Raccontano le cronache che negli anni passati in certi bassi di Napoli non c’erano i soldi per le culle dei bimbi (li facevano dormire nei cassetti del como’) ma c’erano uno o due televisori per ogni casa.
Oggi si dice che le famiglie non arrivano a fine mese, ma abbiamo visto le code notturne per accaparrarsi l’ iPhone 6.
Allora é sempre così. Si rinuncia anche al necessario ma si spende per il superfluo.
A scuola a 5 anni. No, grazie Next Post:
La fine dei talk show
Certo x non sentirsi out meglio avere i simboli della nostra societ
Tanto se non mangio chi lo vede?
Ma quando sono fuori casa mi sento come gli altri
Questo è il pensiero.
Nella società attuale, conta solo l’apparenza.
Se poi, si è costretti a non mangiare,
per aver l’ultimo modello di telefonino ,poco importa.
Mi chiedo poi, a cosa serva aver un cellulare
con mille applicazioni,che la maggior parte delle persone
non utilizzerà mai. Io, ho un cellulare del 2007,
perfettamente funzionante.Lo uso per telefonare,mandare sms, e ascoltare musica,
non mi serve un I Phone,non saprei cosa farmene.
Stesso discorso di chi, contrae prestiti per andare in ferie.
Non mi ci rispecchio per nulla,
in questo tipo di società.
Tristezza.. con tutti i problemi quotidiani che assillano la maggioranza degli italiani..
Ecco perchè la società sta andando a rotoli. Invece di coltivate i VERI valori…andiamo dietro a consumismo e materialismo per sentirci importanti in un mondo vanitoso. Che delusione!!!
Non so. O meglio, so per certo che in quella fila di persone non c’era un ragazzo che inizia il suo primo turno di lavoro alle 11 del mattino per poi finirlo alle 15, aspetta due ore e mezza in auto, consumando il pasto portato da casa, prima di poter iniziare la seconda parte lavorativa della giornata (tornare a casa significherebbe “sprecare” benzina) alle 17,30 e finisce la giornata lavorativa alle 20,30. Il tutto per guadagnare quattro euro netti l’ora. Né c’era la sua mamma, in mobilità da due anni insieme ad altri dieci colleghi di lavoro; né il suo papà, che lavora in Fiat due giorni a settimana.
La crisi c’è. Non per tutti. Non so se c’è per quelli che sono andati a comprare l’iphone
Cristiana, franco, Antonio, elisa, Laura… Come non essere d’ accordo con voi.. Eppure c’è qualcosa che non va. Non può essere solo colpa del consumismo o della società attuale. Quand’ero ragazzino se non avevi i rayban non eri nessuno, oggi civuole il super telefonino.. Cambiano gli accessori ma la voglia di superfluo c’è sempre stata..
Ma va anche bene la voglia di superfluo, del resto se lavori tutto l’anno devi anche goderteli i frutti di quel lavoro. Il problema non sta nel comprare un oggetto X per la cifra Y, ma sta nel voler comprare l’oggetto quando non si hanno i soldi per farlo e, pur di averlo, ci si indebita. Tutti abbiamo le nostre passioni per questo o quell’oggetto inutile, ma credo che una qualsiasi persona dotata di un cervello medio, capisca che il superfluo può essere rimandato e non è il caso di indebitarsi per comprare qualcosa che, oltre a non essere di primaria ncessità, ha anche un costo mica da ridere.
Caro Beppe, la colpa è prima di tutto della famiglia che da spesso ai figli più delle loro possibilità per non farli crescere frustrati, poi dei mass media che con tanti programmi che inneggiano al lusso sfrenato dei vip creano modelli di vita sbagliata e non ultimo…perchè ci siamo allontanati dai veri valori della vita e dal vivere la vita con principi cristiani che ci aiutano a vivere ed essere felici nella semplicità delle cose. Imparare a gioire in una camminata in montagna o al mare ammirando la natura e ringraziando il Signore che ci ha donato la salute, una casa e una famiglia. Tutto il resto è: vanità.
Io non ho mai vestito firmato, ne abiti ne borse ne scarpe.
Quando andavo a scuola pur essendo ancora lontani i tempi attuali della moda ero ovviamente diversa.
Oggi sono contenta di non far parte del gregge ma allora un pochino pesava, ma oggi dove quelli come me sono la minoranza . . dove i padri e le madri sperano che la figlia diventi velina e sposi un calciatore . . minimo vogliono almeno avere questi oggetti. Invidia: il grande peccato del nostro tempo.
Io sono dell’idea che ognuno debba spendere i propri soldi come meglio crede, ed è giustissimo togliersi delle soddisfazioni. Questo varrebbe anche per l’iphone6, se gli acquirenti fossero lavoratori con stipendi di tutto rispetto, di quelli da 6/7mila euro al mese, persone che sicuramente la prossima settimana compreranno il giocattolino ma, almeno, non stanno in coda.
