Breaking
  • 13 dicembre 2025 | Gianduiotti, troppo buoni
  • 12 dicembre 2025 | GIROVAGANDO.. L’ ABBAZIA DI STAFFARDA
  • 11 dicembre 2025 | QUANDO IN PIEMONTE SI VINCEVANO I CAMPIONATI
  • 6 dicembre 2025 | In Piemonte non c’ è il mare, ma le acciughe sì
  • 5 dicembre 2025 | SCAFFALE: I RACCONTI DEL NATALE IN LANGA
  • 4 dicembre 2025 | SE CUNEO SURCLASSA TORINO
  • 29 novembre 2025 | IL PANETTONE PIEMONTESE HA PIÙ DI UN SECOLO DI VITA
  • 28 novembre 2025 | SCAFFALE: L’ UOMO DEI PRODIGI DI GRANDE E MANERA
  • 27 novembre 2025 | LUCI DI NATALE GIA’ IN AGOSTO?
  • 22 novembre 2025 | CIBO AVANZATO AL RISTORANTE? PORTIAMOLO A CASA

Il Punto

MENU
  • Archivio
  • CINQUE SENSI
  • COSE NOSTRE
  • LUOGHI E LIBRI
  • Home
  • Biografia
  • Contatti
  • Facebook
  • Il Cardo gobbo di Nizza Monferrato: origini, curiosità e ricetta

    30 settembre 2023 • CINQUE SENSI • 12250

    cardo-gobbo

    E’ il simbolo della Scozia ed è associato al motto latino Nemo me impune lacessit (Chi mi provocherà, non resterà impunito). E’ il cardo. Narra la leggenda che un gruppo di Vichinghi stava per sorprendere nel sonno i guerrieri scozzesi, ma uno degli invasori mise un piede su un cardo selvatico, le sue urla servirono da allarme ed evitarono l’occupazione della Scozia.

    Il cardo è un ortaggio invernale simile al sedano e appartenente alla famiglia dei carciofi: è infatti conosciuto anche con il nome di carciofo selvatico. E’ una pianta antica di origine mediterranea, originaria forse dell’Etiopia, ma resti consistenti sono stati rinvenuti anche nei corredi funebri conservati nelle tombe egizie. Plinio il Vecchio, nel suo Naturalis historia, lo esalta come ortaggio pregiato.

    Nei tempi antichi i germogli e i semi del cardo erano utilizzati per produrre il caglio per i formaggi e le prime testimonianze del suo utilizzo in cucina risalgono solo al 1500; due medici della corte Sabauda scrivevano: “i cardi si mangiano ordinariamente nell’autunno e nell’inverno fatti teneri e bianchi sotto terra”. Nel 1770 i cardi sono menzionati nel libro di cucina “Il cuoco piemontese” nel loro abbinamento più classico, con la Bagna Caoda.

    Ma la sua storia, per quanto silenziosa, è lunga e ha aiutato i contadini poveri a sopravvivere quando il carciofo spopolava in Europa e arricchiva le tavole dei nobili. Ancora oggi è consumato più per tradizione che per utilità.

    Il cardo gobbo di Nizza Monferrato è di sicuro il più pregiato e richiesto, la denominazione “gobbo” deriva dal procedimento di coltivazione a cui è sottoposto. I cardi vengono seminati verso la metà di maggio, seguiti costantemente dal cardarolo per tutta l’estate, il terreno viene sarchiato irrigato e liberato dalle erbacce infestanti. Il cardo è molto sensibile alle gelate e quindi a inizio settembre viene sotterrato, il terreno sabbioso e soffice della Valle del Belbo è il migliore per questo tipo di coltivazione. La pianta, accuratamente legata, viene piegata su un fianco, facendo molta attenzione a non rompere le foglie o a danneggiare le radici; la si ricopre quindi con circa 20 cm di terriccio e lasciata sotto terra, a seconda della temperatura, da due a quattro settimane. In assenza di luce, la clorofilla, che rende le foglie amare e dure, diventa sostanza di riserva e il cardo diventa bianco e tenero, inoltre il tentativo naturale di fuoriuscita della pianta dal terreno, fa assumere agli steli la caratteristica forma irregolare, gobba appunto.

