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  • SCAFFALE: TORNA TORINOIR CON REGIO CRIMEN

    4 aprile 2025 • LUOGHI E LIBRI • 492

    TORINOIR

    Ci sono persone che hanno il talento di unire.

     ToriNoir è un collettivo di talentuosi scrittori di gialli e noir che racconta il territorio piemontese e il suo variegato tessuto sociale con le parole dell’oggi. Lo hanno sempre reso protagonista, nei loro romanzi e nelle loro antologie. Porta Palazzo, il fiume Po, le nostre montagne…

     Questa volta ToriNoir ritorna in libreria con un’antologia dal sapore un po’ speciale, perché non solo ha come fil rouge il Teatro Regio di Torino, luogo di grande storia e tuttora cuore pulsante della città, ma anche e soprattutto perché si pone come ultimo saluto al compianto Marco G. Dibenedetto, anima del collettivo spentasi prematuramente il 31 luglio 2024.

      Attraverso questi racconti osserverete il confine tra finzione e realtà che gli spettacoli – la vita – mettono in scena, sentirete la voce della soprano Maria Callas echeggiare nelle sale del nuovo Teatro Regio, canticchierete Paolo Conte e Francesco De Gregori, vi addentrerete nei passaggi segreti ai piani inferiori, vi unirete alle indagini della polizia per trovare un assassino, aiuterete il commissario a sventare un attentato, farete il tifo per un giovane in difficoltà che lotta per il suo futuro.

     Vi accompagneranno in questo viaggio dodici autori e un giornalista, riuniti per ricordare un amico, uno scrittore, uno psicologo, un padre.  Ci sono persone che hanno il talento di unire, e Marco era una di queste. Ma era molto altro ancora. Era la guida perfetta per questo viaggio.

     Francesca Piazza

    TORINOIR

    REGIO CRIMEN

    GOLEM EDIZIONI

    16,90 euro

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  • E POI VORREMMO ESSERE REGIONE TURISTICA

    3 aprile 2025 • COSE NOSTRE • 591

    treno

     

    Torna la linea Alta Velocità Milano-Torino-Lione-Parigi, ma i convogli non fermeranno più a Bardonecchia.

    Sarà un estate senza treni da Milano al Lago Maggiore e a Domodossola.

    Come ampiamente prevedibile, il tunnel del Colle di Tenda non sarà pronto per l’estate e la sua riapertura slitta con ogni probabilità all’autunno.

    Insomma, alcune delle nostre perle turistiche sulle quali puntare per attrarre visitatori, saranno difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici nella prossima estate, con il conseguente aumento del traffico su strade e autostrade.

    Dopo un’interruzione di circa due anni torna, in primavera, l’Alta Velocità sulla Milano-Parigi. Ma chi arriva dalla capitale francese, o da Lione, e volesse trascorrere qualche giorno in montagna, dovrà obbligatoriamente scendere all’unica fermata di Oulx e poi prendere un pullman – se lo trova – per Bardonecchia, Sauze o Sestriere. Occasione persa. La fermata a Bardonecchia era ad hoc.

    Sulla Milano-Domodossola ci saranno lavori alla linea che attraversa tutti i paesi della sponda del lago Maggiore: era già stata interrotta la scorsa estate, e quest’anno sarà di nuovo interdetta ai treni dall’8 giugno al 27 luglio e dal 31 agosto al 12 settembre. Lavori utili, certo. Complessi. Ma intanto l’ estate 2025 per Stresa, Arona, Baveno, Villa Taranto, la Val Formazza, Domodossola, restano una chimera per chi li voleva raggiungerle in treno dal capoluogo lombardo, ma anche dal resto d’Italia.

    Limone Piemonte ha perso tante stagioni turistiche invernali a causa della chiusura del Tenda: gli sciatori dalla Liguria o dalla Costa Azzurra si sono diretti su altre piste.

    E poi ci vantiamo di essere una regione a vocazione turistica. Continuiamo a dire che è una delle strade per rilanciare il Pil della Regione. Il flusso turistico è generato dal servizio e non viceversa. Forse era il caso di puntare un po’ di più i piedi con chi gestisce il trasporto pubblico in Italia.

    Alzare la voce e non limitarci a borbottare, come fanno, di solito, i piemontesi.

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  • LE UOVA DELLE FAVOLE STREGLIO

    29 marzo 2025 • CINQUE SENSI • 378

    l_uovo_delle_favole

     La Pasqua 2025 si preannuncia colma di golose sorprese al cioccolato, tutte brandizzate Streglio.