A me quello che spaventa davvero è innanzitutto la coda fuori dai negozi: come puoi stare più di 24 ore al freddo, in piedi, di notte, per poter comprare un telefono? Hai paura che comprandolo 2 giorni dopo ti sentirai meno imbecille?
Altra questione terrificante: se puoi permetterti di stare una notte in coda, i motivi sono due: il mattino dopo non devi andare a lavorare o, se devi, hai preso un giorno di ferie. Non so nemmeno decidere cosa sia peggio fra le due.
Guardate le foto degli aspiranti primi possessori di un telefono: ragazzi giovani, forse nessuno di loro arriva a 30 anni. Vista l’età e visto il periodo, o sono studenti mantenuti dai genitori o hanno un qualche lavoretto precario/part time o sono disoccupati. Tra di loro, poi, ci sarà anche qualche padre di famiglia, magari in cassa integrazione, che si farà un finanziamento e pagherà rate per i prossimi 36 mesi pur di avere il giocattolino. E non importa se per i prossimi 36 mesi priverà suo figlio di qualcosa perché deve pagare le rate. L’importante è che quando sta in coda alla Caritas per prendere pasta, sugo e biscotti, gli altri vedano che ha l’iphone.
…non credo che in quella coda x comprare questo “status” ci sia il signore che fa la coda alla caritas…ci sono tanti giovani che vivono una realtà cosi dove il telefonino oggi è come i rayban di ieri di Gandolfo…forse non è la cosa migliore da fare ma per i ragazzi è anche un gioco fra di loro…”io ce l’ho gia” e magari si sono messi i soldi da parte o li hanno racimolati fra genitori e nonni magari rinunciando ad alcune uscite serali…la cosa più importante è che poi questi ragazzi ne facciano buon uso e non stiano sempre attaccati ai social via tel allontanandosi dai bei momenti quotidiani che ti regala la vita…ma in questo ci dobbiamo pensare noi genitori è il nostro compito…ricordiamoci che sono giovani e , grazie a Dio, non hanno i pensieri di noi adulti. Sono si da criticare invece i casi in cui ci sia un adulto in coda con problemi familiari…ma io sinceramente fatico a pensare che un genitore abbia voglia di uno status se sa che toglierebbe qualcosa ai suoi figli spendendo quei soldi…no! Non ci possocredere! …Beppe ti ricordi ai nostri tempi Lacoste e giubbini in pelle oltre che rayban??? Un bacio ps.evviva i nostri ragazzi…sono più profondi di quanto noi possiamo pensare!
Sai Enza, per anni ho lavorato in una finanziaria. Per anni ho visto finanziamenti per comrparsi telefoni, vacanze, ipad, la macchina decisamente fuori portata. E non erano ragazzini di 20 anni a chiedere il finanziamento, ma famiglie di 35-40 anni.
Ti stupirebbe vedere quanti padri di famiglia, monoreddito con stipendio sotto i 1000 euro, chiedono finanziamenti da 10-15 mila euro per comprare mega suv usati, facendo rate per 7 anni. Ti assicuro che arrivano a saltare i pasti, ma vuoi mettere andare al discount con il suv?
Lo stesso vale per l’iphone: non pensare a come agiresti tu, o a come hanno agito i tuoi genitori (e anche i miei, per avere un Moncler ho fatto i salti mortali ma non sono serviti 😀 ): purtroppo non tutti riconoscono le priorità. Per me i regali erano limitati a compleanno, natale e ricorrenze particolari (comunione, cresima), e non erano di certo regali di quelli che adesso sarebbero 1 milione e 700 mila lire. Al massimo erano regali da 100 mila lire.
Che tristezza cara Giorgia…
cara Enza la realtà è che anch’io volevo i Rayban ma i miei genitori i soldi non li avevano e quindi fui costretto a rinunciare. questi ragazzi invece, nonostante la crisi, riescono a trovare centinaia di euro per prendere l’ iPhone. ma allora la crisi non c’è?
Viste le lunghe file in ogni città, di futuri acquirenti dell’ultimo ritrovato tecnologico Apple da 800 euro, vorrei sapere quanti di questi clienti “under 40” ha uno stipendio e come se lo possono permettere!!!!! Magari sono poi gli stessi che fanno casino e sfasciano vetrine di banche e negozi, o società lavoro interinale ai cortei, scioperi, contro la crisi.
Mi dispiace dirlo, ma nella società attuale le “giovani leve” non conoscono più il valore delle cose, e del denaro sopratutto…. e la colpa di chi sarà????