    Anche il cardo di Chieri e di Andezeno è molto diffuso in Piemonte. Ha la caratteristica di avere poche spine e di essere verde all’esterno e bianco nel centro. Il processo di sbiancamento di quest’ultimo avviene però mantenendo la pianta diritta e avvolgendola in sacchi neri.

    Questo ortaggio è noto fin dall’antichità per gli effetti benefici sul fegato, è utile per risolvere problemi digestivi e riattiva il metabolismo delle cellule epatiche, tanto da rallentare la progressione della cirrosi epatica.

    Il cardo, come abbiamo già scritto è ottimo crudo abbinato alla bagna caoda, ma viene consumato anche cotto, bollito e poi fatto saltare in padella con burro e latte è un buonissimo contorno per gli arrosti. Poco nota però è la ricetta dei cardi con le olive, sono un saporito ed economico antipasto.

     Cardi con le olive

    Ingredienti per 4 persone: 1 cardo, 100 gr di olive nere denocciolate, 50 gr di toma stagionata e grattugiata, 4 cucchiai di pangrattato, 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

    Preparazione: pulite con cura i cardi eliminando i filamenti e le spine, tagliateli a grossi tocchi, lessateli in acqua salata per circa un’ora a seconda delle dimensioni e della qualità. Una volta teneri, scolateli e metteteli in una pirofila assieme alle olive nere denocciolate e tritate grossolanamente. Cospargete con il pangrattato e condite con sale e abbondante pepe nero macinato al momento, spolverizzate quindi con la toma grattugiata, irrorate con un filo d’olio e mettete a gratinare nel forno già caldo a 150° per venti minuti. Buon appetito!

    Patrizia Durante

     

    Read More »
  • I NOSTRI BIMBI NON SANNO PIU’ CORRERE?

    28 settembre 2023 • COSE NOSTRE • 1520

    bimbi-corsa

     

    Ho la fortuna di vivere di fronte ad una scuola superiore e ogni mattina, quando mi sveglio, vedo ragazzi e ragazze che, alla prima ora, fanno educazione fisica. Ebbene la lezione consiste in gare di pallavolo o pallacanestro. Alcuni giocano, altri (la maggior parte) se ne stanno stravaccati sui materassi a bordo campo.

    Ricordo la mia infanzia, tanti anni fa. Interi pomeriggi passati a correre nei prati e nei parchi della città. Scatti a perdifiato, inseguimenti, gare a nascondino, a fazzoletto, a rincorrersi. Provate oggi a girare in un qualsiasi spazio verde e ditemi se vedete bambini correre, spensierati. Una maestra della materna mi ha detto, sconsolata: “I nostri bimbi non sanno più correre, non sanno muoversi senza la salda mano di un adulto… al massimo quando sgambettano, sembrano macchinine dell’autoscontro, vanno a sbattere, uno contro l’altro”.

    Per carità: i genitori li iscrivono a nuoto, calcio, danza, arti marziali, tennis, dove imparano la tecnica e a essere competitivi. E pagano fior di soldoni. Non parlo quindi di sport agonistici. Parlo della sana attività fisica che consiste nel correre, nel prendere coscienza del proprio corpo, nel camminare, nell’andare a scuola a piedi. Oggi si arriva quasi fino in classe con la macchina, o al massimo si fanno pochi passi, quasi sempre tenuti per mano, per arrivare all’ingresso e salire i quattro scalini per arrivare in aula. In altre occasioni c’è l’ascensore. E in casa? Spaparanzati di fronte alla tv.

    In Italia, il sovrappeso rappresenta il 9% della spesa sanitaria, riduce il pil del 2,8% e, per coprire questi costi, e ogni cittadino paga circa 300 euro di tasse supplementari all’anno. Ma al di là degli aspetti sanitari, quel che fa male, è vedere bimbi che non sanno più correre, saltare la corda, e il gioco della settimana, non sanno neppure cosa sia. Che nostalgia per quelle corse a perdifiato giù per le scale, finiti i compiti, per andare al parco a giocare con gli amici. Per quelle partite nel campetto dell’oratorio. Non erano solo passatempi, ma attività che ci mantenevano in salute e ci accompagnavano in un cammino di socializzazione, consapevolezza del proprio corpo e indipendenza.

