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  • La fine dei talk show

    2 ottobre 2014 • COSE NOSTRE • 7123

    studio televisivo

    Tutti in crisi. Ascolti in caduta verticale per Floris, Giannini, Vespa, Paragone, Gruber, Telese, addirittura anche per Santoro. Insomma, l’ era dei talk show è finita.

    Io personalmente sono uno di quelli che ha smesso di guardarli. Che noia. Sempre le solite facce, i soliti politici che hanno poco o nulla da dire e allora lo gridano sempre più forte.

    Preferisco una partita di calcio o un bel film.

    E voi? Guardate ancora i talk show?

    E ancora: secondo voi,  la crisi da dove deriva? Colpa dei conduttori? Della formula ormai superata? Degli ospiti sempre più scialbi?

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  • Crisi e iPhone. Qualcosa non va

    26 settembre 2014 • COSE NOSTRE • 6866

    cellulare

    Raccontano le cronache che negli anni passati in certi bassi di Napoli non c’erano i soldi per le culle dei bimbi (li facevano dormire nei cassetti del como’)  ma c’erano uno o due televisori per ogni casa.

    Oggi si dice che le famiglie non arrivano a fine mese, ma abbiamo visto le code notturne per accaparrarsi l’ iPhone 6.

    Allora é sempre così.  Si rinuncia anche al necessario ma si spende per il superfluo.

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  • A scuola a 5 anni. No, grazie

    22 settembre 2014 • COSE NOSTRE • 5467

    torino

    Parlo per esperienza personale. Mio figlio è andato in primina, a 5 anni. Alla luce dei quasi 15 anni passati sui banchi scolastici, oggi dico: no, grazie!

    E lo dico dopo aver letto l’ annuncio del ministro Stefania Giannini: “Accorciamo le materne, diamo la possibilità ai genitori di mandare i figli a scuola un anno prima”. E via, a seguire una sequela di esperti psicoterapeuti che sposano la proposta: “Oggi i bambini hanno maggiori competenze cognitive, socializzano bene, giusto partire prima…”, “Quella del ministro Giannini è una buona idea…”, “Anche i più piccoli sono pronti per lo stress emotivo del primo giorno di scuola…”

    Negli Stati Uniti l’ obbligo scolastico è a 5 anni, in Giappone, Cina e Australia a 6. In Europa, quasi ovunque  (Italia compresa), a 6 ma in Svezia, Danimarca, Finlandia si entra in classe a 7 anni.

    Mah… continuo a pensare che sia giusto lasciare i nostri piccolini a giocare, oziare, divertirsi, dormire… Di anni da passare sui banchi di scuola ne avranno parecchi, comunque. Miglioriamo quelli, anzichè farci venire idee strampalate. E lo dico da genitore pentito…

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  • Lasciateci le supplenti

    26 agosto 2014 • Archivio • 3879

    Dicono che vogliono togliere i supplenti dalla scuola. Il ministro sostiene che non sono utili nè per gli studenti e nemmeno per gli insegnanti in quanto alimentano il precariato.

    Non entro assolutamente nel merito dell’ insegnamento nè nelle beghe sindacali della scuola. Mi permetto di dire però che le supplenze ( o meglio le supplenti) sono importantissime per la crescita di un ragazzo.

    Come posso dimenticare quella supplente d’ inglese dei primi anni delle mie superiori? Occhi azzurri, piccolina ma formosa, la classica ragazzina londinese con carnagione chiarissima e lentiggini sul nasino all’ insù. Così carina, tutti ci innamorammo di lei.

    Confessatelo, tutti voi avete perso la testa per qualche supplente, maschio o femmina che fosse….E poi che divertimento quelle ore di supplenza quando in classe regnava il caos assoluto.

    La scuola va riformata, va migliorata: certamente. Ma vi prego. Lasciateci le supplenti.

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  • Siamo tutti scout

    10 agosto 2014 • Archivio • 4060

    Renzi è tornato tra gli scout. Il Papa ha telefonato al loro raduno nazionale. E adesso sui social si leggono commenti vari, perlopiù di presa in giro e anche sfotto’ pesanti.

    Ma chi, da ragazzino, non è stato scout.. alzi la mano. Se non erano proprio quelli veri con tanto di fazzolettone al collo e pantaloncini corti, erano i gruppi parrocchiali, l’ Azione Cattolica,  l’ oratorio, il circolo sportivo, le giovani leve di un partito politico, i campi estivi della scuola.

    Passavamo interi pomeriggi a chiaccherare, a progettare il futuro, a suonare con la chitarra le canzoni dei cantautori, a sfinirci in infinite partite a pallone o pallavolo. D’ estate in gita. E che gioia per una pasta scotta o un notte a dormire con la tenda aperta sotto un cielo stellato. Ci divertivamo di più noi o i nostri figli sempre alla disperata ricerca di un wi-fi libero per chattare?

    Chi oggi sfotte o prende in giro gli scout rinnega la propria gioventù, perchè scout – in qualche maniera – lo siamo stati tutti.

    E allora anche per tutti noi vale l’ invito di Papa Francesco: “Giovani non andate in pensione, camminate con coraggio, il mondo ha bisogno di giovani che abbiano un orizzonte”.

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  • Amarcord dell’ esodo di agosto

    2 agosto 2014 • Archivio • 8421

    Erano gli anni 60-70. Abitavo ancora in borgata Parella, a Torino.  Arrivava il primo venerdì di agosto e i miei vicini cominciavano a caricare la loro 500 come un Tir. Valigie, borse, sacchetti, e poi nella notte, papà, mamma e bimba piccola partivano per il Meridione su quella vettura che pareva scoppiasse.

