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  • QUEI GENITORI CON LO SPECCHIETTO RETROVISORE

    6 ottobre 2022 • COSE NOSTRE • 2382

    GIOVANI

    Ho avuto occasione, recentemente, di partecipare ai lavori di una commissione di selezione per un master universitario. Con mia grande sorpresa (lo ammetto e me ne scuso) ho incontrato giovani preparatissimi, informati, attenti ai cambiamenti, ma soprattutto capaci di investire sul proprio futuro. Ragazzi che hanno imparato il cinese, l’ arabo, le lingue nordiche, oltre a quelle oramai tradizionali, per poter avere un atout in più per future carriere professionali. E io che credevo che la gran parte dei nostri giovani vivesse solo sui social. Imbecille che sono!

    Dobbiamo sbarazzarci presto di quella presbiopia che ci illude di guardare avanti con lo specchietto retrovisore. “Ai miei tempi…” diceva il papà al nonno, il nonno al bisnonno…e così via. Dobbiamo cambiare lo sguardo sui giovani d’oggi, accantonare facili etichette: fannulloni, aggressivi, senza valori, capaci solo a cercare lo sballo facile.

    “La nostra musica sì che era bella, c’erano i cantautori impegnati… oggi invece solo rap e parolacce”. Ammetto di averlo pensato più volte. Poi ricordo che per mio padre esisteva solo il liscio, il bel canto, la lirica e che Battisti e De Gregori erano autentiche lagne. E’ la legge della vita. Da sempre, gli adulti osservano i giovani con lo specchietto retrovisore.

    Ma se non crediamo nelle future generazioni vivremo solo di ricordi e di delusioni: occorre avere fiducia nel futuro. Un esempio? Io, a malapena, riesco a fare una cosa per volta. Mio figlio è multitasking, cioè riesce contemporaneamente a rispondere o scrivere con il telefonino, prendere appunti, guardare la tv e parlare con me, a volte anche mangiare….. Ha già vinto lui!

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  • CHE SARA’ DELLA NOSTRA LIBERTA’?

    29 settembre 2022 • COSE NOSTRE • 2146

    RISCALDAMENTO

    Arriviamo da due anni e mezzo di restrizioni ferree. A causa della pandemia sono state ridotte al minimo indispensabile le nostre possibilità e libertà di movimento, di incontrare gente, di avere contatti. È prevalsa la salvaguardia della salute pubblica.

    E qui lo dico e non lo nego: a mio parere è stato giusto così.

    Così facendo, forse ora possiamo dire che abbiamo sconfitto un nemico pericolosissimo quanto invisibile.

    Ma subito, all’orizzonte, ecco profilarsi un altro nemico, nelle vesti della crisi energetica. E allora la Commissione Europea ha allo studio una serie di misure eccezionali, mirate e limitate nel tempo, per ridurre il consumo di energia elettrica nelle tre-quattro ore di punta e  nei giorni feriali. Insomma, se ho ben capito, i governi europei decideranno come e quando potrò fare la doccia, a che ora potrò accendere il riscaldamento e a che ora spegnerlo, quanti gradi avere in casa, e così via. Nulla di deciso invece sul tetto per il prezzo del gas.

    Lì si toccherebbero interessi troppo forti.

    Sempre in ossequio ad un presunto bene comunitario, ancora una volta viene ridotta la libertà personale.  Nessun dubbio che servano risparmi e un oculato uso delle fonti energetiche, ma perché bisogna sempre imporre obblighi e divieti?

    Il singolo individuo è così ignorante o incosciente che deve essere comandato e teleguidato?

    Siamo essere pensanti e ragionevoli oppure semplici sudditi?

    Tra un po’ tornerà lo smog e quindi verranno imposti altri divieti per non far circolare auto diesel e quelle maggiormente inquinanti.

    Nei secoli scorsi si è lottato, ovunque, per conquistare la democrazia e la libertà : però oggi quei valori assoluti vengono lentamente erosi e scardinati in virtù di un non ben identificato Bene Superiore.