    Con la riforma, nella scuola elementare da quest’ anno ci saranno due ore di educazione motoria per i bambini che fanno il tempo pieno, gestite da insegnanti in scienze motorie, Forse siamo sulla strada giusta.

    Read More »
  • SCAFFALE: A PROPOSITO DI BEA DI HUMBERT

    22 settembre 2023 • LUOGHI E LIBRI • 1813

    bea

    Riccardo Humbert prima di dedicarsi alla scrittura è stato autore televisivo e regista. E lo si evince leggendo il volume “A proposito di Bea”, seconda puntata della bizzarra saga di questa ragazza che si svolge fra Exilles, Torino, Lione, eccetera: è il seguito del “Cappotto di Bea” ma soprattutto ne è la naturale continuazione. E ci sarà un’ altra puntata, statene certi, lo si intuisce dall’ultimo capitolo, lasciato in bianco, volutamente.

    D’altronde il “Cappotto di Bea” è stato selezionato al Salone del Libro di Torino tra i finalisti del progetto “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”. Si tratta di una selezione di romanzi adatti alla trasposizione televisiva, e quindi siamo in perfetta continuità.

    Un vecchio cascinale a Exilles lasciato in eredità a tre lontani cugini che non si conoscono, con esistenze diametralmente opposte, ma che si trovano a incrociare le proprie vite per via di quel lascito. Beatrice è il legame fra di loro? O piuttosto è la comunità di Exilles, in Valsusa, con i suoi strani abitanti, il suo forte, le sue montagne ad assurgere al ruolo di vero protagonista di questa strana saga. E così conosciamo il sindaco, la segretaria comunale, il barista con la erre blesa, gli eccentrici muntagnin nelle loro giornate quotidiane segnate dalla pandemia Covid: le vicende di questa seconda “puntata”, infatti, si svolgono nel 2021.

    Riusciranno Bea e i suoi cugini a realizzare il progetto per quel cascinale di Exilles? Lo scopriremo alla prossima puntata, anche se i protagonisti non sanno ancora che alle porte c’è la guerra in Ucraina che magari scompaginerà ulteriormente i loro piani.

    RICCARDO HUMBERT

    A PROPOSITO DI  BEA

    GRAFFIO EDITORE

    17,50 euro22

    Read More »
  • IN AUTO MALE TORINESI E VERBANESI, BENE CUNEESI E ASTIGIANI

    21 settembre 2023 • COSE NOSTRE • 1911

    multe

    Torinesi, verbanesi e vercellesi sono i guidatori più multati del Piemonte. Torino, infatti con quasi 40,5 milioni di euro, è risultato essere il comune piemontese che, nel 2022, ha incassato i maggiori proventi derivanti da sanzioni per  violazioni al Codice della Strada. Seguono Novara (poco meno di 1,9 milioni) e Asti (1,5 milioni), mentre sul versante opposto della classifica troviamo Biella, con più di 590mila euro, e Cuneo (1,2 milioni).

    Nel 2022 l’importo complessivo raccolto in regione – che significa sborsato per multe dagli automobilisti piemontesi – supera i 48,3 milioni di euro.

    Rapportando le somme incassate con il numero di autovetture e motocicli circolanti, la classifica piemontese cambia leggermente, anche se non per la prima posizione, dove si trovano ancora i guidatori torinesi, che – in media – nel 2022 hanno dovuto pagare contravvenzioni per 69 euro a testa. Seguono nella graduatoria regionale i conducenti verbanesi, che mediamente hanno dovuto pagare contravvenzioni pari a 49 euro, mentre al terzo posto si posizionano quelli vercellesi, dove la “multa pro capite” è stata pari a 39 euro.  Ai piedi del podio si trova Asti (26 euro), seguita, a pari merito, da Novara e Cuneo (25 euro). Chiude la classifica regionale Biella, con una multa pro capite di 16 euro.

