La Cittadella di Alessandria costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell’àmbito della fortificazione permanente del XVIII secolo, uno dei pochi ancora esistenti e sicuramente uno dei meglio conservati in Europa.
La fortezza si trova a nord-ovest della città di Alessandria ed è separata dal fiume Tanaro. Ha una storia secolare e le sue trasformazioni hanno segnato la storia e le sorti di Alessandria. La Cittadella è stata costruita sulle rovine del preesistente quartiere di Borgoglio (o Bergoglio), dopo il trattato di Utrecht del 1713, quando Alessandria passò dal dominio spagnolo a quello di Casa Savoia. Al fine di soddisfare le esigenze di difesa del nuovo stato sabaudo, la fortezza militare fu interamente costruita a scapito dell’antico quartiere provocando una decisa rivoluzione urbanistica della città di Alessandria. La cittadella fu voluta da Vittorio Amedeo II e progettata dall’ingegnere Ignazio Bertola, che si ispirò al forte francese di Vauban. Nacque così un’immensa fortezza esagonale che si estende su 20 ettari il cui lato più lungo è parallelo alla asse del fiume. La forma esagonale è dovuta alla necessità di difendere il confine lungo della città.
La Cittadella è un perfetto esempio di moderna fortezza, si compone di sei bastioni ed e’ circondata da fossati che in passato venivano inondati dalle acque del fiume. Vi si accedeva da un lungo ponte di pietra che conduceva ad una grande area circondata da edifici a più piani disposti secondo l’asse dell’antico quartiere di Borgoglio, tutti coperti da resistenti terrapieni costruiti tra il 1749 e il 1831. La costruzione e lo stato di conservazione degli edifici napoleonici sono unici.
Rimase una piazza d’armi importante fino al 1901, quando fu declassata a caserma. Rimase tale fino al 2004, in seguito fu abbandonata e cominciò ad essere preda di un crescente degrado.
Arrivata prima classificata al censimento Luoghi del Cuore 2010 con 53.953 segnalazioni, la Cittadella, ha ottenuto un intervento da parte del FAI; inoltre ha ricevuto anche moltissima visibilità e un riconoscimento da Europa Nostra che l’ha inserita tra i “7 most endangered”, i sette siti più in pericolo in Europa.
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