    Dolci proposte unite da un filo conduttore comune: attraverso le sue creazioni Streglio racconta una storia di dolci eccellenze e squisite bontà, che la fantasia e le mani ispirate dei pasticceri trasformano in una favola indimenticabile.
    Nascono così nuove e imperdibili idee per la Pasqua 2025, vere e proprie collezioni di alta pasticceria.

    Si incomincia con le imperdibili Uova di Pasqua Streglio: un abbraccio racchiuso in un guscio di cioccolato fondente o di cioccolato al latte da cui nascono nuove proposte.

    La nuovissima Linea STREGLIO L’ERBA VOGLIO: Un mondo incantato di coniglietti dorati e Margherite Streglio presentata nella doppia versione Cioccolato Fondente e Menta oppure Cioccolato Bianco e Caffè. Un’idea che si contraddistingue per l’originalità del pack che ricorda, in modo curioso e divertente, un dolce coniglio dalle lunghe orecchie. All’interno una cascata delle iconiche Margherite Streglio.

    Ritorna, anche per la Pasqua 2025, l’UOVO DELLE FAVOLE nelle versioni Fondente e Pistacchio oppure Latte e Nocciola: un guscio fondente nasconde una dolce crema con granella di pistacchio e un cuore di ovetti cremosi al pistacchio salato, mentre il delicato cioccolato al latte racchiude una golosa crema con granella di nocciola e ovetti ripieni di cremino al gianduja.

    La DOLCE METÀ STREGLIO nella versione FONDENTE o AL LATTE, custodisce al suo interno un cuore di Nocciola Tonda Gentile Trilobata, tostata e salata, che regala agli occhi e al gusto la meraviglia di un incontro inaspettato tra magia e prelibatezza. Curioso e sorprendente come un uovo di Pasqua, tenero e dolce come un gesto d’amore.

    Piccoli tesori di dolcezza sono gli OVETTINI CREMOSI RIPIENI DI GOLOSE FARCITURE ASSORTITE: un guscio di cioccolato al latte o fondente accompagnano morbide farciture al caramello salato, al cremino alla Nocciola Tonda e Gentile Trilobata, ai frutti rossi e al cremino al pistacchio salato.

    E le proposte Streglio rendono festoso ogni giorno anche con piccoli pensieri come le nuove confezioni della Linea Feste di Primavera, creazioni dai colori vivaci e freschi che evocano l’effervescenza della Primavera: Ovetti, Margherite, Cuori, Giandujotti e Turin al Rhum Streglio.

    Le proposte della Pasqua Streglio 2025 sono acquistabili sul sito sul sito www.streglio1924.it , negli store Galup di Torino e Pinerolo e nei migliori negozi in Italia.

     

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  • GIROVAGANDO: LA BASILICA DI OROPA

    28 marzo 2025 • LUOGHI E LIBRI • 3263

    OROPA

    Secondo la tradizione, il santuario di Oropa venne fondato da Sant’Eusebio vescovo di Vercelli nel IV secolo. Benché questa tradizione non goda di riscontro documentale, certo è che Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana nelle valli biellesi. A quei tempi infatti la popolazione del vastissimo territorio che corrisponde grosso modo all’odierno Piemonte era ancora quasi tutta pagana.

    La prima menzione ufficiale in una Bolla di papa Innocenzo III del 2 maggio 1207: lì sono menzionate a Oropa due chiese dedicate a Santa Maria e a San Bartolomeo. Secondo i più recenti studi storici questi edifici risalirebbero almeno all’VIII-IX secolo. Si tratta di due piccoli edifici montani. Mentre Santa Maria è scomparsa nell’espansione del santuario, San Bartolomeo è stato recentemente riscoperto e riaperto al culto.

    In epoca barocca il santuario ha una grande espansione architettonica, grazie anche alla protezione della Casa di Savoia. Sono attivi ad Oropa architetti illustri, fra i quali Filippo Juvarra (cui si deve fra l’altro la monumentale Porta Regia del santuario) e Guarino Guarini.

    Attorno alla basilica antica, che risale agli inizi del Seicento, viene edificato un santuario, che aveva le funzioni di ospizio per i pellegrini.

    Durante la peste del Seicento, la città di Biella fa voto alla Madonna d’Oropa e rimane incontaminata. Tuttora, annualmente, la città compie ad Oropa una processione solenne in osservanza di questo voto.

    Verso la fine del XIX secolo inizia la progettazione e costruzione della monumentale chiesa nuova. La prima pietra del nuovo tempio, che con la sua alta cupola chiude scenograficamente il santuario, fu posata nel 1885. Per realizzarlo fu scelto il progetto, elaborato più di un secolo prima, dall’architetto Ignazio Galletti.