    Quindi i Torinesi e i Verbanesi sono i più scorretti, mentre Biellesi e Cuneesi rispettano maggiormente le regole al volante? Oppure in alcune province si fanno più controlli e in altre meno? Non ci può essere una risposta univoca. Quel che è certo, però, è che questi dati servono anche per stabilire i tariffari delle assicurazioni automobilistiche. Quindi i rincari toccheranno maggiormente i Torinesi e meno Cuneesi e Biellesi.

    Intanto, sempre sul fronte automobilistico, è stata rinviata la decisione di vietare la circolazione alle vetture Euro5. Se ne riparlerà nel 2024 per gli anni successivi. Una buona notizia per i possessori di quelle auto che non potevano permettersi un nuovo acquisto. Ma inquinano tanto, come sostiene la UE? Sarà vero? Per intanto andiamo avanti così e respiriamo smog. Poi si vedrà.

    Read More »
  • COLTIVARE, OASI DI RELAX E DI GUSTO

    16 settembre 2023 • CINQUE SENSI • 1565

    Coltivare

    Coltivare deriva dal latino cultivare, cioè curare un terreno o una pianta. Ma a proposito dell’ agri-relais Coltivare di La Morra, nel cuore delle Langhe, forse ci sono altri significati: coltivare un sogno, coltivare una passione, coltivare un desiderio. Oppure anche che a tavola si coltivano amicizie, affari, incontri, amori.

    E’ La famiglia Bagnasco al gran completo ad aver coltivato un sogno e ad averlo realizzato. Prima, per anni, nel gestire la grande azienda vinicola Brandini, nel cuore delle terre del Barolo, adesso anche nell’ offrire un relais dove si vive immersi nella natura tra vigneti e noccioleti, dove si mangia divinamente, un’ oasi davvero da sogno.

    Una ventina di ettari per produrre baroli e altri vini di gran classe, a partire da un grande Alta Langa. E adesso è stato scelto uno chef stellato per fare attrarre i gourmand più raffinati: Luca Zecchin, una stella Michelin, si è integrato alla perfezione  nella filosofia del coltivare, accanto alla cucina c’è l’ orto e anche un pollaio per avere sempre uova fresche, appena “sfornate”. Ma c’è anche la serra con semi, erbe officiali e germogli da usare in cucina.

    E la cucina dello chef stellato Zecchin con questi prodotti a metri zero diventa semplicemente sublime.

    Coltivare anche passioni e desideri e quindi in questo agri-relais vengono proposte emozioni pure come escursioni alla ricerca di tartufi, oppure nei vigneti e in cantina per assaggiare vini, formaggi, salumi.

    Insomma se avete il sogno di vivere emozioni a 360 gradi,  di soddisfare tutti i  5 sensi… l’ agri-relais Coltivare di La Morra è il posto giusto per viverlo, per realizzarlo.

    Read More »
  • DALLA THYSSEN A BRANDIZZO, NON CAMBIERA’ MAI NULLA

    14 settembre 2023 • COSE NOSTRE • 1964

    MORTIBIANCHE INCIDENTILAVORO

    L’altra notte, appena mi è giunta la notizia della tragedia di Brandizzo, in un attimo sono ripiombato nell’incubo del 6  dicembre 2007. Una telefonata dei Vigili del Fuoco, una corsa affannosa fino allo stabilimento Thyssen di corso Regina e poi dirette, collegamenti, servizi, inchieste, interviste… anni di dolore vissuto e raccontato per i telegiornali. Stessa trafila per la sciagura di Fossano al Mulino Cordero del luglio 2007 e per tante altre morti bianche.

    Non è cambiato nulla. Sono passati 16 anni e si continua a morire sul posto di lavoro. Kevin, Michael, Giuseppe, Giuseppe, Giuseppe: è il triste necrologio delle vittime di Brandizzo. Ma dietro quei nomi ci sono storie, umanità, sogni spezzati, speranze, amori, dolori immensi di parenti e amici. Non si può cancellare tutto dopo pochi giorni e aspettare inchieste e processi che tanto non arriveranno mai a nulla: è un triste rituale che abbiamo già visto milioni di volte.

