Il titolo è già un programma. Ti immerge subito in un fascino di profumi. La lettura, poi, ti porta in un meraviglioso mondo di sapori e percezioni olfattive e visive.
Nico Orengo, scrittore torinese scomparso nel 2009, per una volta abbandona i suoi luoghi preferiti, fra Piemonte, Liguria e Costa Azzurra. Questo “Di viole e liquirizia”, pubblicato nel 2007 da Einaudi, e riedito adesso da Gedi, è ambientato in Langa, fra Alba e le terre del Barolo. Anche se una capatina fino a Nizza, in Francia, il protagonista se la concede.
Daniel è un sommelier parigino che – chiamato a Alba per una serie di degustazioni – si trova catapultato in una saga familiare, ma anche nelle vicende umane di una terra che, dopo i tempi della malora di Fenoglio, si trova adesso a vivere nella ricchezza e nello sfarzo. Ma più che la trama, in questo romanzo di Orengo, a catturare il lettore sono le descrizioni dei vini, i sapori e gli odori delle vigne, l’ombra delle colline, la scontrosità dei personaggi.
Insomma, più che un romanzo è un viaggio in Langa.
NICO ORENGO
DI VIOLE E LIQUIRIZIA
EINAUDI EDITORE
15 euro
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