L’ altro giorno mi sono indignato nel vedere una decina di malati di Sla, a Roma davanti al Ministero dell’ Economia, staccare il respiratore e quindi avere un paio d’ ore di vita: una protesta estrema per poter ottenere un incontro con qualcuno che gli desse rassicurazioni sull’ assistenza domiciliare che era stata loro tolta.
Poi mi è toccato occuparmi nei telegiornali della vicenda spese pazze. Ecco il mio servizio.
Per 43 consiglieri regionali del Piemonte (su 60) la Procura di Torino ha chiesto la non archiviazione, cioè verranno rinviati a giudizio per truffa e peculato. E’ la famosa rimborsopoli con spese pazze tra cui una motosega, giochini per i bambini, borse Vuitton, centri benessere, cene a base di tartufi, ecc. Ci sono tutti dentro, maggioranza e opposizione.Ma il caso Piemonte non è che la punta di un iceberg. Spostiamoci all’ Emilia. Due consiglieri del Pd pizzicati a Napoli, ad una riunione di partito, viaggiavano in limousine (900 euro per il noleggio) e alloggiavano in hotel da 800 euro a notte: tutto a spese della regione, anche se loro negano. In Sardegna i consiglieri Pdl hanno acquistato 27 computer, 50 notebook, 53 stampanti, 106 fra telefonini e tablet, 27 televisori. Molto galante quel consigliere marchigiano del Pd che ha messo in nota spese 164 euro per mimose: in data 8 marzo, naturalmente. Un po’ più carnale il collega comunista che ha presentato uno scontrino di 16,80 euro per un libro sul “Segreto delle donne, viaggio nel cuore del piacere”. Sempre nelle Marche c’ è un consigliere che ha speso 1530 euro per un convegno sulla “disorganizzazione della sanità regionale”, quando? il 31 dicembre. Un pò strano no???
Ma non ci indigniamo più? Mi sembra di cogliere una sorta di rassegnazione generale. Forse ci limitiamo a scrivere due righe su Facebook e stop. C’ è chi dice che stiamo ancora troppo bene, che pizzerie e ristoranti sono sempre pieni e che tra poco vedremo le piste da sci affollate. Oppure ha ragione quel consigliere regionale piemontese che si è giustificato dicendo che la politica è specchio della società, quindi in fondo rubano loro perché rubiamo tutti?
Nessuno dice che dovremmo scendere in piazza e spaccare tutto, ma una sana e genuina indignazione? Che è poi sinonimo di una vera incazzatura…
COSE DA IMPARARE IN TEMPO DI CRISI Next Post:
Donne uccise, che vergogna
Il male peggiore che ci è stato inculcato è proprio quello, non essere più capaci d’indignarci: purtroppo nessuno di noi ne è rimasto immune. Ormai tutto ci scivola addosso, come il tempo dell’acqua sul corpo durante una doccia. Finita la doccia, tutto è già dimenticato. Mi sono chiesto tante volte perché, senza trovare una ragione che mi abbia convinto appieno. Forse siamo assuefatti dagli avvenimenti: via uno, mille altri. Forse siamo troppo presi dai nostri problemi per affrontare la morale degli altri. O, forse, siamo semplicemente diventati indifferenti: ognuno a pensare a sé stesso. Al massimo il tempo di commuoverci di fronte ad una tragedia, 5 minuti o poco più. Ma, a mio parere, in fondo c’è una ragione per cui abbiamo smesso d’indignarci: abbiamo scoperto che non serve a nulla. Quando vedi il massimo rappresentante della Giustizia intervenire a difesa degli amici potenti, quando scopri che il capo del Governo è un evasore, un corruttore, che sensazione puoi provare? Indignazione? No, siamo passati allo scoramento. Scoramento perché alla fine tutti restano al loro posto, senza dignità, senza rispetto per l’istituzione che dicono voler rappresentare. Sono davvero curioso, sai, di vedere come andrà a finire con questa storia dei rimborsi in Piemonte? Scommettiamo che ognuno resterà al proprio posto, impunemente? Allora, io dico, indigniamoci pure. Ma se è il caso scendiamo in piazza: senza spaccare tutto, per carità, ma protestiamo duramente, ad oltranza. Facciamoci sentire, fin quando qualcosa davvero non cambierà in questa nostra società malata.
Come non essere d’accordo con Cesare.. Ma io non voglio cedere alla scoramento, voglio essere capace di indignarmi (incazz…) sempre, fino all’ultimo giorno..
mancando l’esempio dall’alto la maggioranza si è adeguata allo schifo..
Chi ne paga le conseguenze, in molti campi, sono chi non ci riesce a “vivere da furbo” per via dell’educazione ricevuta, degli esempi familiari…
La vita la farà pagare solo a loro… il confine tra fessi e onesti è stato rimosso da tempo.
Uno schifo
Bellissimo blog Beppe, non credo che la gente o la maggior parte di essa non sia indignata.
Ogni qual volta sono indignato propongo su FB articoli presi in giro dai vari siti tipo ANSA, magari non commento non dico nulla mi limito a qualche aggettivo che è l’equivalente di schifo elevato alla N misura… Mi indigna il caso da te citato dei malati di SLA, m’indigno quando certe persone salvate dalle onde del mare sfasciano e distruggono dove vengono accolti, m’indigna e m’indigno quando ad ogni protesta vengono rasi al suolo intere vie. Se questi signori indignati, avessero motivi di rivoluzione dovrebbero imbracciare le armi non distruggere a discapito di altri che con il lavoro hanno costruito cosa a loro indigna.