    Non è civile un Paese dove una triste media di tre vite vengono spezzate ogni giorno, dove ogni sessanta secondi qualcuno si fa male (spesso anche gravemente o con invalidità perenni) per guadagnarsi il pane e per mantenere la famiglia.

    La sicurezza sul posto di lavoro è ancora considerato un costo, un obbligo, un gravame per le imprese. La cultura della propria e altrui incolumità è lungi da venire. Le leggi ci sono, basterebbe rispettarle. Ma è sufficiente un dato: in provincia di Torino ci sono 4 ispettori del lavoro per circa 200mila aziende. Quindi i controlli non si fanno, o sono evidentemente pochi, e le regole vengono aggirate.

    Nessuna illusione: le lacrime di coccodrillo di questi giorni saranno sostituite da altre, alla prossima tragedia.

    Read More »
  • FRE’ DI MONFORTE D’ ALBA, UNA STELLA FRANCESE

    9 settembre 2023 • CINQUE SENSI • 1595

    ristorante-fre-reva

    Un pezzo di Francia nel cuore delle Langhe. Al ristorante Frè di Monforte d’ Alba, immerso nell’ oasi del Resort Reva si respira davvero aria transalpina. Non per il panorama che è quello tipico di Langa, in questa conca di vigneti che si perdono fino al Monviso, laggiù in fondo. Ma per la cucina che lo chef Yannick Allenò, tre stelle Michelin a Parigi, ha portato qui, in Langa. Ingredienti del territorio cucinati alla moda francese dove alla base c’è l’ estrazione della salsa da ogni prodotto, cioè dall’ usare solo l’ essenza di ogni cosa. A realizzarlo, a Monforte, il giovane chef italiano Francesco Marchese: e i risultati sono arrivati. Il ristorante Frè ha già ottenuto una Stella Michelin.

    I vini abbinati al menù sono di produzione propria, cioè del Resort Reva che significa grappolo, anche se non manca un’ impronta francese, come per il Sauvignon Gris.

    Sul tavolo, come portaposate, una serie di chiodi in ferro battuto, perchè in questa cascina ristrutturata un tempo lavorava un fabbro ferraio, il frè come si dice in piemontese

     

    Attorno al ristorante CI SONO piscine, spazi per i bambini, un oceano di vigne e laddove c’ erano le cantine, una SPA con saune, bagni turchi, piscina coperta sempre affacciata sui vigneti.

    Insomma tra delizie per il palato, per il corpo e per lo spirito, c’è davvero “da far girare la testa, da sentirsi sempre in giostra e in festa”, come cantava Edith Piaf.

     

    Read More »
  • SCAFFALE: I DUE VOLTI DELLA VERITA’ DI BALLACCHINO

    8 settembre 2023 • LUOGHI E LIBRI • 2107

    BALLACCHINO

    “I due volti della verità”, il secondo romanzo giallo di  Rocco Ballacchino per la casa editrice Mursia, ci coinvolge nella nuova avventura di Luca Moretti,  giornalista di nera che vive costantemente controcorrente, protagonista di uno spinoso caso in cui si impegna, nonostante tutto e tutti, anche quando i giochi sembrano fatti.

    In una Torino frenetica e caratterizzata dal clima natalizio (festività che ovviamente detesta) Moretti viene contattato da Vincenzo Calafiore, in arte Calippo, protagonista di una breve stagione di successo in ambito musicale, che gli strappa un appuntamento con la promessa di importanti rivelazioni destinate a scuotere e rivoluzionare l’ambiente canoro. Quando però Moretti giunge a casa di Calafiore ha l’amara sorpresa: Calippo è stato ucciso. Chi sapeva del loro incontro e ha avuto interesse a toglierlo di mezzo?

    È inevitabile l’entrata in scena del commissario Caruso che tenta, da subito, di erigere un confine preciso destinato a tenere Luca Moretti fuori delle indagini. Ma lo spigoloso giornalista non ha limiti, in nessun ambito, e parte con un’indagine solitaria che si sposta fino a Milano e  prosegue con metodi, non sempre leciti, ma con la consueta determinazione che non lo fa retrocedere di un millimetro, anche quando Caruso dichiara il caso chiuso.

