Riccardo Humbert prima di dedicarsi alla scrittura è stato autore televisivo e regista. E lo si evince leggendo il volume “A proposito di Bea”, seconda puntata della bizzarra saga di questa ragazza che si svolge fra Exilles, Torino, Lione, eccetera: è il seguito del “Cappotto di Bea” ma soprattutto ne è la naturale continuazione. E ci sarà un’ altra puntata, statene certi, lo si intuisce dall’ultimo capitolo, lasciato in bianco, volutamente.
D’altronde il “Cappotto di Bea” è stato selezionato al Salone del Libro di Torino tra i finalisti del progetto “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”. Si tratta di una selezione di romanzi adatti alla trasposizione televisiva, e quindi siamo in perfetta continuità.
Un vecchio cascinale a Exilles lasciato in eredità a tre lontani cugini che non si conoscono, con esistenze diametralmente opposte, ma che si trovano a incrociare le proprie vite per via di quel lascito. Beatrice è il legame fra di loro? O piuttosto è la comunità di Exilles, in Valsusa, con i suoi strani abitanti, il suo forte, le sue montagne ad assurgere al ruolo di vero protagonista di questa strana saga. E così conosciamo il sindaco, la segretaria comunale, il barista con la erre blesa, gli eccentrici muntagnin nelle loro giornate quotidiane segnate dalla pandemia Covid: le vicende di questa seconda “puntata”, infatti, si svolgono nel 2021.
Riusciranno Bea e i suoi cugini a realizzare il progetto per quel cascinale di Exilles? Lo scopriremo alla prossima puntata, anche se i protagonisti non sanno ancora che alle porte c’è la guerra in Ucraina che magari scompaginerà ulteriormente i loro piani.
RICCARDO HUMBERT
A PROPOSITO DI BEA
GRAFFIO EDITORE
17,50 euro22
IN AUTO MALE TORINESI E VERBANESI, BENE CUNEESI E ASTIGIANI Next Post:
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