Ti cito un esempio capiato anni fa a Copenaghen nella piazza di fronte al parlamento c’erano degli studenti che offrivano vin brulè a tutti i passanti, avevano foglietti e bandiere, ma era tutto scritto in danese con il mio inglese scolastico ho capito che protestavano contro il governo per qualcosa, il mio amico ed io italiani ci siamo messi con loro a distribuire vin brulè ai passanti, poliziotti? Neanche l’ombra la gente locale si fermava chiaccherava cercava di capire la loro protesta. In Italia NO, qualsiasi tipo di manifestazione comporta migliaia di poliziotti ed esegitati che o prima o dopo distruggono. Perchè? Non so se gli studenti danesi abbiano o no avuto riconosciuto le loro lamentele, ma quella protesta calma cordiale pacifica rasserenante mi è piaciuta. Io evito le manifestazioni politiche sin da quando ero giovane, ma lì per 2 ore ci sono stato volentieri. Qui NO, ho frequentato qualche politico per lavoro e prima parlavo con qualche carabiniere per essere certo che mi comprisse in caso d’incidenti visto che l’attrezzatura fotografica era mia e per fortuna non è mai successo nulla, ma indignato per 1000 motivi di sicuro! Ho foto di vecchiette italiane rovistare nei cassonetti in cerca di cibo, ho anche sentito e visto perone aiutate dall’Italia e non italiane lamentarsi…Non volgio prolungarmo troppo e m’indigno se il voto che ho espresso si disperde in traffici politici loschi e maleodoranti come a volte succede o forse troppo spesso.
tutto ci passa vicino e si vede che siamo così sfiduciati che l’indignazione non è più nel nostro dna, il problema è che loro stanno vincendo!
No, io non mi arrendo.. Voglio avere ancora il coraggio di dire che certe cose non le accetto, che non le sopporto.. Da un prezzo ingiusto e a un furto arbitrale, da una sconcezza politica a una tassa iniqua, da un parcheggio in doppia fila a una risposta maleducata.. Non servirà a nulla? Servirà almeno a non sentirmi anestetizzato
Sono stata autorizzata a riportare il commento di un amico: Pier G. Cochis scrive, non è il pessimismo,è la comprensione di come il marcio sia talmente diffuso ed entrato nella nostra quotidianità che non riesci più a distinguerlo dal resto. A questo aggiungi la mancanza di interlocutori,l’inutilità certa della protesta.Ormai si sta zitti nella certezza dell’incomprensione,attorniati da un’intolleranza tanto urlata quanto vana.
la gente si indigna ancora ma non ha più il coraggio di urlarlo alla gente. Siamo chiusi tra le mura di casa, dell’ufficio, dai tasti del pc, dalle note di fb e non ci si confronta più nelle piazze, nei locali. Ci si stordisce di alcool, di solitudine. Io non ci sto, pago certe mie scelte, non mi adeguo alla mediocrità generale. La pago con la solitudine, cerco la giustizia senza farne una questione di destra o sinistra, bene o male, cerco, prima al mio interno e poi all’esterno il buon senso. Quando vedo un’ingiustizia provo a non girarmi, a porgere la mano a chi ne ha bisogno. Ma visto che siamo sull’argomento oltre a Travaglio e Gramellini chi ci porge sulle testate nazionali argomenti per indignarci??? Sempre gli stessi logori riferimenti. Le Jene portano alla luce, come Striscia certe situazioni, ma poi vengono risolte veramente??? se la gente continua a votare sempre i stessi lestofanti come potranno mai cambiare le cose?? diversamente se non scendiamo noi in piazza candidandoci per cercare di portare la nostra correttezza o quella di persone su cui riponiamo la nostra fiducia a governare certe cose non cambierà mai niente. Personalmente appoggio il candidato sindaco di Rivoli 5 Stelle, non per il partito che rappresenta ma perchè persona capace e con lo stesso mio spirito di fare qualcosa per i più deboli e per i nostri figli.
Cominciamo dall’ esempio di Filippo.. Quando vedo un’ingiustizia non mi giro, ma cerco di dare una mano… Io sono sicuro che la correttezza, il buon esempio, il gusto del bello siano contagiosi, più che siamo e più saremo…
Io c’ero, ero coi malati davanti al Mef e a Palazzo Madama il giorno dopo. Vivo queste proteste in prima linea perché mia mamma è la Presidente del Comitato 16 Novembre.. Da 3 anni facciamo manifestazioni e le prime volte eravamo veramente pochi, ma determinati e “preparati”, tanto da ottenere da subito qualche risposta concreta alle nostre richieste!! Le “deleghe in bianco” alle Associazioni non hanno più storia, i cittadini devono prendere coscienza che solo i diretti interessati possono esprimere le proprie reali difficoltà e cominciare a guardare ai Palazzi e ai vari eletti come interlocutori diretti. Sapete qual’è la più grande conquista , al di là dei finanziamenti, della lotta dei malati di Sla ? Aver fatto entrare negli emendamenti il termine “assistenza indiretta”! Togliere alle Cooperative, alle Regioni e alle Asl il libero arbitrio dei soldi destinati alla “non autosufficenza”, vincolando una parte di di essi alla diretta gestione di coloro che meglio di tutti sanno amministrare i soldi in economia e rispondendo alle proprie reali problematiche ed esigenze!! Le battaglie non sono mai facili e richiedono tanta energia……