    Determinazione che sfocia nella caparbietà nel rapporto, mai chiarito e dichiarato, con la collega Donatella, tanto che la donna decide di prendersi una pausa, rimettersi in gioco, e regalarsi una nuova occasione. Il rischio di perdere l’amore diventa quindi concreto per il burbero giornalista.

    Quando iniziamo a leggere un libro di Ballacchino sappiamo già che non affronteremo una semplice indagine, ma che il Giallo sarà “usato” come mezzo per mettere in evidenza magagne e problematiche proprie della nostra società. E anche questa volta gli spunti di riflessione non mancano: sotto la lente d’ingrandimento dell’autore finiscono la vacuità e la pericolosità di certi successi che durano lo spazio di un’estate ma che, di fatto, sconvolgono l’intera esistenza dei loro protagonisti. Ma anche i raggiri messi in atto dagli agenti di un mondo che regala illusioni a piene mani, lasciandoti poi cadere, da solo e senza paracadute, nella realtà dei mancati guadagni e del furto dei diritti d’autore.

    L’argomento principale è però la verità. Quanti sono i suoi volti? A quante differenti interpretazioni può piegarsi? Il confine fra vittima e carnefice è sempre così netta? E in amore, qual è la demarcazione tra attenzione e stalking? E ancora, in ambito giudiziario, è così sicuro che gli inquirenti non agiscano sotto l’impulso di pregiudizi usati per confutare una soluzione rapida e precostruita? Insomma, è un libro che affronta, su diversi piani, temi importanti e arriva, con ritmo incessante e frenetico, a soluzioni tutt’altro che scontate.

    In questa prova Ballacchino è cresciuto, accanto alla buona scrittura e alla azzeccatissima descrizione di Torino nel periodo natalizio, è riuscito a far emergere i tratti psicologici più profondi dei suoi personaggi. Tanto da riuscire a squarciare la corazza di Luca Moretti e permetterci di scoprire un’ulteriore verità: non sempre le persone sono quello che mostrano.

    Patrizia Durante

    I DUE VOLTI DELLA VERITA’ – TORINO, LUCA MORETTI INDAGA ANCORA

    Rocco Ballacchino

    Mursia Editore

    18.00 euro

     

    Read More »
  • TRILUSSA E I CONTI DEI RISTORANTI

    7 settembre 2023 • COSE NOSTRE • 1733

    RISTORANTE

    Nell’estate degli scontrini pazzi e delle relative polemiche, è passato – quasi sotto silenzio – un aumento generalizzato dei prezzi per mangiare fuori casa almeno del 15-20 per cento. Tutti a discutere e a polemizzare sul ristoratore che aggiunge 2 euro per tagliare a metà un toast o per portare un altro cucchiaino se il dolce lo consumiamo in due. Tutti pronti a stracciarsi le vesti.

    Intanto per pranzare o cenare al ristorante, in pizzeria o in trattoria si debbono scucire dai 35 ai 40 euro a cranio. E mi riferisco a un antipasto seguito da un primo o da un secondo, con un calice di vino o una birra. Sicuramente ci sarà chi ha speso molto di più (un amico ha pagato 95 euro per la sua cena in una masseria del Salento), ma pochi saranno quelli in grado di indicare prezzi più modici. Nelle Marche, nei paesi dell’interno, i prezzi sono ancora contenuti, ma nei locali sul mare il conto medio si aggira attorno ai 40 euro.

    In una settimana a Parigi non ho mai speso meno di 35-40 euro a testa, per un piatto e un antipasto o un dessert divisi in due con mia moglie. Ma in Francia lo stipendio medio si aggira sui 2mila euro netti, al mese. Sempre a Parigi non ho trovato un distributore – in agosto – con prezzi della benzina inferiori ai 2 euro al litro.

    Una mia amica in Albania ha speso – in ristoranti di pregio, sulla costa – mai più di 20-25 euro a  testa, ma in quel Paese lo stipendio medio non arriva a 900 euro.

