Breaking
  • 1 novembre 2025 | MENU’ PIEMONTESE PER LE FESTE DEI SANTI
  • 31 ottobre 2025 | SCAFFALE: LA RIVISTA STORIE E GENTI DI COLLINA
  • 30 ottobre 2025 | GLI AGNELLI VENDONO E TUTTI ZITTI
  • 25 ottobre 2025 | UNA SOSTA A SETTIMO VITTONE PER LA VIA FRANCIGENA
  • 24 ottobre 2025 | GIROVAGANDO…LA CITTADELLA DI ALESSANDRIA
  • 23 ottobre 2025 | QUANTO CIBO SPRECHIAMO
  • 18 ottobre 2025 | OSTERIA BATTAGLINO NEL CUORE DI DOGLIANI
  • 17 ottobre 2025 | SCAFFALE: I PADOVANI E LE BAROLO GIRLS
  • 16 ottobre 2025 | SE ANDAR PER FUNGHI E’ PERICOLOSO
  • 11 ottobre 2025 | CAFFE’ BARATTI E MILANO HA SUPERATO I 150 ANNI
  • 1 novembre 2025 | MENU’ PIEMONTESE PER LE FESTE DEI SANTI
  • 31 ottobre 2025 | SCAFFALE: LA RIVISTA STORIE E GENTI DI COLLINA

Il Punto

MENU
  • Archivio
  • CINQUE SENSI
  • COSE NOSTRE
  • LUOGHI E LIBRI
  • Home
  • Biografia
  • Contatti
  • Facebook
  • BERREMO SOLO IN CASA

    2 gennaio 2025 • COSE NOSTRE • 859

    unnamed

    Tanto si è detto e scritto in queste settimane del nuovo codice della strada. Sul tema sono intervenuti fior di esperti e di polemisti. Per cui anch’io dico la mia, da ignorante in materia, solo con l’esperienza di più di quarant’anni di patente alle spalle.

    E non mi addentro in questioni tecniche: percentuali di alcol nel sangue, alcolock, sanzioni pecuniarie, decurtazione punti o sospensione patente. Mi limito a una sola affermazione. Perentoria.

    Per essere davvero sicuri di non incorrere nelle sanzioni del nuovo codice. dovremo bere un bicchiere di vino o un boccale di birra soltanto a casa, senza per altro mettersi alla guida. Avete capito bene. Il rischio di andare fuorilegge è troppo grande.

    Certo dipende dal diverso tipo di organismo, dal fatto che si beva a digiuno o a stomaco pieno e da tanti altri  fattori: ma, pare ovvio, che percentuali di 0.5 di alcol nel sangue significa aver bevuto uno o due calici di vino, oppure un grappino o un amaro a fine pasto. Per questa nuova legge ha lo stesso valore di una pesante ubriacatura.

    Per i neopatentati la realtà è ancora più restrittiva: 0, cioè ZERO. Tanto deve essere il tasso alcolemico nel sangue.

    Due semplici e banali osservazioni. La prima. Capisco che la ratio dei provvedimenti sia quella di portare maggior sicurezza sulle strade, ma la gran parte di noi usa l’auto per lavoro e quindi il rischio di perdere punti o la sottrazione della patente è troppo grande. Perciò meglio non correre rischi.

    Quindi meglio non bere.

    La seconda. Chi finora ha guidato da ubriaco secondo voi sarà scoraggiato e intimorito da queste recrudescenze dei provvedimenti? Credo proprio di no. Gli incoscienti, i menefreghisti o quelli che pensano di essere più furbi e farla franca, restano tali di fronte a qualsiasi pena.

    A cambiare abitudini saremo noi, impauriti dalla legge. E a farne le spese sarà tutto un settore (quello vitivinicolo e della distillazione) che vedrà crollare gli ordinativi da parte di ristoranti, bar, trattorie, osterie, pub, ecc. E temo che di risultati concreti – in termini di sicurezza sulle strade – ne vedremo pochi.

    Read More »
  • SCAFFALE: NATALE A TORINO

    27 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 938

    nataletorinoneos

    In questi giorni intrisi del clima delle Festività del Natale non possiamo non segnalare questa raccolta di sedici racconti che hanno per titolo “Natale a Torino”, anche se è il sottotitolo a dare l’ esatta dimensione del volume: “la città del cioccolato”.

