E siamo di nuovo in lockdown. Giusto? Sbagliato? Se ne discute anche troppo. Quasi non si riesce a parlare d’altro.
C’è però un dettaglio che mi lascia perplesso, diciamo pure indignato. Mentre molti negozi, esercizi commerciali, grandi magazzini sono costretti ad abbassare le serrande (qualcuno anche solo nei week end) le vendite on line proseguono, imperterrite.
Non solo. Ho sentito persone affermare che approfiterranno di questo periodo, chiusi in casa, per fare acquisti e per portarsi avanti con i regali di Natale attraverso le varie piattaforme dei giganti del web.
Io no!!!! Non ci sto. E vi spiego il perché. Anzitutto questi colossi non pagano le tasse, oppure le pagano in misura irrisoria, in Italia. “Ma comprare on line è più comodo e poi costa meno” dicono in tanti. Bene, sappiate che siete complici dell’ evasione di milioni di euro.
E poi perché questo significa la morte dei negozi e dei nostri esercizi commerciali. Se, quando potranno riaprire, noi avremo già fatto gran parte degli acquisti, loro come faranno a ripartire?
Non servirà a nulla poi lamentarsi per le serrande abbassate definitivamente, per il centro delle nostre città morto. È il momento anche della solidarietà. Per questo, io non compro on line, nemmeno adesso. Aspetto che i miei amici commercianti, ristoratori, baristi riaprano per prendere un caffè, per mangiare una pizza, per i regali di Natale. Intanto mi servo nei negozi che sono ancora aperti o effettuano l’ asporto e il servizio a domicilio.
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