    Il santuario di Oropa è un santuario mariano – dedicato alla Madonna Nera – situato una dozzina di chilometri a nord della città di Biella, a circa 1.159 metri di altitudine, in un anfiteatro naturale di montagne che circondano la sottostante città e fanno parte delle Prealpi biellesi. Recentemente è stato realizzato anche un interessante Orto botanico con rarità naturalistiche delle Alpi Biellesi.

    Nell’ enorme anfiteatro sono ospitati alberghi per ospitare i pellegrini e numerosi ristoranti con apprezzate specialità culinarie del Biellese.

     

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  • MA NON CHIAMATELI VINI

    27 marzo 2025 • COSE NOSTRE • 322

    freisa-vino-03

    Sono trascorsi tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada e quelli che sembravano solo timori, oggi, sono una triste realtà. Il consumo del vino è calato drasticamente! Basta chiedere ai produttori, ai venditori, ai ristoranti, ai baristi. È arrivata la paura. Paura di quanto possa costare, in termini di sanzioni, quel paio di bicchieri di vino mangiando, quell’aperitivo o quel grappino a fine pasto.

    “Se l’intento era quello di punire uno dei pochi settori attivi del nostro Paese, sappiate che ci siete riusciti” scrivono in un loro documento i Vignaioli di Castellinaldo (Cuneo). “L’impegno per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti, indipendentemente dalle quantità consumate” afferma, da parte sua, la Coldiretti.

    Tutti abbiamo a cuore la sicurezza: sulle nostre strade, ma anche nelle case e nei quartieri delle nostre città. Invece sembra che l’attenzione sia solo concentrata a individuare e punire chi è al volante. Sì alla sicurezza stradale ma sì anche al rispetto di chi lavora: altrimenti anche le cantine saranno come, purtroppo, tante altre realtà produttive: in seria difficoltà! E ci saranno i ristori o la cassa integrazione per i viticoltori?

    Ma arriva la risposta, semplice semplice. Perché non vi mettere a produrre vini dealcolati? Attenzione. La parola «vino» non va proprio utilizzata, intanto perché sono proprio bevande completamente diverse. Si, tratta, infatti, di un prodotto non agricolo, ma processato, energivoro e molto costoso, che va paragonato a un prodotto industriale piuttosto che al frutto della natura. Pertanto non chiamateli vini, ma piuttosto succhi d’uva, bevande private della componente alcolica tramite estrazione dell’alcol, per evaporazione, distillazione o per osmosi.

    Sarebbe questa la soluzione? Non credo proprio. Anziché arzigogolarsi su queste fantasie, lavoriamo per educare al buon uso del vino, e combattiamone l’abuso.

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  • CIACCI’S PIZZA, DA SAN MAURO E RIVOLI AGLI USA

    22 marzo 2025 • CINQUE SENSI • 1845

    spizza

    Catullo Ciacci è stato un affermato ciclista professionista degli anni ’50 e ’60. Nato nelle Marche si trasferì a Torino insieme alla sorella Carmen. Gareggiò con Merchx, Van Loy, arrivò secondo in una tappa del Giro d’ Italia, vinse parecchi trofei. Appesa la bicicletta al chiodo si dedicò al mondo della ristorazione. Lui amministratore e la sorella Carmen ai fornelli. “Lui si occupava di fare la spesa, io di cucinare, arrivammo anche a preparare 5 quintali di pesce al venerdì” racconta l’ arzilla Carmen.

    Poi oltre alla cucina tradizionale, con una predilezione per quella marchigiana, il passaggio a fare le pizze. Una ricetta speciale quella di Carmen Ciacci, oggi riprodotta dai figli Ivan e William nei locali Ciacci’s Pizza di Rivoli e San Mauro, in provincia di Torino, dove vengono sfornate più 50mila pizze all’ anno

    Una pizza sottilissima, simile a quella romana,  tirata al mattarello, 40 centimetri di diametro. Viene usata una combinazione di farine, quella Manitoba e la OO, poi solo prodotti naturali e italiani.. Ne risulta un impasto molto sottile, servito in una 50ina di varietà.

    Nel 2021 il colpo di scena. Nel locale di San Mauro arriva un cliente americano che fa una di quelle  offerte che non si possono rifiutare. Vuole portare la pizza di Carmen Ciacci negli States, nel suo locale-gelateria.

