Divieto di fumo in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone, senza il loro consenso esplicito. Così recita la delibera approvata dal Comune di Torino.
Prima premessa: sono un fumatore di pipa da oltre 40 anni.
Seconda premessa: sono d’accordissimo a qualsiasi intervento per evitare il fumo passivo e per tutelare la salute di tutti.
Ma quella varata dal Comune di Torino mi sembra una sciocchezza colossale.
E mi conforta il parere espresso dalla Società Italiana di Medicina Ambientale: “Divieti di fumo come quelli varati a Torino, rischiano di essere difficilmente attuabili e di non determinare risultati concreti”. E aggiungono: “Stabilire per i fumatori una distanza minima dalle altre persone è una misura difficile da far rispettare, perché presume la presenza di controlli a tappeto in strada, da parte di agenti delle forze dell’ordine, dotati di appositi misuratori per accertare le distanze tra cittadini e sanzionare i trasgressori”.
E poi? Come la mettiamo con il vento? Come lo si misura? Già immagino controlli con il centimetro e l’anemometro
Secondo l’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a fumare è un adulto su 5, il 20,9% della popolazione, un dato in calo quasi ovunque, sicuramente in Italia.
Provvedimenti come quello di Torino vanno contro ogni logica. Ci facciamo solo prendere in giro.
Piuttosto facciamo come in Gran Bretagna dove si mira ad impedire a tutti i nati dal 2009 in poi di acquistare sigarette, per sempre. Quindi, nel Regno Unito si andrà verso l’estinzione totale dei fumatori. Già… ma come farà lo Stato a recuperare quel che incassa con tasse e accise sul tabacco? Quanta ipocrisia.
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