Non è solo colpa delle mode, ci sono sempre state e hanno sempre un po’ condizionato la vita delle varie generazioni … Le code? Ai miei tempi si facevano per comperarsi l’utimo 45 giri (o LP se si era tra i più fortunati!) del cantante o gruppo preferito … Le mode? Una volta I destinatari delle mode erano perlopiù ragazzini e giovani in genere , oggi invece le tendenze hanno letteralmente sconvolto gli animi degli adulti e – pure – di una gran parte dei “seniores”, proprio cioè coloro che dovrebbero essere d’esempio ed istruire ; siamo orami da almeno 6/7 anni la “generazione dei telefonini” (che a tutto servono ma sempre meno per telefonare), ormai vediamo anziani con smartphone scambiare foto sulle varie app. e pubblicare su facebook … non che sia sbagliato ma il punto è questo : chi è rimasto ad insegnare ai giovani a comunicare secondo la natura umana, senza ricorrere sempre ai mezzi telematici e mediatici – che appunto ! sono mezzi e non fini – a crearsi una vita indipendente dall’influenza dell’opinione altrui e soprattutto a godersi con calma e con cura le conquiste che via-via si fanno? Oggi le mode sono sempre più frenetiche e durano sempre meno, allertando già in anticipo sulle prossime modifiche e migliorie e quindi instillando inconsciamente la sfida all’ultima novità … ormai i giovani d’oggi sono usciti “dall’uovo di Pasqua”, nel senso che hanno tagliato il cordone ombelicale con il passato, ancora prima di conoscerlo, ma il peggio è che chi deve ricordarlo se ne è già dimenticato, quindi veramente non sanno come riuscivamo noi giovani di ieri a comunicare e stare insieme (hanno svolto un’indagine recentemente negli U.S. in questo senso ed è emerso proprio questo dato di fatto) ed ecco perché ormai globalmente il possesso di un I-Phone e un I-Pad nuovo di zecca simboleggia lo stare al passo con il mondo esterno, o meglio, il NON AVERLO sembra rappresentare l’ostacolo che ci taglia fuori dal mondo e da qui al fare code estenuanti il passo è fin troppo breve, perché si ha paura che il prodotto si esaurisca e non si ha la voglia di aspettare la prossima fornitura, per potersi così godere la novità più che altro agli occhi degli altri … Credo che ci sia ben poco da monitorare, ormai … un po’ come dire che se per 10.000 anni il pianeta è andato avanti senza energia elettrica, questa generazione , se venisse a mancare andrebbe in fibrillazione e così il mondo attuale senza telefonini si perderebbe, purtroppo …
Vedo nei ristroranti, intere famiglie che invece di comunicare tra loro,
smanettano con i cellulari. A me personalmente, vedere scene simili
mette tristezza. Ci si compra l’ I phone, per farci cosa?
Spendere cifre folli, per un ogetto che serve a ben poco,
mi sembra folle,ma forse, sono io fuori dal mondo.
sono indignata a vedere gente soprattutto giovani che fanno code di ore x comprare il cellulare iphone 6 ultima tecnologia quando l’italia sta diventando sempre piu povera quasi muore di fame. vergogna!!! vediamo gente che cerca qualcosa da mangiare nei bidoni dell’immondizia e loro spendono centinaia di euro x avere il telefono all’ultimo grudo…che svhifo!! gente viziata che non sa cosa vuol dire sudarsi i soldi…
…vorrei poter dire la crisi non esiste ma purtroppo non è cosi…anzi c’è crisi anche nei rapporti umani e nel sapersi parlare, forse è per questo che i ragazzi corrono dietro a questi status ( ognuno con quello che riesce a comprarsi ma cercando di prendere quello che “fa di più! )…per non sentirsi soli…mai…e poi scrivere è più facile che doversi confrontare guardandosi negli occhi e fa partecipe anche chi altrimenti sarebbe escluso! …si usano ancora i rayban Gandolfo!!! Un abbraccio! :))
Ma neanche a 20 anni avrei fatto la coda, un po’ come quando era imposto di andare al mare la domenica sulla TO-SV, fatto una volta sola e dopo averci messo 6 o 7 ore per tornare a Torino mai più. Andavo a Genova 2 ore e si stava al mare lo stesso. Qui come allora farei però un discorso sociologico, se fosse stato all’ora un capo FIAT ad ordinare al popolo di andare al mare sorbendosi 6 ora di viaggio solo andata o solo ritorno, oppure oggi fosse un docente ad imporre 24-48 ore di code ad uno studente, al di là dei costi, che in questo caso non ne discuto, come reagirebbe le masse belanti??? Sciperi manifestazioni, città bruciate colpi di stato? Nulla di nuovo i cretini a farsi le code 30 anni fa, i cretini a farsi le code oggi, spendendo soldi oggi come all’ora.
Ormai hanno commentato più che capillarmente gli amici di cui sopra…aggiungo solo che la tecnologia ormai ci ha fagocitati tutti o quasi…ovviamente il sottoscritto compreso pur non avendo più una verde età…non si vive più senza lo smartphone….senza il tablet…senza l’ipod….senza l’ebook….insomma senza gli status symbol del giorno d’oggi…pensando ancora però ai mitici gettoni del telefono…alle cabine telefoniche ormai scomparse…al profumo della carta stampata….
Comunque…senza offesa per chi era in coda in attesa di acquistare l’Iphone 6 ….personalmente non bivaccherò mai davanti alle porte automatiche degli Store in attesa di vedere lo spiraglio dell’apertura….
Non possiamo fare nulla per fermare il progresso che avanza sempre più a grandi passi con la speranza che esso non porti alla nostra rovina….