     

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  • SCAFFALE: SOTTO LE STELLE DI FRED DI MARINA ROTA

    23 settembre 2022 • LUOGHI E LIBRI • 2697

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    Tutti sanno che Fred Buscaglione è nato a Torino ma poco o nulla si sa degli anni dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi nella città subalpina. Ed è proprio in questa semioscurità che si inserisce Marina Rota con il suo romanzo “Sotto le stelle di Fred” edito da Buendia Books, la giovane casa editrice di Francesca Mogavero.

    Dalla sua finestra di una delle più belle piazze di Torino, una giornalista sogna di incontrare Fred Buscaglione vissuto per anni nella portineria di quel palazzo: lo spia, lo segue nelle sue scorribande musicali, forse se ne innamora un po’… e tutto questo ci aiuta a immaginare quella città degli Anni Venti e Trenta, con i suoi fermenti artistici, con la sua voglia di emergere e di ottenere un’affermazione nazionale e internazionale. Sia Torino, sia Buscaglione.

    “Fred è vivo, e canta nel nostro sogno di un’Italia che poteva essere e non è stata” scrive Vittorio Sgarbi nella prefazione. E il volume di Marina Rota scorre come la musica dell’artista prematuramente scomparso, al ritmo di jazz e blues, traversando notti di cotte e whisky facile.

    Una sorta di biografia romanzata con interviste a Leo Chiosso (figlio del paroliere di Fred) e Letizia Buscaglione, nipote dello “spirto guerrier”. 150 pagine per mettere in pratica quei versi…”t’ho veduto, t’ho seguito…”

    MARINA ROTA

    SOTTO LE STELLE DI FRED

    BUENDIA BOOKS

    14 euro

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  • ORA LEGALE, SEMPRE

    22 settembre 2022 • COSE NOSTRE • 2509

    ORA

    Il 30 ottobre torneremo all’ ora solare, quindi riporteremo indietro le lancette di un’ora. Attenzione! Potrebbe essere l’ ultima volta.  In questi mesi di panico per la crisi del gas e con l’esplodere della bolletta energetica, è tornato di gran moda il dibattito sul mantenere sempre l’ora Legale, per tutti i 12 mesi.

    Se ne parlò già nel 2018 quando circa il 75% dei cittadini europei si espressero a favore dello stop al cambio dell’ora. Poi non se ne fece nulla, come spesso accade nel nostro vecchio Continente. In questo caso, però, a ragione perché i Paesi del Nord Europa volevano mantenere sempre quella solare e quelli del Sud invece erano a favore dell’estensione di quella legale. Ora, invece, il dibattito è tornato assai incandescente. Anzi la Francia ha già scelto, dopo una consultazione popolare indetta dall’Assemblea Nazionale, di abolire per sempre il cambio orario.

    In Italia siamo ancora alle prese di posizione, più o meno ufficiali. Io lo dichiaro fin da subito: SONO FAVOREVOLISSIMO ALL’ ORA LEGALE PER TUTTO L’ ANNO.

    E non solo perché ci sarebbe un risparmio energetico che – a seconda delle stime – va dai 500 milioni al miliardo e mezzo di euro. E scusate se è poco, in questi tempi di bollette impazzite.

    Ma perché mi piace uscire dall’ufficio nel tardo pomeriggio e trovare il cielo ancora chiaro e non con quel buio incipiente. Perché non sarei costretto due volte l’anno a modificare le abitudini del mio sonno. E anche gli scienziati sono d’ accordo che cambiare le abitudini di vita – seppur solo di un’ ora – per due volte l’anno non è salutare.

    Speriamo che il nuovo governo decida in fretta, altrimenti il prossimo anno torneremo all’alternanza oraria in primavera e in autunno. Invece vorrei, il 26 marzo del 2023, spostare avanti le lancette di un’ora. Per sempre.

