Il numero di sportelli bancomat presenti sul territorio piemontese è diminuito negli ultimi mesi dell’8,3% e su tutto il territorio nazionale del 7,8%. Succede nelle città che contano migliaia di correntisti. Ma soprattutto nelle piccole realtà dove non è rimasto nulla.
A Pessinetto, in provincia di Torino, una banda di ladri ha fatto saltare in aria lo sportello della Popolare di Novara. E non è più stato riaperto: è un grosso problema, soprattutto per le persone anziane che avevano imparato ad usare il servizio. Stessa situazione a Lombriasco. A Coazze, in Val Sangone, Unicredit ha disposto la soppressione dell’ultimo sportello. A nulla sono valse le quasi 500 firme raccolte, né la lettera di protesta che il sindaco e la sua squadra hanno inviato ai vertici dell’azienda per persuaderli a rivedere la decisione. A risentire dei disagi sono soprattutto le persone che non sono in grado di raggiungere le ultime filiali nei paesi limitrofi.
I comuni delle province di Asti, Cuneo, Biella, Verbania, Vercelli e Alessandria stanno ancora peggio. Ma, sommessamente, domando: quanto costa tenere aperto uno sportello bancomat?
L’utile netto del 2022 di IntesaSanpaolo è stato di 5.499 milioni di euro, cioè 5 MILIARDI E MEZZO DI UTILE NETTO.
I sindaci e le amministrazioni comunali hanno spesso messo a disposizione, gratuitamente, locali per ospitare un bancomat, inutilmente.
Sarebbe facile populismo denunciare che non possiamo nemmeno prelevare o pagare con i soldi nostri depositati in banca. Ma noi lo diciamo ugualmente.
E’ un nostro diritto: già ci hanno tolto le filiali, almeno lasciateci i bancomat sotto casa per disporre dei risparmi come e quando vogliamo.
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