    E così Ivan vola negli States per insegnare a fare la Ciacci’s Pizza a Wilmington, nel North Carolina: ed è subito un successo. In America sui tavolini all’ italiana con la 500 stilizzata, oppure nei locali torinesi di Rivoli e San Mauro, sempre  si gusta la pizza fumante, sottile e croccante con la ricetta di nonna Carmen Ciacci

     

     

     

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  • SCAFFALE: VIBERTI E LE GRANDI BATTAGLIE DEI SAVOIA

    21 marzo 2025 • LUOGHI E LIBRI • 334

    battaglie

    Chi non ha mai sentito parlare della Battaglia dell’ Assietta o di quella di San Quintino? Per non parlare di Goito o di Custoza. E la “fatal” Novara o l’ epopea di Solferino? Non foss’ altro che per le vie, piazze o strade a loro dedicate in tante città: sono eventi bellici entrati nella nostra vita dei quali, invece, sappiamo, ben poco o nulla.

    Pier Giorgio Viberti, fossanese di nascita ma torinese d’ adozione, dopo aver dato alle stampe una lunga pubblicistica in editoria scolastica, si cimenta – ora – nel raccontarci la storia del Piemonte attraverso le sue battaglie storiche, combattute dai Savoia. E leggendo questo volume di Capricorno, pagina dopo pagina, entriamo veramente nei campi di guerra, scopriamo gli armamenti, le tattiche, incontriamo i protagonisti con una cronaca dettagliata ma allo stesso tempo avvincente e un ricco repertorio di disegni, mappe, fotografie.

    Contro i Francesi, gli Spagnoli, i Russi l’ esercito dei Savoia seppe distinguersi per abilità bellica, strategie e coraggio. Vogliamo parlare dell’ Assedio del 1706 con il voto di Superga e l’ eroico sacrificio di Pietro Micca? Oppure delle vittorie di Palestro, Magenta e Solferino che dettero vita a sconvolgimenti nella politica europea e – più o meno direttamente – portarono alla nascita dell’Italia?

    Il volume di Viberti ci racconta il nostro Piemonte attraverso immagini anche forti e cruente, ma che hanno attraversato secoli e secoli di storia e che ben ci spiegano come questo piccolo staterello in mezzo all’ Europa – grazie a Casa Savoia – sia potuto diventare un elemento centrale nella narrazione di un intero continente.

    PIER GIORGIO VIBERTI

    LE GRANDI BATTAGLIE DEI SAVOIA

    CAPRICORNO EDITORE

    14 euro

     

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  • NON FA PIU’ INVERNO

    20 marzo 2025 • COSE NOSTRE • 358

    clima-inverno-record-italia-2023-2024

    Siamo in  primavera e – per il meteo – è già tempo di bilanci. Più che inverno, quello passato per il Piemonte, è stato un autunno prolungato. Poca neve in media-alta montagna. E in pianura la temperatura media in dicembre-gennaio-febbraio è stata di 6,4 gradi, 1,4 gradi sopra la norma: quindi l’inverno 2024-25 è al quarto posto tra i più tiepidi dall’inizio delle misure, cioè dal 1753.

    Per il resto: lunghe fasi in stile autunnale, senza gelo e solo in alta montagna, dal Monte Bianco all’Ossola, e oltre i 1300 metri, ha nevicato molto. Scarsità altrove, e proprio la latitanza della neve in bassa montagna e pianura è stata una delle caratteristiche più evidenti di questo inverno sbiadito, in accordo con gli scenari del riscaldamento globale.

    Colpa del cambiamento climatico? Mah… Sui ghiacciai del Monte Rosa, a quattromila metri di altitudine, nel 2022, è stata rivenuta la più antica mummia di marmotta, esposta adesso al Castello di Saint Pierre. Dagli esami radiografici è risultato che è vissuta 6.500 anni fa ed è morta di morte naturale. Vuol dire che è ha passato la sua vita a quelle altitudini e si cibava di erbe. E vuol dire che a quei tempi lassù c’erano pascoli. Poi è arrivata l’era glaciale,  e ora il disgelo ci ha restituito quella mummia.

    Forse tutto è nella normalità dei millenni, mentre noi ragioniamo in termini di giorni, settimane, mesi, al massimo anni.

    D’altronde, con gli inverni più miti di 3 gradi rispetto a un secolo fa, quella che un tempo era neve oggi è, almeno a bassa quota, sempre più spesso pioggia E nei prati e nei boschi ormai trionfano le primule.