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  • QUELLA SACRA SENZA BAR

    15 settembre 2022 • COSE NOSTRE • 1912

    SACRASANMICHELE

    È il monumento simbolo del Piemonte.

    Per alcuni è la location del film “Il nome della rosa”, anche se non è vero. È però citata nell’omonimo best-sellers di Umberto Eco. Insomma, la Sacra di San Michele, all’imbocco della Val Susa, è il segno identificativo della nostra regione ed è un’ attrattiva turistica formidabile.

    Bellezza, fascino, mistero e anche fede per questa imponente abbazia che, sfidando i principi della fisica, domina il Monte Pirchiriano, alle porte di Torino.

    Un luogo meraviglioso, denso di spiritualità, costruito fra il 983 e il 987, e dal 1837 affidato ai Padri Rosminiani. Fa parte di quell’ideale linea retta di 2mila chilometri che unisce i principali luoghi di culto in Europa dedicati a San Michele. Una tappa fissa della Via Francigena. Vale veramente una visita, una gita. Raggiungibile in auto, anche se poi occorre salire parecchie scalinate per accedere all’abbazia.

    Ma attenzione, portatevi un panino, una bottiglietta d’acqua, perché saliti alla Sacra non troverete neppure un bar o un punto di ristoro.

    Nulla. Da qualche mese, infatti, i precedenti gestori hanno lasciato l’esercizio commerciale e se al termine della visita desidererete rinfrancarvi dovrete scendere a valle, a Sant’ Ambrogio di Torino, a Chiusa San Michele o ad Avigliana. Sembra incredibile, ma è davvero così.

    Per la carità, non amo i luoghi turistici circondati da negozi, bancarelle, punti vendita dove trovi di tutto, dai souvenir ai cappellini, dalle magliette delle squadre di calcio alle madonnine… ma il nulla della Sacra è davvero desolante.

    E poi ci vantiamo di essere una regione a vocazione turistica….

     

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  • SCAFFALE: LA VIA DEI RE DI BRIZZI

    9 settembre 2022 • LUOGHI E LIBRI • 2471

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    C’è chi parte in auto per girare i Castelli della Loira in Francia, Enrico Brizzi invece ci invita e ci fa da guida in un viaggio a piedi tra le Residenze Sabaude del Piemonte. Nel suo volume “La Via dei Re”, il famoso autore di Jack Frusciante questa volta ci porta in un cammino attraverso le case, i palazzi, le ville dei Savoia.

    A metà strada fra la narrazione e il resoconto storico Brizzi accompagna il lettore dalla Reggia della Venaria a Rivoli, e poi ancora a Stupinigi, a Moncalieri, ad Agliè, a Racconigi, a Govone. Dieci giorni partendo da Torino e dintorni fino al Canavese e poi alle Langhe. Un percorso nella storia con tanto di passaporto (allegato al libro) per raccogliere i timbri delle credenziali sull’ esempio del ben più famoso Cammino di Santiago de Compostela.  Un viaggio nel tempo per scoprire o riscoprire castelli ma anche uomini d’ arme, cavalieri e dame che hanno segnato la storia del Piemonte e dell’ Italia. Un vero e proprio pellegrinaggio a ritroso nella storia dei Savoia, percorrendo in tutto circa 300 chilometri fra le meraviglie delle Residenze Sabaude.

    Quest’ opera di Enrico Brizzi non è solo una guida, ma anche una lettura piacevole che sa conquistare il lettore, pagina per pagina, da sfogliare e assaporare seppur seduti in poltrona. Così si scopriranno luoghi ameni e affascinanti e magari saremo pervasi dalla voglia di infilare un paio di scarponcini e cominciare a camminare lungo e dentro le Residenze Sabaude.

     

    ENRICO BRIZZI

    LA VIA DEI RE

    GRIBAUDO EDITORE

    14,90 euro

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  • E SE LA CHIAMASSIMO TOMA PIEMONTE?