    Ad essere più buoni, infatti, in questi giorni sono certamente i cioccolatini, il dolce tipico del capoluogo piemontese. Ed ecco che Teodora Trevisan, curatrice dell’ antologia, ha trovato la chiave di lettura per raccogliere questi personaggi e questi spunti narrativi – originali e divertenti – che popolano le 120 pagine del volumetto edito da Neos.

    Ce n’è per tutti i gusti, per tutti gli stili narrativi… dalle vicende di una vecchietta alla storia del tifoso ultras, dall’ assessore con soluzioni creative al clarinettista scorbutico, da Cagliostro alle Nougatine… insomma, soltanto pochi fili conduttori: Torino, il Natale e il cioccolato.

    Perchè, come dice Guido Gobino nell’intervista a Luca Borioni che precede l’ antologia di racconti, “in questa città tutto nasce dai sensi ed è per questo che non ci sarà mai un’ intelligenza artificiale  in grado di sostituirci ….io lo so: quando sperimento una nuova ricetta, i ragionamenti nascono da sensazioni olfattive e gustative che nessuna macchina ti può dare”

    NATALE A TORINO-LA CITTA’ DEL CIOCCOLATO

    a cura di TEODORA TREVISAN

    NEOS EDIZIONI

    15 euro

    Read More »
  • SIAMO BRAVI, MA NON SAPPIAMO DIRLO

    26 dicembre 2024 • COSE NOSTRE • 668

    bollicine-SPUMANTE

    Si sta concludendo il 2024 e il Piemonte, in quest’anno, ha ottenuto alcuni riconoscimenti davvero importanti, che però non abbiamo saputo valorizzare e comunicare con opportuna enfasi.

    Alto Piemonte – Gran Monferrato ha ricevuto il riconoscimento di Città Europea del Vino 2024. Specificatamente le zone di produzione vinicola che fanno capo a venti comuni piemontesi (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), uniti per la prima volta sotto un’unica sigla, hanno potuto fregiarsi del titolo di “Città Europea del Vino”, per tutto l’ anno.

    Cuneo Città Alpina dell’anno 2024. “Essere città alpina ci permetterà di guardare al 2024 rispetto al tema della montagna e del territorio in modo importante e ci porrà in relazione con altre realtà, non solo italiane, che vivono il loro essere sul territorio montano, con tutte le difficoltà connesse. Guardiamo con molta fiducia a questa prospettiva”, così diceva la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero a inizio anno.

    La Città di Torino si è aggiudicata un nuovo e prestigioso riconoscimento internazionale: Capitale del Turismo Intelligente per il 2025, un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea.

    Sono soltanto tre esempi di importanti riconoscimenti internazionali. Forse io sono stato troppo distratto, ma mi sono sfuggiti. Di Cuneo – Città Alpina l’ho saputo sfogliando un numero di Topolino, il giornalino a fumetti, dedicato proprio al capoluogo della Granda. Di Alto Piemonte-Gran Monferrato ne sono venuto a conoscenza, ai primi di dicembre, in un convegno a Casale, organizzato dalla Tela di Clio. Per quel che riguarda Torino centro del turismo intelligente vedremo cosa accadrà nel 2025.

    Chiedo solo – sommessamente – se questi medesimi riconoscimenti fossero andati a una città francese cosa sarebbe successo. La Grandeur transalpina ci avrebbe invaso di manifesti, spot pubblicitari, iniziative, slogan… noi invece , silenzio. Voliamo basso. Non facciamo sapere. Non montiamoci la testa.

    Insomma, ESAGERUMA NEN

    Read More »
  • MAISON CAPRICCIOLI E IL PESCE A TORINO

    21 dicembre 2024 • CINQUE SENSI • 643

    PESCEMAISONCAPRICCIOLI
    La cucina classica di pesce proposta dallo chef Andrea Turchi all’interno della Maison Capriccioli di Torino guarda anche ai menù delle feste con proposte legate a Natale e Capodanno.
     
