le feste come il natale (anche xché non voglio andare a Londra o Parigi) perché per gli altri giorni compagnia ne ho a iosa non avendo legami, anzi qualche volta mi dimentico pure qualche appuntamento.
Quel che mi manca sono le feste di Natale trascorse con la mia famiglia che non c’è più nella campagna leinicese, la mamma appassionata di cucina che nonostante la giornata passata nei campi passava la notte di natale a preparare gli agnolotti, la maionese ed altre specialità della cucina piemontese. Mi manca soprattutto la mia famiglia contadina tradizionale composta da noi tre sorelle, papà, mamma, nonni materni e nonna paterna, tutti riuniti per il pranzo di natale nella grande cucina riscaldata della stufa a legna, poveri ma felici. Ora è rimasta la grande cucina vuota ed un grande silenzio, entro e cerco un passato che non può ritornare.
Devo proprio rispondere a Rosella: purtroppo tanti di noi, anche se non siamo single, hanno una grande nostalgia delle feste in famiglia, con mamma che preparava piatti della tradizione e a volte coinvolgeva anche papà! Sai che tristezza pensare che tutto fa parte del passato. . . ma io sono decisamente positiva e mi rendo conto che non ci saranno più giornate così. Tuttavia si può andare oltre e reinventarsi un futuro. Perchè non cerchi di riprendere le tue tradizioni, magari cucinando una ricetta della tua mamma e poi condividerla con qualcuno. Il paragone sarà poi inevitabile ( a me è successo) e i commenti si sprecheranno. Buone feste
Non concordo con Rosella sul lato buio e personale del Natale ma bensì sul lato oscuro e dimenticato della tradizione Cristiana. Mio padre mancò il 30 dicembre 1982 in pieni festeggiamenti natalizi, ed avevo solo 18 anni, ma non è per questo motivo che io non festeggio o sorvolo sui festeggiamenti natalizi. Il Natale è festa Cristiana andrebbe festeggiata dai Cristiani, e non nei supermercati, punto 1, punto 2 io non amo la Chiesa e non credo in nessun Dio o padreterno che vogliate esista, per me non esiste. Quindi ho ricordi da bambino e da bambino a 3 mesi fui battezzato, festeggio con i nipotini non battezzati perchè è tradizione dei nonni credenti che vanno a messa quando …e vabbè quando devono mostrarsi al paese. Io no! Ma non scappo a Londra a Parigi o chissà dove resto al mio posto PARTECIPO in forma MA NON NE VENGO COINVOLTO! Ai funerali mi allontano dai preti e dalle funzioni religiose non mi competono NON sono cose mie, ho ricordi dei morti a modo mio ma non è pessimismo caro Beppe è coerenza con la propria vita con il proprio credo con il proprio essere. Ora non so e non ho capito se il disagio di Rosella sia dovuto ai ricordi o al credere, ma assicuro essere 2 cose distinte, se credi, credi sempre, se il disagio è dovuto alla mancanza della mamma nel periodo in qualsiasi parte al mondo che vai avrai il suo ricordo. Chiedo scusa a Beppe per l’intervento un po’ fuori blog, ma alcune cose è meglio precisarle. Non è la festa dei supermarket è un altro concetto a cui ribadisco e da ex commerciante aggiungo. Non è pessimismo non è nulla è solo no PARTECIPARE!
Il Capodanno è peggio per gli animali ma è un altro discorso…
Claudio, Ieri ti ho fatto i complimenti oggi li ribadisco con forza, per le tue parole vere – coerenti – intelligenti.
Oggi non a caso ho detto che ho apprezzato i racconti delle persone che raccontano loro stessi con semplicità, senza inventare, senza clamore.
Grazie Andrea Rosso, io sono così piaccio e non piaccio ma non parlo mai con lingua biforcuta, ma non cerco bandierine sventolate, sono così a chi piace a chi no. Un sorriso sincero e grazie!
Rispondo prima a Loredana non amo cucinare e non ho nemmeno lo spazio per farlo, la vita da single ha tempi e spazi diversi e con gli amici ci si trova fuori e non a casa.
Rispondo a Claudio 1) non sono di religione cristiana 2) quando sono a Parigi o a Londra mi trovo in qualche festa insieme a persone single come e non sento la mancanza della mia famiglia (non solo la mamma) che non c’è più e nessuno potrà sostituire, per te e’ diverso hai dei nipotini e quindi dei figli hai una famiglia tua io ho solo me stessa.
…..qualcuno qui si è dimenticato la finestra aperta ed il gelo è penetrato all’interno?
Sapete cosa penso?
Che in questo piccolo blog abbiamo rappresentato lo spaccato di questa Italia.
Se c’è qualcosa di bello c’è sempre qualche persona poco limpida che chissà per quale personale disegno cerca in qualche modo di rovinare tutto.
E non sto alludendo a chi è franco e dice quello che pensa in modo sincero, mi riferisco alle persone subdole.
Peccato! Però, se rileggete i primi commenti, vi accorgerete che quelli sono belli, c’era la spontaneità, c’era la volontà sincera a partecipare. Scusatemi, il mio è solo un tentativo di “chiudere la finestra” in rispetto al “padrone di casa”.
Pubblichiamo il commento di Alice, perchè questo blog è uno spazio dove ognuno può esprimere la propria idea, pur non condividendone alcuni passaggi.
Non mi aspettavo di vederlo pubblicato prorpio perchè molto crudo.
Mi avete piacevolmente sorpreso e di questo vi sono molto riconoscente!