    8 settembre 2022 • COSE NOSTRE • 3047

    Toma

    Per realizzare alcuni servizi televisivi, nelle scorse settimane, sono andato a filmare e intervistare margari, pastori, produttori e rivenditori di Fontina, Montebore, Gorgonzola e altri formaggi tipici dei nostri territori. Quando ho dovuto affrontare la produzione della Toma mi son trovato immerso in un autentico ginepraio di polemiche.

    Già, perché c’è la Toma di Lanzo, di Susa, della Stura, della Valle Ellero, delle Langhe, del Vercellese, del Canavese, della Val Chiusella, del Biellese….e potremmo continuare. Insomma, ogni vallata del nostro Piemonte produce una sua, tipica, Toma.

    Che bello! Che varietà e ricchezza di sapori, gusti, profumi.

    Tutto vero, ma in termini di marketing posso dire che è un autentica stupidaggine?

    Tra la Fontina della Valle d’Ayas e quella della Valle di Cogne ci sono grandi differenze, ma ovunque è riconosciuta come Fontina Valle d’ Aosta dop. Non ci sono paragoni fra un Parmigiano prodotto con latte d’alpeggio o di pianura, ma in tutto il mondo esiste solo il marchio Parmigiano Reggiano o Grana Padano. Per non parlare del Gorgonzola: lo stesso nome sia per quello piccante sia per quello dolce.

    Noi, invece, per le nostre Tome ingaggiamo vere e proprie guerre di campanile. Ognuno pretende che la sua Toma sia più buona delle altre e sono stato anche rimproverato per aver realizzato immagini e interviste a Usseglio per parlare della Toma di Lanzo: “ci sono differenze? Non lo sai….”

    Pazzesco! Se noi propagandassimo questo eccezionale formaggio con l’ unico appellativo di TOMA PIEMONTE avremmo il vantaggio dell’ immediata riconoscibilità in tutta Italia, come accade per l’ Asiago. E invece continuiamo a farci male con infinite battaglie di campanile.

    Siamo proprio inguaribili, davvero incapaci nel fare sistema.

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  • GIROVAGANDO..IL FORTE DI BRAMAFAM DI BARDONECCHIA

    2 settembre 2022 • LUOGHI E LIBRI • 3889

    FORTE BRAMAFAM

    È la più importante fortificazione delle Alpi Cozie di fine ‘800. Sui 64.000 metri quadrati si snoda un itinerario di visita con la fedele ricostruzione di 20 diversi ambienti del forte, armi, cannoni e memorie provenienti da fortificazioni dell’arco alpino.

    Il forte Bramafam è una fortificazione che si trova in Val di Susa,  vicino a Bardonecchia.

    La fortificazione venne costruita tra il 1874 e il 1889 ed è una delle più grandi opere fortificate della fine del diciannovesimo secolo delle Alpi Cozie È stato costruito per difendere la linea ferroviaria Torino-Modane ed il traforo ferroviario del Frejus, inaugurati in quegli anni. Il forte, che all’apice della funzionalità contava più di 200 militari controllava il paese di Bardonecchia e le valli della Rho e del Frejus e teneva sotto tiro l’imbocco italiano del traforo ferroviario da probabili attacchi francesi.

    Il forte è ora gestito dall’Associazione per gli Studi di Storia e Architettura militare di Torino (ASSAM) che ne cura, con rilevanti interventi di ripristino, il recupero funzionale per farlo diventare sede di mostre e di manifestazioni. Attualmente sono stati recuperati oltre 6000 metri quadrati. Gli allestimenti museali sono stati realizzati nella caserma Ufficiali, caserma Truppa, nell’area dell’atrio e del corpo di guardia, nella caponiera e nell’accesso ad una torretta da 57 mm. Una di queste torrette è stata recentemente rifatta e rimessa in sito a cura dell’associazione che gestisce la fortezza.