    Nel centro cittadino, dunque, nel locale aperto lo scorso mese di ottobre dalla stessa proprietà di Unforgettable (una stella Michelin) e con la collaborazione dell’head chef Christian Mandura, Maison Capriccioli resterà aperta nel periodo festivo proponendo nei giorni del 24 sera, 25 a pranzo e del 31 dicembre un’offerta gastronomica ittica dedicata alle feste nel cuore di Torino. 
     
    Menu di Natale: Gambero e carciofo; Ostrica, spinaci e burre blanc; Cozze e cardoncello; Pasta mista e bouillabaisse; San Pietro alla mugnaia; Zabaione e nocciole; Piccola pasticceria e panettone. Costo 120 euro; pairing di vino 3 calici a 40 euro, 5 calici a 60 euro). Menu di Capodanno: Assoluto di Seppia; Scampo e lenticchie; Lanzardo, funghi, cavolo nero; Tortello cavolfiore, aringa e caviale; Astice e spuma di patate; Cioccolato e mirtillo; Piccola pasticceria, panettone e zabaione. (Costo 150 euro; pairing di vino 3 calici a 40 euro, 5 calici a 60 euro). 
     
    “Sono piatti – spiega lo chef Andrea Turchi – che abbiamo scelto perché ricordano sapori classici e quei profumi di “casa” del periodo natalizio: parlo della mugnaia, della zuppa di pesce o dell’ostrica che riportano sempre ad occasioni speciali e di festa. Prendiamo la bouillabaisse, la tipica zuppa di pesce del sud della Francia servita con i pesci di scoglio e la andiamo a unire con una tradizionale pasta mista, tipica del sud Italia.
    Finiamo di cuocere la pasta mista nella salsa bouillabaisse  e sopra andiamo a servire i pesci più tradizionali di questa portata come triglia, scorfano e gallinella. 
    Il risultato? La pasta mista rimane molto morbida e cremosa con i pesci marinati o appena scottati sopra il piatto: è una portata dal forte legame Mediterraneo, elegante, che profuma di mare e di festa”. 
     
    Discorso analogo anche per il veglione: “Abbiamo chiari esempi legati alla tradizione di Capodanno – prosegue Turchi – materie prime nobili come lo scampo servito con le lenticchie o come l’astice. 
    C’è però anche un discorso diverso: questo menu racconta anche un pò di “miseria e nobiltà” perché oltre alle materie prime nobili c’è una forte concentrazione sulle materie prime più umili: è il caso del cavolfiore, ripieno del tortello, che viene servito con una salsa di aringa e impreziosito con il caviale”. 
     
    Negli altri giorni Maison Capriccioli proporrà il menu alla carta e le proposte di degustazione da 70 e 90 euro con piatti già iconici come i Plin di gallinella e la sua zuppetta, Rossini di rombo o ancora Spaghettone burro affumicato e ricci di mare, Cioccolato e caviale. 
     
    Con venticinque posti a sedere e una sala accogliente Maison Capriccioli è capace di far rivivere l’anima di una Torino classica proprio come accade nelle maison parigine. Qui si intrecciano una cucina di pesce contemporanea con tecniche di lavorazione e salse di ispirazione francese.
     
    Maison Capriccioli, che nel periodo delle feste sarà chiuso nei giorni 25 sera, 26 e 30 dicembre e 1 gennaio, si trova in via San Domenico, 40 a Torino (info al numero 011.436.82.33). Per prenotazioni: www.maisoncapriccioli.it
     
    LO CHEF
    Andrea Turchi, torinese, classe 1994, dopo gli studi all’Alberghiero N. Bobbio di Carignano ha cominciato a lavorare presso il ristorante Del Cambio di Torino con Matteo Baronetto, dove la sua strada e quella di Christian Mandura si sono incrociate per la prima volta. Tra le sue esperienze anche la Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni, Spazio 7 e il Castello di Grinzane al fianco di Alessandro Mecca.
    Read More »
  • GIROVAGANDO: LA GROTTA DI BABBO NATALE A ORNAVASSO

    20 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 703

    ORNAVASSO

    Perché andare fino in Lapponia per incontrare Babbo Natale, noi lo abbiamo trovato sulle montagne dell’ Ossola, in cima al Piemonte. A Ornavasso, cittadina di 3mila abitanti, c’è infatti la Grotta di Babbo Natale, dentro una cava delle Alpi Pennine dove nei secoli passati si estraeva il marmo che fu usato per costruire il Duomo di Milano.