    In Italia lo stipendio medio – secondo l’ Istat – è di circa 1500 euro, ed è cresciuto in un decennio del 12 per cento. Ripeto: in un decennio. I rincari, in un anno, del 20 per cento. Ecco perché mangiare fuori è sempre più salato e quindi sembrerebbe più difficile. Eppure i ristoranti sono quasi sempre pieni.

    Come mai? Chissà perché? Forse aveva ragione Trilussa….

    Me spiego: da li conti che se fanno

    seconno le statistiche d’adesso

    risurta che te tocca un pollo all’anno:

    e, se nun entra nelle spese tue,

    t’entra ne la statistica lo stesso

    perch’è c’è un antro che ne magna due.

    Read More »
  • IL BIVIO DI CERRETTO LANGHE, DOVE SENTIRSI A CASA

    2 settembre 2023 • CINQUE SENSI • 2041

    trattoria-del-bivio

    E’ facile intuire perché abbiano deciso di chiamare questo ristorante Bivio. Si trova, infatti, sul crocevia della strada che porta da Cerretto Langhe e Albaretto Torre. Siamo nel Cuneese, in Alta Langa, terra di vigne e noccioleti. Ma la storia di questo ristorante, aperto 26 anni fa, è una storia tutta da raccontare. Un vero ristorante a conduzione famigliare, dal 1997 ai fornelli Massimo in sala la moglie Selia. E Massimo ha imparato tutto dalla mamma, una vera cuoca ancora oggi a 85 anni. Una cucina profondamente legata al territorio, con il pane e tutti i lievitati preparati ogni giorno dallo chef.

    Da non perdere una visita alla cantina: tutta scavata nel cuore delle colline di Langa, tutta scavata con il martello pneumatico dallo stesso chef Massimo insieme al suocero: da ammirare una ricca collezione di Champagne, oltre ovviamente ai pregiati vini rossi del territorio.

    Insomma, se volete mangiare e bere bene, e sentirvi proprio come a casa vostra, in famiglia…. non ci sono dubbi Ristorante Bivio di Cerretto Langhe. E non potete sbagliare: è proprio sul  bivio.

    Read More »
« 1 … 32 33 34 35 36 … 76 »

Cose nostre

  • calcio generica 2

    11 dicembre 2025 • 122

    QUANDO IN PIEMONTE SI VINCEVANO I CAMPIONATI

    La ProVercelli ha vinto sette scudetti tra il 1908 e il 1922. L’Alessandria non ha mai vinto scudetti, ma è...

    COSE NOSTRE Read More


  • inalpiarena

    4 dicembre 2025 • 213

    SE CUNEO SURCLASSA TORINO

    Negli ultimi giorni due eventi hanno catapultato il Piemonte al centro dell’attenzione, non soltanto italiana. Il...

    COSE NOSTRE Read More


  • GIAVENOLUCINATALE

    27 novembre 2025 • 190

    LUCI DI NATALE GIA’ IN AGOSTO?

    Non credo di averlo notato soltanto io. Con l’arrivo di novembre, le luci natalizie hanno iniziato a comparire...

    COSE NOSTRE Read More


  • Cose nostre

LUOGHI E LIBRI

  • ABBAZIA_DI_STAFFARDA

    12 dicembre 2025 • 2725

    GIROVAGANDO.. L’ ABBAZIA DI STAFFARDA

    È uno dei gioielli medievali del Piemonte, purtroppo poco conosciuta, anche perchè poco pubblicizzata e non ben...

    LUOGHI E LIBRI Read More


  • Cop_Natale_Langa

    5 dicembre 2025 • 190

    SCAFFALE: I RACCONTI DEL NATALE IN LANGA

    Storie che parlano di ritorni alle radici, memorie familiari, nostalgia e piccoli miracoli quotidiani. Quattordici...

    LUOGHI E LIBRI Read More


  • images - 2025-11-26T083927.814

    28 novembre 2025 • 241

    SCAFFALE: L’ UOMO DEI PRODIGI DI GRANDE E MANERA

    La vita di Gustavo Rol nei ricordi del suo medico personale. Il sottotitolo del libro sul grande e discusso personaggio...

    LUOGHI E LIBRI Read More


  • LUOGHI E LIBRI

©2014 Enneci Communication - Powered by Managersrl