Una delle utime chiusure, in ordine di tempo, quella della libreria Paravia. “Serrande abbassate per colpa delle vendite online” dicono le titolari. Una cessazionee che ha fatto parlare tutti i mass media per il prestigio di Paravia, il secondo negozio di libri più antico d’ Italia. Invece, nel silenzio, si calcola che un esercizio commerciale su 10, negli ultimi mesi, abbia abbassato le serrande alla sera, senza più rialzarle il mattino successivo. Inoltre, ogni mese, in Piemonte, almeno due edicole hanno chiuso.
Nel contempo i supermercati, piccoli e medi e iper, sono cresciuti del 30 per cento.
Crescita della pressione fiscale, costi del lavoro insostenibili, condizioni capestro per la piccola distribuzione: sono tante le cause della morìa di negozi nelle nostre città e nei piccoli paesi. Un edicolante ha confessato: “lavoravo anche 14 ore al giorno per guadagnare 3 euro all’ ora”. Impossibile tirare avanti.
Le amministrazioni, di qualsiasi colore politico, continuano a ribadire la volontà di difendere e rilanciare il commercio. A parole, mai nei fatti. Molti proprietari degli immobili preferiscono tener vuoto il locale, piuttosto che abbassare gli affitti.
E allora immaginiamo quanto saranno belle le nostre città e i nostri paesi con tante, tantissime serrande abbassate. Vetrine spente e sporche. Vie buie e deserte. Ma in periferia cattedrali commerciali illuminate. E poi centinaia di camion e furgoni che a folle velocità corrono per le nostre vie per consegnare i pacchi di Amazon e delle altre vendite online. Questo è il futuro che stiamo costruendo dicendo addio ai colori e ai profumi dei nostri negozi.
MA PERCHÉ PAGARE IL PEDAGGIO INTERO? Next Post:
BORGHI ABBANDONATI? OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTI
Buongiorno, sono un commerciante che dal 2 gennaio del 1971 puntualmente tutte le mattine alza la saracinesca della sua attività. In questi 50 anni di commercio ho potuto vedere il cambiamento del modo di acquistare della clientela. Negli anni 70 eravamo tutti piccoli negozi, una marea di vetrine colorate, gente che camminava sui marciapiedi che ora sono desolatamente vuoti (escludendo quelle poche vie del centro che ancora reggono). Poi anno incominciato ad aprire i primi supermercati e poi i centri commerciali e infine il web. La gente veniva nei negozi per fare gli acquisti con fiducia e si creava un rapporto amichevole che a volte proseguiva al difuori del negozio. Ora tutto questo non interessa più, la gente è sempre più di fretta, non ha nessun interesse a scambiare due chiacchere, preferisce parlare con il suo cellulare e acquistare davanti a un video inerme che non può darti nessun consiglio. Purtroppo il piccolo commercio andrà a morire. Non vedo quale sia la soluzione e come far cambiare le abitudini ormai radicate nelle future generazioni. Buona vita a tutti.
grazie Roberto,. condivido in tutto e per tutto la tua riflessione