    Dalla piazza principale di Ornavasso parte il Trenino delle Renne che ci porta all’ inizio del percorso che ci guiderà fino all’ imbocco delle grotta. Una breve visita ad uno storico presepe e poi l’ incontro con gli Elfi

    In attesa che giunga il nostro turno per accedere alla grotta (tutto è perfettamente organizzato grazie alle prenotazioni on line), ecco il villaggio di Babbo Natale con vari intrattenimenti, giochi, attrazioni, cantastorie, sogni per i bimbi. E non manca un  punto di ristoro gestito dalla locale sezione degli Alpini.

    Un percorso di 300 metri a piedi dentro il tunnel della cava muniti di caschetto protettivo e poi: eccoci dentro la Grotta una sala alta 30 metri, come un palazzo di 10 piani, e laggiù al fondo Babbo Natale che accoglie bimbi e adulti per la classica foto di rito.

    Ogni anno sono circa 30mila le persone, fra bimbi e adulti e nonni, che visitano la Grotta di Babbo Natale. E per gli organizzatori che lavorano un anno intero è sempre  una grande soddisfazione vedere – all’ uscita – gli occhi stupiti e felici dei bimbi che hanno potuto realizzare il loro sogno, incontrare Babbo Natale.

     

    FINALE CON GLI ELFI CHE INVITANO ALLA GROTTA

    Read More »
  • PARTE LA STAGIONE, MA CHI PUO’ ANCORA PERMETTERSI DI SCIARE?

    19 dicembre 2024 • COSE NOSTRE • 747

    famigliasciatori,jpg

    Come da tradizione, proprio in questi giorni, parte sulle Alpi la stagione sciistica. Ma quest’anno, almeno per il Piemonte, c’è una grossa novità. Siamo la regione regina. Regina de che? Dei rincari.

    Mediamente, nella nostra regione, gli aumenti di giornalieri, sky pass annuali, tessere di vario tipo è dell’ 8,36 %. Facendo due conti, l’aumento si traduce in una stangata che sfiora il 30% in quattro stagioni – che poi sono tre anni –, come ha denunciato Assoutenti. Con punte addirittura vicine al 40% come nella Vialattea, dove il giornaliero adulto, in alta stagione, è passato via via dai 41 euro del 2021/22 fino ai 56 euro di quest’anno.

    Siamo distanti dagli 83 euro di skipass – tanto costa il giornaliero in alta stagione nel carosello delle Dolomiti Superski – e anche dai 79 euro che si devono sborsare per sciare a Campiglio, oppure i 77 euro sulle piste di Cortina o in Val Gardena. Ma in quelle stazioni sciistiche ormai sette sciatori su dieci non parlano l’italiano.

    Certo anche in Piemonte ci sono località dove sciare costa meno: per un giornaliero si sborsano 38 euro a Domobianca, 46 a Limone, 24 a San Giacomo di Roburent, 18 a Usseglio.

    Ovunque ci sono sconti – spesso anche consistenti – per gli stagionali e per gli acquisti delle tessere on-line. Ma visti i cambiamenti climatici sempre più repentini, e l’ormai cronica scarsità di precipitazioni nevose, chi può impegnare centinaia di euro in anticipo?

    In  generale, per via degli alti costi che comporta (si aggiungano i pasti, i trasporti, le attrezzature) lo sci si sta orientando sempre più verso una clientela internazionale e che può spendere parecchio. Nel lungo periodo sarà uno sport d’élite, appannaggio solo di chi se lo potrà permettere, e questo aumenterà la marginalità degli operatori turistici e del settore. Meno sciatori significa anche meno clienti per bar, ristoranti, hotel.

