SACRASANMICHELE

QUELLA SACRA SENZA BAR

by • 15 settembre 2022 • COSE NOSTREComments (0)1226

È il monumento simbolo del Piemonte.

Per alcuni è la location del film “Il nome della rosa”, anche se non è vero. È però citata nell’omonimo best-sellers di Umberto Eco. Insomma, la Sacra di San Michele, all’imbocco della Val Susa, è il segno identificativo della nostra regione ed è un’ attrattiva turistica formidabile.

Bellezza, fascino, mistero e anche fede per questa imponente abbazia che, sfidando i principi della fisica, domina il Monte Pirchiriano, alle porte di Torino.

Un luogo meraviglioso, denso di spiritualità, costruito fra il 983 e il 987, e dal 1837 affidato ai Padri Rosminiani. Fa parte di quell’ideale linea retta di 2mila chilometri che unisce i principali luoghi di culto in Europa dedicati a San Michele. Una tappa fissa della Via Francigena. Vale veramente una visita, una gita. Raggiungibile in auto, anche se poi occorre salire parecchie scalinate per accedere all’abbazia.

Ma attenzione, portatevi un panino, una bottiglietta d’acqua, perché saliti alla Sacra non troverete neppure un bar o un punto di ristoro.

Nulla. Da qualche mese, infatti, i precedenti gestori hanno lasciato l’esercizio commerciale e se al termine della visita desidererete rinfrancarvi dovrete scendere a valle, a Sant’ Ambrogio di Torino, a Chiusa San Michele o ad Avigliana. Sembra incredibile, ma è davvero così.

Per la carità, non amo i luoghi turistici circondati da negozi, bancarelle, punti vendita dove trovi di tutto, dai souvenir ai cappellini, dalle magliette delle squadre di calcio alle madonnine… ma il nulla della Sacra è davvero desolante.

E poi ci vantiamo di essere una regione a vocazione turistica….

 

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