E’ la più meridionale delle tre Valli di Lanzo, ed è una vallata ricca di laghi.
Nell’alta valle ci sono un piccolo lago artificiale, il Lago di Malciaussia a 1805 metri e uno più grande a Nord Ovest, il Lago della Rossa, posto ai piedi del monte Croce Rossa. La diga del lago della Rossa, situata ad un’altitudine di 2716 metri, venne costruita negli Anni Trenta del secolo scorso ed era al tempo lo sbarramento idrico a quota più elevata d’Europa. A quote più elevate si trovano ii laghi dell’ Autaret.
La Valle prende il nome da Viù che è un classico paese di montagna a 775 metri di altitudine. Dei tre paesi che compongono la Valle (Viù, Lemie e Usseglio), Viù è il più popoloso (1150 abitanti) e dista da Torino 48 chilometri; attraverso il Colle del Lys è possibile scendere sulla Val di Susa, attraverso il Colle della Djeta (valico per ora aperto solo nella stagione estiva) si può viceversa scendere su Mezzenile e quindi raggiungere la Val d’Ala e la Val Grande, le altre due valli di Lanzo.
Il territorio è ricco di acque: i laghetti alpini (del Civrari, dei Vailèt, di Viana e di Pian Motte), i numerosi torrenti che scendono dai diversi crinali, andando ad arricchire le acque della Stura di Viù. Tra i monti, il più imponente è sicuramente il Civrari mt. 2302, a cavallo tra la Val di Viù e la Val di Susa, altra montagna significativa e peraltro non impegnativa da raggiungere è l’Uja di Calcante (1602 metri), decisamente particolare la catena delle Rocche Moross, che per l’alto contenuto di ferro delle rocce che la compongono si tinge di un bel colore rosato, simile, per certi versi, a quello delle più famose Dolomiti. Caratteristica infine, la sagoma triangolare di Montù mt. 2195, che domina il vallone dei Tornetti.
Altra particolarità del territorio sono i boschi, soprattutto le faggete, di particolare rilievo quelle tra Viù e Col San Giovani, dove si possono ammirare esemplari di straordinaria bellezza.
Tra le specialità gastronomiche della Valle di Viù spiccano in assoluto quelli di provenienza casearia a partire dalla Toma di Usseglio con la sua importante Sagra. Vi sono poi i formaggi di capra, i “ciavrìn”, che possono essere consumati freschi oppure stagionati. Rinomato è poi il burro di montagna, specialmente quello realizzato durante la monticazione.
Tra le carni, sono i salumi a farla da padroni: il più conosciuto è però il “salame di Turgia”, ottenuto dalla macellazione di bovini a fine carriera, che può essere consumato fresco o stagionato.
Tra i prodotti da forno, oltre al pane che risulta particolarmente gustoso grazie anche alla qualità dell’acqua utilizzata, ad avere un legame stretto con le valli è il grissino stirato a mano e i “torcetti”, prodotti di pasticceria a lievitazione naturale.
E INTANTO L’ ACQUA SE NE VA…. Next Post:
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