    Con questi chiari di luna occorre ripensare complessivamente l’offerta turistica invernale della montagna? Il dibattito è aperto

    Read More »
  • SCAFFALE: BONOMI E DICK, L’ UOMO CHE INVENTO’ IL TORO

    13 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 883

    dick

    Se qualcuno cercasse, nella lettura di questo libro, l’ ennesimo capitolo sulla storia del Toro rimarrebbe deluso, e non poco. Luigi Bonomi nel suo “Alfred Dick, l’ uomo che inventò il Toro” utilizza l’ eccentrico industriale svizzero come guida per un viaggio immaginifico nella Torino di inizio ‘900. Della squadra granata c’è poco o nulla (qualche accenno alla nascita nella famosa birreria del centro di Torino), in realtà cì è inv ece molto degli albori della Juventus e dei suoi primi successi: per il resto è la biografia fantasiosa di Dick, un sognatore nella città della Bella Epoque.

    E, così seguendo il percorso umano di Dick, ci imbattiamo in Emilio Salgari e Cesare Lombroso, in Nostradamus e Dorando Petri, in Cacherano di Bricherasio e Pablo Picasso, per non citare tutti gli altri: parto della fervida immaginazione di Bonomi che racconta come questo importante imprenditore del settore delle calzature, da primo presidente vincente della Juventus diventa il fondatore del Torino. Il calcio fa da contrappunto ad una controversa storia d’ amore dello stesso Dick con la giovane Emma. Sarà questo sofferto amore la causa del suicidio dell’ imprenditore svizzero? Oppure i suoi rovesci finanziari? E poi, si è trattato di un vero suicidio?

    Sono soltanto alcuni dei misteri che circondano la vita di Alfred Dick, ed in questa vita sconosciuta che si infila l’ autore per improbabili incontri con personaggi dell’ epoca, sportivi e industriali, scienziati e artisti, politici e perfino ultraterreni. Con il passare delle pagine entrerete sempre più in una città come Torino che pensavate di conoscere e che invece può ancora sorprendervi.

     

    LUIGI BONOMI

    ALFRED DICK, L’ UOMO CHE INVENTO’ IL TORO

    ARABAFENICE EDIZIONI

    18 euro

    Read More »
  • MA QUANTO FINISCE NELLE TASCHE DEGLI AGRICOLTORI?

    12 dicembre 2024 • COSE NOSTRE • 3274

    Roma, 31 mag. (askanews) - Vola il carrello della spesa. A maggio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% su base mensile e dell'1,9% su base annua (in accelerazione da +1,2% registrato ad aprile). E' la stima preliminare dell'Istat.

	I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto salgono dello 0,8% in termini congiunturali e del 2,1% in termini tendenziali (in accelerazione da +1,4% del mese precedente).

    L’ altro giorno ho comprato, da un furgone per strada, una cassetta di arance: 5 chili per 10 euro. Il mattino dopo, facendomi la spremuta, riflettevo: con tutti i costi sostenuti per il trasporto dalla Sicilia al Piemonte,  benzina, pedaggio autostrada, compenso del guidatore, costo delle cassette (niente tasse perché non mi è stato rilasciato alcuno scontrino)…quanto è rimasto in tasca al coltivatore siciliano di quell’ euro al chilo di buonissime arance?

    Poi, osservando tra gli scaffali di un qualsiasi supermercato, ho analizzato alcuni prezzi: passata di pomodoro di gran marca  700 grammi in offerta a 0,89 centesimi, bottiglia di dolcetto 2,39 euro. Non è necessario essere un fine  economista per capire che in quel prezzo sono compresi il costo della bottiglia, dell’ etichetta, del trasporto, il guadagno del venditore, le tasse, ecc. E mi sono fatto la medesima domanda: a quell’ agricoltore o a quel viticoltore quanto sono stati pagati i pomodori o le uve?

    Quando facciamo la spesa siamo tutti alla ricerca dell’ offerta promozionale, del 3 per 2, dello sconto eccezionale e non ci domandiamo mai se quel prezzo è remunerativo del lavoro di chi ha prodotto quell’ alimento. Ma se l’ agricoltore non riesce a trarre il giusto profitto dal suo lavoro come fa ad andare avanti? E se noi ammazziamo la nostra agricoltura indirettamente uccidiamo il made in Italy, una delle ricchezze della nostra economia.