    BOX INFO

     Il Museo Forte Bramafam sarà aperto per tutto il mese di agosto, i sabati e domeniche di settembre e ottobre.

    L’orario di visita  è dalle 10,00 alle 18,30. Ultimo ingresso alle 17,00.

    Tempo medio di visita 2-3 ore.

    Per informazioni: info@fortebramafam.it  Tel. +39 3336020192 / +39 3473122958

     Altre info e aggiornamenti sulle mostre:

    www.fortebramafam.it e alla pagina FB https://www.facebook.com/museofortebramafam/

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  • SE IL DESTINO TI ASPETTA A SAMARCANDA

    1 settembre 2022 • COSE NOSTRE • 2682

    samarcanda
    Nel giro di pochi giorni mi sono scontrato con l’ineluttabilità del destino.
    Un mio ex collega, che da tempo aveva cambiato attività, è stato travolto con il suo taxi sulla strada del Pino: morto sul colpo lui, illeso il passeggero che trasportava. Aveva 56 anni. Lascia la moglie, due figlie, un mondo di amici e una vita davanti.
    Di anni ne aveva solo 26 Carlotta, compagna di classe di mio figlio. Sulla Grand Rue di Briançon è stata travolta da una serranda staccatasi dal secondo piano di un edificio, Probabilmente non si è nemmeno accorta che stava lasciando questa vita.
    Ho provato a darmi delle risposte, a trovare un perché…tutto inutile. Non c’è nessuna risposta se non che, quando nasciamo, da qualche parte, c’è già scritto il momento della fine. E nessuno può far nulla per cambiare quella data. È Samarcanda, ragazzi…
    L’unica via d’uscita è godersi al meglio ogni istante che respiriamo, il bacio di chi amiamo, l’abbraccio di un amico, il sorriso di un bambino, lo sguardo di un anziano, un sorso di birra gelata, e così via. Gli affanni, lo stress, la fatica di vivere, gli scatti di rabbia non servono a niente. Sono soltanto minuti di vita gettati alle ortiche.

    Tanto Samarcanda e il destino sono là che ci aspettano.


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  • SCAFFALE: IL COLPO DI TACCO DI FANTO’

    26 agosto 2022 • LUOGHI E LIBRI • 2719

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    Per il torinese Gian Carlo Fantò è il romanzo d’ esordio. E se il buon giorno si vede dal mattino…

    C’è Torino, ci sono le amicizie e c’è la musica, c’è l’ amore e ci sono i sogni e i fallimenti, ci sono i pub subalpini e le sale prova nel libro “Il colpo di tacco” edito dalla casa editrice piemontese Buendia books di Francesca Mogavero, (un plauso lo merita la coraggiosa e giovane editrice, per la cura e l’attenzione che mette in ogni suo libro). Un romanzo generazionale, si direbbe. Ma per chi è all’incirca coetaneo con l’ autore, c’è molto di più. Ci sono quei sapori, quei momenti, quelle emozioni e quelle delusioni che tutti abbiamo provato negli Anni Settanta, o giù di lì. Ma poi anche nei decenni a seguire fino alla recente pandemia.

    Un racconto in prima persona con i tempi (e le pause) di uno scrittore agli esordi, ma con alle spalle una carriera di attore e regista teatrale. I sogni nel cassetto di chi voleva cambiare il mondo o diventare famoso con la propria musica e si ritrova a scontrarsi con la vita quotidiana fatta di notti di rock e di fumo, di estati italiane, israeliane, indiane o ad Amsterdam, di appuntamenti con il destino dove magari basta un colpo di tacco per cambiare la prospettiva. Perché “ai diciott’ anni ci arrivi che non vedevi l’ora, ed è sempre così. Ovviamente, una volta raggiunti, ti accorgi che non è come credevi…”

    GIAN CARLO FANTO’

    IL COLPO DI TACCO

    BUENDIA BOOKS

    14 euro

     

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