     

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  • CARRU’, IL BUE GRASSO E I BOLLITI

    15 marzo 2025 • CINQUE SENSI • 1965

    bollito-misto-alla-piemontese

    La Fiera del Bue Grasso di Carrù come risposta alla carne sintetica e al via libera degli Stati Uniti alla ricerca per la produzione di carne in laboratorio, da cellule animali. Nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio questa cittadina del Cuneese viene letteralmente invasa da capi di bestiame di eccezionale valore e bellezza, da allevatori, macellai, gastronomi, curiosi, appassionati ghiotti della carne di Fassone Piemontese nei classici piatti della battuta al coltello e dei bolliti serviti in tutti i ristoranti. Nei week end è davvero difficile trovare un posto per mangiare e assaporare questi piatti della nostra tradizione culinaria.

    Padrone di casa il Consorzio Coalvi che raccoglie gli allevatori e i macellai specializzati nella carne di Fassone Piemontese. “Abbiamo una tradizione millenaria e non ci sarà laboratorio o carne sintetica che possano scalzare il lavoro e la cura che migliaia di famiglie dedicano a questi animali” dice il presidente Guido Groppo. E l’ agronomo Luca Varetto ricorda che “anche il bue grasso, seppur con moderazione, può essere mangiato, una volta ogni tanto, anche perchè questa carne è ricca di grassi buoni, quelli che non fanno salire troppo il colesterolo”.

    Nel giovedì di dicembre della Festa del Bue Grasso di Carrù allo stand della Pro Loco ci sono code interminabili dalle prime ore del mattino e fino a notte fonda. C’è chi assapora i bolliti intinti nelle varie salse già alle 8 del mattino: a sera si conteranno oltre 2mila persone che hanno consumato il menù completo.

    Ristoranti come Al Bue Grasso fanno il tutto esaurito per settimane intere.  Sette i tagli del bollito alla piemontese: capocollo, stinco, scaramella, scamone, testina, lingua, cotechino. Sempre serviti con un’ infinità di salse anche se a Carrù va per la maggiore il bagnet verde.

     

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  • GIROVAGANDO: CORTEMILIA E L’ ALTA LANGA

    14 marzo 2025 • LUOGHI E LIBRI • 2211

    cortemilia

    Tutti la conoscono come l’ indiscussa capitale della nocciola tonda e gentile, ma il territorio di Cortemilia in provincia di Cuneo, è disseminato di piccoli borghi, antichi come la pietra di Langa che ne è materia prima e anima, luoghi che le pagine di Pavese e Fenoglio hanno reso immortali. Da Cortemilia si raggiungono facilmente con passeggiate o escursioni a cavallo e in e-bike luoghi come Castino, Pezzolo, Torre Bormida, Perletto, Bergolo.

    Nel capoluogo, Cortemilia appunto, da apprezzare l’ enogastronomia, a cominciare dalla nocciola e da tutti i suoi derivati. Ma anche l’ artigianato a cominciare dalla lavorazione della pietra arenaria. La storia e l’ arte? I resti del Castello e la sua torre, ma anche la Pieve di Santa Maria e il Convento di San Francesco. L’ ambiente con i terrazzamenti che sono la vera anima del territorio di Cortemilia.

    Insomma, una gita a Cortemilia e in Alta Langa per trovare natura, arte e tradizioni nella capitale della Nocciola. Ultimo suggerimento. Da fare adesso, in estate, nel pieno della raccolta del prelibato frutto e di feste che lo celebrano

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Cose nostre

  • AUTOSTRADAPEDAGGI

    3 luglio 2025 • 112

    LE STRADE PER LE VACANZE

    Dove andiamo in ferie? In Liguria? Riviera di Ponente? Mamma mia, la Torino-Savona è un cantiere ininterrotto. Riviera...

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    26 giugno 2025 • 166

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    Ho avuto la  fortuna (o jella?) di essere a Roma nel week end del 2 giugno: Festa della Repubblica, parata militare...

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LUOGHI E LIBRI

  • San-Fiorenzo-BASTIA

    4 luglio 2025 • 2234

    GIROVAGANDO: SAN FIORENZO A BASTIA MONDOVI’

    Il ciclo di pitture murali all’ interno della chiesa di San Fiorenzo, nei pressi di Bastia Mondovì, in provincia...

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    27 giugno 2025 • 174

    SCAFFALE: DEL SANTO E MARINARI CON LE LORO ARCHITETTURE MODERNE

    170 pagine, sette capitoli per identificare altrettante aree urbane e suburbane di Torino: dalla GAM al MAUTO, alla...

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    20 giugno 2025 • 2734

    GIROVAGANDO: IL PIAN DELLA MUSSA DECIMO LUOGO DEL CUORE

    Il Piemonte ha un cuore che batte forte tra le montagne. Lo dimostrano i 6.807 voti che hanno spinto il Pian della...

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