“Soltanto la bellezza salverà il mondo…”. La frase è di Dostoevskij e lo scrittore russo la fa pronunciare, quasi incredibilmente nel 1869, al protagonista del romanzo “L’idiota”.
Appare quantomeno incredibile come certe idee e certi valori trasmessi dalla letteratura del passato, possano essere intramontabili e straordinariamente attuali. “La bellezza salverà il mondo” è una delle affermazioni che si dovrebbero preservare e difendere, dovrebbero essere affisse per le strade, pubblicate sui giornali, lette all’inizio e alla fine dei telegiornali, pronunciate ogni giorno dagli insegnanti agli studenti.
La cultura e l’amore per il bello devono pervadere tutta la nostra vita. Ed è il mio augurio per il 2023, per tutti noi e i nostri territori. Se amiamo il bello non gettiamo l’immondizia fuori dai cassonetti, non lasciamo che i nostri cani sporchino sui marciapiede, non imbrattiamo i muri, non alziamo mai troppo la voce, non insultiamo, non restiamo indifferenti di fronte alle sofferenze del mondo, non ignoriamo l’inumanità delle carceri e la crudeltà delle guerre…. E l’elenco potrebbe continuare all’ infinito.
Ma soprattutto ci adoperiamo, come semplici cittadini o come amministratori pubblici, affinché la bellezza possa essere esaltata. Torino e il Piemonte stanno passando dal grigiore e dalla scarsa valorizzazione del passato a diventare territori belli e ammirati. Occorre continuare su questa strada, ma non soltanto per paesaggi (montagne, colline, laghi) e architetture (case, viali, monumenti, musei) ma anche per la bellezza delle persone, delle idee, delle imprese, delle app.
Come fare? E’ semplicissimo. Basterebbe chiedersi, per ogni gesto che compiamo o per ogni frase che pronunciamo, “è bello?”. La risposta – sono sicuro – ce la possiamo dare da soli. E la bellezza trionferà e salverà il mondo.
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