TANTO E’ TUTTO UN BORDELLO

by • 9 ottobre 2013 • ArchivioComments (1)4705

 

Un atteggiamento comune a tutti gli uomini di una certa età che parlano di case chiuse è che non hanno problemi a raccontare le loro frequentazioni, proprio al contrario dell’atteggiamento odierno: raramente un uomo ammetterà di frequentare prostitute. Un testimone racconta: “La gente che andava nelle case chiuse lo faceva con ironia e tanta spensieratezza. Specialmente i giovani”. (dal libro Bordelli torinesi di Massimo Centini)

Lo dico fin da subito. Sono contrario alla vendita del proprio corpo per danaro, vorrei che la mercificazione del sesso sparisse ma…La prostituzione esiste. E’ il mestiere più antico del mondo, si dice. Perchè chiudere gli occhi? Perchè continuare a ignorare questa realtà? Tanti spesso propongono referendum per l’ abolizione della legge Merlin che nel 1958 dichiarava illegali i casini: sostengono le loro tesi con ragioni di igiene, di fisco, di ordine pubblico. Se ne può discutere.

Ma ha ragione Centini: nessuno oggi ammetterà mai di frequentare prostitute. Ma se l’ offerta di corpi femminili sulle strade delle nostre città è così alta significa che la domanda c’ è, eccome… Eppure tutti negano.

Se invece chiedete a un uomo con i capelli bianchi se frequentava i bordelli, i sì arriveranno a valanga. Perchè?  Il primo censimento nazionale sulle case chiuse è datato 1892: sul territorio nazionale esistevano 5.780 bordelli e le prostitute regolarmente schedate erano 335.817, più o meno la popolazione torinese di quel periodo. La provincia di Torino, città compresa, era quella con il più alto numero di bordelli in rapporto agli abitanti. Nel periodo compreso tra il 1943 e il 1956 a Torino erano funzionanti 14 bordelli con 172 prostitute. 1 a Chivasso con 5 ragazze, 1 a Ivrea con 8 ragazze, 2 a Pinerolo con 12 ragazze, 1 a Susa con 6 ragazze e 1 a Venaria con 8 ragazze.

I bordelli erano un luogo di incontro, di chiacchere e naturalmente di sesso.  Un padre poteva anche incrociare il figlio mentre saliva in camera. Con leggero imbarazzo, forse, ma senza vergogne.

La legge Merlin ha di fatto trasformato un’attività circoscritta e sotto controllo (le ragazze dei bordelli erano sottoposte a regolari visite mediche e ogni 15 giorni dovevano cambiare casa)  in una giungla che in Italia coinvolge circa settantamila professioniste del sesso (50% straniere, 20% minorenni), nove milioni di clienti e un giro d’affari di oltre novanta milioni di euro al mese, oltre un miliardo all’anno. La prostituzione non è più gestita dalle Maitresses, ma dalle mafie internazionali.

Chiudere gli occhi e far finta che la realtà non esista  non serve a nulla.

 

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One Response to TANTO E’ TUTTO UN BORDELLO

  1. Franco Senestro scrive:

    Visto che a quanto pare è un tabu’ anche sul blog, mi immolo sull’altare dei puttanieri e come si usa dire: faccio Outing. Non che intenda rivelare qualcosa di scabroso, ma semplicemente credo che il mio pensiero (da uomo di campagna) possa essere condiviso da altri.
    Un pò di anni fa, durante una vacanza in Spagna, nel 1986 a Madrid, sono entrato in un bordello, non so se allora fossero permessi o meno, fatto stà che una gentil signorina, mi aveva accompagnato dentro. Per quanto si possa ironizzare, la mia prima impressione fu’ di entrare in un circolo privato, ti sentivi, pur ragazzino un pò di èlite..
    E non avevi problemi a raccontarlo, anche perchè, particolare non trascurabile, le ragazze erano tra le migliori rappresentanti del paese iberico. Con questo voglio dire che aldilà della situazione coniugale, credo faccia estremamente disperato il raccontare adesso di una sveltina fatta dietro un cespuglio. Aggiungi un particolare non trascurabile, la maggior parte della ragazze di adesso non sono italiane, e in un paese bigotto e ipocrita, dover la gente è contro gli extracomunitari ma a favore delle extracomunitarie (sulla strada) il risultato è quello: aumenta il Pil del Pel ma è sempre colpa del vicino di casa.. Insomma ridendo e scherzando è un pò come la maggior parte degli sport, finche è per pochi, racconti a tutti che lo fai, quando diventa di massa, non fa piu notizia.

    Franco

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