    Riflettiamo. 89 centesimi per la passata di pomodoro, 10 euro per una cassetta di arance, 2 euro per una bottiglia di vino sono la via maestra per lo sfruttamento del lavoro e per la contraffazione.  Poi non servirà a nulla piangere sul latte versato.

    Read More »
  • DU’ CESARI SI FA IN TRE

    7 dicembre 2024 • CINQUE SENSI • 729

    AMATRICIANA

    Il ristorante Dù Cesari triplica!  Dopo il primo locale di corso Regina Margherita a Torino è arrivata la succursale brianzola a Lissone, e adesso lo chef Danilo Pelliccia porta la sua cucina tipica romana nel cuore del Borgo Filadelfia, ancora nel capoluogo piemontese. Insieme a tanti amici si festeggia questa nuova avventura del vulcanico amico romano e romanista.

    Si inizia con la Porchetta di Ariccia ed i carciofi fritti, si prosegue con i grandi classici: rigatoni alla carbonara, con la trippa, alla amatriciana ed i tonnarelli cacio e pepe. Per concludere la crostata di ricotta e marmellata di visciole. Ma anche coda alla vaccinara, abbacchio, puntarelle, carciofi alla giudia. Tutto innaffiato dal Cesanese oppure da tanti altri vini laziali a partire da quelli della Tognazza dell’ amico Gianmarco Tognazzi.

    Ricordate Francesca con la sua meravigliosa Osteria La Cena coi Fiocchi? Ebbene la giovane chef ha intrapreso una nuova strada, lontano dall’ Italia (Auguri a Francesca e a Santi) e al suo posto, – in via Spano 16 – adesso c’ è lui Danilo Pelliccia coi Du’ Cesari Filadelfia.
    La filosofia culinaria è sempre la medesima: ottima materia prima, cucina romanesca verace…. ma soprattutto tanta, tanta simpatia.

    Auguri a Danilo e a tutta la sua brigata in cucina e in sala. D’ altronde, come si dice…TRE E’IL NUMERO PERFETTO.

    Read More »
  • GIROVAGANDO… LA CERTOSA DI MONTEBENEDETTO

    6 dicembre 2024 • LUOGHI E LIBRI • 3143

    Montebenedetto_01

    La Certosa di Montebenedetto si trova nel Comune di Villar Focchiardo in provincia di Torino, in Val di Susa, all’interno del Parco naturale Orsiera Rocciavrè. E’ facilmente raggiungibile mediante le statali 24 e 25 o l’autostrada A32 Torino/Bardonecchia.

    Il fondatore dell’Ordine certosino è Bruno di Colonia nato intorno all’anno 1030 da una famiglia benestante. Intraprese gli studi a Reims dove divenne professore di teologia. Alla morte del vescovo di Reims, un avventuriero di nome Manasse di Gournay riuscì ad ottenere il seggio vescovile: è questa l’epoca delle “investiture” e sono numerosi i prelati che pur non avendo alcuna vocazione sacerdotale approfittano dell’ingerenza dei sovrani per ottenere nomine. Bruno denunciò questo scandalo al Sinodo e rafforzò sempre di più la sua vocazione per un altro genere di vita, più appartata dal mondo, quasi eremitica

    L’Ordine certosino da lui fondato ha come regola quella di opporsi a tutto quanto di terreno e materiale distoglie l’uomo dalla ricerca di Dio; il fine dichiarato è proprio quello di “cercare Dio con più ardore nel proprio intimo. All’interno della Chiesa la loro missione è quella di offrire la preghiera attraverso una vita di solitudine e di silenzio.

    II primo insediamento dei certosini in Val di Susa è a Losa, piccola frazione di Gravere sulla strada che conduce al Pian del Frais, e all’epoca (1189-1191) sufficientemente difficile da raggiungere. I certosini comunque non vissero a lungo in tale luogo anche a causa dell’ingerenza della chiesa segusina, per cui chiesero ed ottennero di poter trasferire la loro sede nella zona di Montebenedetto, a monte di Villar Focchiardo. Il luogo scelto per la nuova Certosa è il tipico “deserto” analogo alla località in cui San Bruno fondò la prima Certosa: una conca che non si intuisce dal fondo valle, protetta dagli stretti valloni del Gravio e del rio Buggia.

