“Grazie agli uomini e alle donne che ho incontrato nella mia vita e che mi hanno ispirato nelle storie che ho loro attribuito ma che, ovviamente, sono tutte inventate”. Scrive così Filippa D’ Agata nella chiusa del suo volumetto di racconti “La donna che aggiustava le bambole e altre storie”, appena pubblicato per i tipi di Echos Edizioni. Ed è tutto chiaro, a quel punto. Si tratta di storie vere. Come avevamo sospettato fin dall’ inizio. Altro che inventate.
Certo un po’ romanzate, abbellite e contornate con parecchia fantasia, ma appartengono a quel vissuto giovanile di Filippa, in terra etnea.
La formula del racconto breve sta prendendo sempre più piede, anche nella scrittura moderna. Abituati come siamo alla velocità dei social, facciamo fatica a reggere la lettura di tomi voluminosi, di storie complesse e complicate, spesso perdiamo il filo. Il racconto – se è bello e ben scritto – invece lo divoriamo in un battibaleno. E la D’Agata ce ne regala dieci da leggere tutti d’ un fiato perchè – come scrive Massimo Tallone nella prefazione – “hanno quel suono intonato e senza sbavature, quella lucentezza priva di impurezze, che quest’ arte richiede”.
Sono soprattutto storie di donne, ma non solo. Donne sofferenti ma che hanno lottato per essere autentiche. Ma soprattutto sono donne di Sicilia e per tutte le 80 pagine del libro si respira quell’ aria, densa di profumi e di misteri, che soltanto quell’ isola sa offrire. E che la D’Agata ci regala quasi in ogni racconto.
FILIPPA D’ AGATA
LA DONNA CHE AGGIUSTAVA LA BAMBOLE E ALTRE STORIE
ECHOS EDIZIONI
13 euro
LA FRUSTA DEL CARDINALE Next Post:
LA FONTINA D’ ALPEGGIO DELLA VALLE D’ AOSTA