    Tre settimane al paisiello. Le sognate vacanze. Torino si svuotava. Il primo sabato di agosto era il giorno del grande esodo. I tempi della città erano dettati dalla Fiat.

    Adesso la città non si svuota più.  La Fiat non c’è più. Vanno di moda le vacanze intelligenti. O forse la gente in vacanza proprio non ci va più. Solo qualche giorno,  mordi e fuggi.

    Colpa della crisi,  si dice. Secondo me eravamo più poveri allora.  Forse si stava meglio quando si stava peggio.

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  • Se questo e’ un uomo

    18 luglio 2014 • Archivio • 3324

    Se questo è un uomo

    Che spara un missile contro un aereo di linea e uccide 295 innocenti

    Che sequestra tre giovani israeliani e li uccide

    Che spara razzi sulla spiaggia e ammazza quattro  bambini palestinesi

    Se questo è un uomo

    Preferisco non appartenere a questo genere “umano”

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  • Matilda e Marina Di Modica, due modi di fare giustizia

    11 luglio 2014 • Archivio • 6231

    La piccola Matilda fu uccisa nella casa di Roasio, in provincia di Vercelli, nel luglio di 2005. In quella casa, insieme con la bimba di 22 mesi, c’ erano la mamma Elena Romani e il fidazato della donna, Pietro Cangialosi. Nessun altro. Dopo 9 anni quella morte resta un mistero. La madre è stata assolta e  l’ uomo scagionato. Nessun colpevole per il brutale omicidio di Matilda, uccisa con un violento calcio alla schiena che le aveva spappolato gli organi interni.

    A Torino è morto il professor Gaetano Di Modica. Ha lottato tutta la sua vita per sapere la verità sulla scomparsa della figlia, Marina, sparita nel nulla nel maggio del 1996. Nonostante non sia mai stato ritrovato il cadavere, è stato condannato per omicidio in via definitiva a 14 anni di carcere (che sta scontando) il filatelico Paolo Stroppiana. Anche per la Cassazione l’ infinita serie di bugie dell’ uomo sono sufficienti a motivare la sua condanna.

    Adesso il professor Di Modica, nell’ Aldilà, conoscerà tutta la verità.

    Ma a noi rimane un dubbio. Grande come un macigno.  Ma di fronte a un omicidio come funziona la giustizia in Italia?

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  • Odio i selfie

    4 luglio 2014 • Archivio • 7262

    Posso dirlo? Detesto i selfie, così come non sopporto quei fortunati che sono in Brasile, allo stadio, a vedere le partite dei Mondiali e quando si accorgono di essere ripresi dalle telecamere dimenticano le azioni della partita per sbracciarsi e far vedere che loro sono lì…

    Sarò retrò oppure insofferente…però mi sembra un abuso di narcisismo. Questa mania di farsi l’ autoscatto con il telefonino è la dimostrazione lampante dell’ apparire piuttosto che dell’ essere. Ci si trova in un posto splendido (un concerto, al mare, in uno scenario mozzafiato in montagna, a una partita dei Mondiali, non importa) e per quasi tutti non c’ è nulla di meglio da fare che immortalarsi in una foto ricordo anche a costo di perdersi quel momento unico…

    E’ senso di insicurezza? Si preferisce non vivere il presente? Secondo me è l’ immatura volontà di “godere di quel quarto d’ ora di celebrità” che aveva già preconizzato Andy Warhol.

    Mah, che tempi…

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  • Impariamo da Langhe e Monferrato

    23 giugno 2014 • Archivio • 5093

    Meglio dichiararlo subito. Sono langarolo e quindi amo queste terre. Le mie radici sono lì.

    50 anni fa girando per le Langhe ci si imbatteva spesso in cartelli con la scritta “area depressa”. Adesso quelle zone sono patrimonio artistico e ambientale dell’ umanità, insieme al Monferrato e al Roero. Un territorio che per l’ Unesco “è un esempio eccezionale di paesaggio culturale inteso come prodotto dall’ interazione tra uomo e natura”. Eppure quello era il Mondo dei Vinti di Nuto Revelli. 

    Dalla terra della Malora di Beppe Fenoglio a eccellenza mondiale. Il passo è notevole, e non è stato facile.  Uomini che hanno saputo disegnare le colline di Langa, Monferrato e Roero come dipinti dei migliori espressionisti francesi. Hanno saputo valorizzare i prodotti della terra facendoli diventare eccellenze che il mondo ci invidia: baroli, tartufi, tajarin, formaggi, nocciole, ecc.

    “Una vigna ben lavorata è come un fisico sano” scriveva Pavese. E oggi – e lo dico con orgoglio da langarolo  – quelle colline sono “un patrimonio dell’ umanità”.

    E allora un consiglio: prendete l’ auto (con i mezzi pubblici è complicato arrivarci) andate ad Alba e poi di lì salite sulle colline del Barolo o su quelle del Barbaresco, passate al Castello di Grinzane Cavour, poi scendete a Canelli e Nizza Monferrato. Tornerete a casa pieni di immagini mozzafiato e con il cuore gonfio di emozioni. Perchè tutto quello che avrete visto è dono di Madre Natura e di mani rugose e piene di calli che hanno modellato quelle colline amandole e rispettandole. Sono sicuro che in silenzio direte loro grazie, se lo meritano.

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