    La Certosa edificata nel 1198-1200 è l’unico esempio, oltre ad alcuni ruderi in Austria (Seitz), di Certosa “primitiva” ossia Certosa che conserva ancora parti originali di costruzione medievale.

    Le Certose sono costituite da diversi edifici, ma il perno ed elemento essenziale è indubbiamente la chiesa. La chiesa certosina del periodo più antico è a navata unica, orientata secondo il consueto asse est-ovest.

    L’altro elemento tipico delle certose è rappresentato dal grande chiostro, sul quale si affacciano le celle dei monaci disposte come al lati di un quadrilatero. Le celle sono collegate tra loro e con la chiesa da un camminamento coperto. Le celle dei monaci sono piccole casette, possibilmente a piano rialzato con a piano terra la legnaia ed un piccolo laboratorio di falegnameria, una nicchia con la Statua della Madonna (per la quale i monaci nutrono una venerazione particolare) e la scala interna che conduce al piano superiore, vera abitazione del monaco. Vi si trovano il letto, un tavolino, la stufa, una libreria.  Elemento caratteristico della cella è indubbia mente il giardinetto dove il monaco può stare all’aperto ma sempre in solitudine; ai primordi dell’Ordine era indispensabile per poter coltivare qualcosa da cucinare.

    Una visita al complesso certosino di Montebenedetto rappresenta un tuffo nel passato, nell’ essenzialità delle caratteristiche costruttive della chiesa della Certosa, oggetto di due importanti interventi di ristrutturazione, compiuti dal Parco naturale Orsiera Rocciavrè, che hanno sapientemente evidenziato la sua originalità.

    Oggi l’intera Certosa con annessi terreni è di proprietà della Regione Piemonte che l’ha affidata all’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie. E’ stata realizzata una foresteria con 23 posti letto e cucina attrezzata a disposizione di gruppi, associazioni e famiglie.

    Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie

    Sede legale: Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand

    Via Fransuà Fontan, 1 • 10050 Salbertrand (TO)

    Tel. + 39 0122 854720 • Fax +39 0122 854421

    sito: www.parchialpicozie.it

    e-mail: info.alpicozie@ruparpiemonte.it

    Read More »
« 1 … 12 13 14 15 16 … 75 »

Cose nostre

  • MIRAFIORI

    30 ottobre 2025 • 123

    GLI AGNELLI VENDONO E TUTTI ZITTI

    Nel corso degli ultimi anni hanno venduto, in ordine sparso, la Fiat a Stellantis, l’Iveco, il Lingotto, parte di...

    COSE NOSTRE Read More


  • cibosprecato

    23 ottobre 2025 • 140

    QUANTO CIBO SPRECHIAMO

    Cosa diremmo se ci trovassimo a pagare una tassa di circa 400 euro in più all’ anno? Le bestemmie sono vietate. E,...

    COSE NOSTRE Read More


  • raccoglitore funghi

    16 ottobre 2025 • 207

    SE ANDAR PER FUNGHI E’ PERICOLOSO

    Dall’ inizio della stagione di raccolta dei funghi (più o meno da metà settembre) il Soccorso Alpino del Piemonte...

    COSE NOSTRE Read More


  • Cose nostre

LUOGHI E LIBRI

  • COLLINA

    31 ottobre 2025 • 106

    SCAFFALE: LA RIVISTA STORIE E GENTI DI COLLINA

    Il sottotitolo la dice tutta. Rivista di Cultura e Attualità del territorio collinare fra il Po e il Monferrato....

    LUOGHI E LIBRI Read More


  • cittadella di alessandria

    24 ottobre 2025 • 5690

    GIROVAGANDO…LA CITTADELLA DI ALESSANDRIA

    La Cittadella di Alessandria costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell’àmbito della...

    LUOGHI E LIBRI Read More


  • Barolo_Girls

    17 ottobre 2025 • 231

    SCAFFALE: I PADOVANI E LE BAROLO GIRLS

    Una sessantina di ritratti di donne. Un libro che profuma di vigne, di cantine, di vino per raccontare la Rivoluzione...

    LUOGHI E LIBRI Read More


  • LUOGHI E LIBRI

©2014 Enneci Communication - Powered by Managersrl