Comprendo e rispetto il fatto che non condividiate, non ho nessuna presunzione di avere ragione, ho detto quello che penso, quello che ho evinto leggendo.
Il fatto che l’abbiate pubblicato, non cambia la mia convinzione già espressa, ma dipana un dubbio che in me si era insinuato.
Siete trasparenti, pubblicate ciò che vi perviene in buona fede, questo vi fa davvero molto onore, perché lasciate spazio a CHIUNQUE, me compresa senza pregiudizi.
Oggi voi, Enneci/Gandolfo mi avete dimostrato SERIETA’ cosa non comune a tuttii.
Scusate per mancato rispetto che ho dimostrato nei vostri confronti e delle persone oneste qui intervenute, ma i miei genitori mi hanno insegnato ad essere sincera.
il Natale è il tempo del conforto, del buon cibo, del tocco di una mano amica e di una chiacchierata accanto al fuoco: è il tempo di casa.” Io non vedo l’ora di rientrare a casa x poter riabbracciare le mie sorelle mio nipote grande e unico nipote che ha rubato metà del mio cuore (l’altra metà è x mio marito!!). il periodo nn è per niente dei migliori (un amico ci ha rubato 20 anni di risparmi, mio marito è stato licenziato, 5 operazioni x cancro, mutuo acceso in un altra città x svolgere al meglio il lavoro che nn c’è più, e una vecchia depressione curata, ma con la paura che si ripresenti alla porta della mia vita!!! ) accolgo il Natale con grande gioia (anche se sono e devo essere grata alla vita tutti i giorni) ma il Natale da quel tocco di magia in + e poi in quei giorni, sembra che i ritmi rallentino quel poco x potersi gustare i sentimenti nella loro pienezza!!!! scusate ogni tanto mi intrometto, ma questa pagina mi piace tantissimo e mi tiene tanta compagnia, anche se a volte i racconti sono tristi!!! buona giornata!!!
grazie Monica la tua testimonianza è un bellissimo regalo di Natale per me e credo per tutti
Continua a introdurti Monica! Il tuoi messaggi sono bellissimi. L’ultimo poi, non ha bisogno di commenti. Hai saputo regalarci, con pochi tratti, il significato del Natale. Grazie di vero cuore. Un abbraccio e un caro augurio. Pat
grazie Pat!!!! gentilissima!!!! Grazie Beppe, ottimo padrone di casa!!!!
Monica, rinnovo la stima già manifestata, sei una bella persona!
Grazie Andrea!!!!
Grande Monica… Che bell’esempio che ci dai! Ti auguro anch’io di cuore Buon Natale e un anno pieno di meravigliose realtà! Un abbraccio! Enza
Lieta di avervi dato un messaggio positivo!!, ho imparato che piangersi addosso è controproducente e allontana le persone!!! domani aiuterò una mia amica a fare l’albero e ho creato x lei degli addobbi molto graziosi!!! vi penserò tutti e se mi capiterà qualche cosa di simpatico vi renderò partecipi!!!! buona serata e buona continuazione di racconti……. w la vita!!
Ti aspettiamo qui sul blog con i tuoi racconti..
Sono refrattario alle ipocrisie natalizie, però quest’anno mi è successo una cosa strana, e non so perché questo blog mi ha fatto venire la voglia di raccontarvelo.
In primavera -per esigenze lavorative- incontro per la prima volta Fabrizio. Di fronte ad uno sconosciuto la prima cosa che faccio e notare l’aspetto fisico. Mi ha colpito per i suoi capelli media lunghezza, folti e non ancora del tutto canuti idem per la barba anch’essa folta e grigia; gli ho attribuito all’incirca 60/65 anni. Poi iniziamo a parlare e mi accorgo che è molto strano è particolare, lo osservo meglio e la sua pelle è giovane non è quella canonica segnata dal tempo. Dobbiamo trascorrere una giornata insieme ed ovviamente non si parla solo di lavoro. Ha qualcosa di carismatico volto al buono. Non sono stato capace di celare lo stupore quando mi dice l’età: 40 anni. Lui mi dice: credo di essere tra i pochi al mondo che desidera invecchiare, non vedo l’ora di avere la barba e capelli bianchissimi, perché la cosa che più mi piace fare è Babbo Natale. Ogni anno vado di casa in casa nei borghi della mia valle Val Vermenagna e parlo a lungo con i bambini, non porto doni, ma cerco di raccontar loro il vero spirito del Natale.
Cerco di far capire loro di essere rispettosi di tutto a partire dalla natura, li invito ad essere curiosi con voglia di imparare smisurata, allegri, sensibili oltre misura, a credere nel bello e nel buono che c’è. Io sono così, perdutamente innamorato di mia moglie e delle mie 3 figlie, senza le quali sarei nulla! Credo nei valori, nella famiglia nell’amicizia; non sopporto l’ipocrisia, l’arroganza, la prepotenza, gli estremismi e le persone che non vogliono ascoltare e vedere. Forse non sono Babbo Natale, ma un eterno Peter Pan.
Surreale? Lo penso anch’io, se non mi fosse successo forse stenterei a crederlo leggendolo o ascoltandolo da altri, ma vi assicuro che è reale, Fabrizio esiste ed è così.
Ma più ci avviciniamo alla festa e più scarseggiano i ricordi? insomma!!!!alla pausa caffè, scrivete 2 righe!!! abbiamo bisogno di calore mentale e x l’anima!!!! Beppe!!!! fai qualche cosa!!! fate si che oggi sia una giornata da ricordare x un ricordo speciale!!!! buona giornata!!!