E se non fosse accaduto? Se quel gruppo di giovani calciatori non fosse salito su quell’aereo a Lisbona? Se non si fosse schiantato il 4 maggio di settantacinque anni fa sulla collina di Superga? Se non fosse sparita, in un attimo, quella squadra di Invincibili? È Guglielmo Gabetto, il funambolico avanti del Grande Torino, l’attaccante dei gol impossibili a raccontarci, con le sue “vive” parole, intrise di quella schietta torinesità che tanto amava, questa straordinaria, immaginifica, eventualità.
Dalla penna di due scrittori granata, Orazio Di Mauro e Sergio, il figlio del grande Gabetto, sgorga questa ardita fantasia: pagine che mescolano, con intelligenza, ironia e commozione, l’impossibile e il probabile, la realtà e l’immaginazione, e che ci invitano a riflettere sulle sliding doors delle nostre vite, sull’aleatorietà delle scelte che ciascuno di noi opera, capaci di indirizzare una vita in un verso piuttosto che un altro.
Un racconto che rende omaggio alla memoria «di uomini che non erano solo campioni, ma che rappresentavano per tutti gli Italiani la voglia di rinascita, di ripartenza dopo le distruzioni, materiali e spirituali, della Seconda guerra mondiale che avevano lasciato il nostro Paese in ginocchio. Quando Valentino Mazzola, Guglielmo Gabetto, Franco Ossola e compagni vincevano, vinceva tutta l’Italia. Ed è per questo che ancora oggi sogniamo ad occhi aperti. Se non avessero preso quell’aereo…», come si legge nella prefazione.
ORAZIO DI MAURO E SERGIO GABETTO
SE UN ANGELO A LISBONA
NEOS EDIZIONI
14euro
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Al Boeuc sul Lago d’ Orta
Grazie per la bella introduzione, spero di avere occasione di salutarla di persona.
Cordialmente
Orazio Di Mauro