CALCIO E DISCOTECHE RIAPRONO
LA SCUOLA CHISSA’…
“E’ senza futuro un paese che freme per la ripresa del calcio e non per la scuola”. La frase è di Piero Angela. La sottoscrivo, parola per parola.
La Coppa Italia è già ripartita e conclusa, adesso toccherà al campionato di calcio. Per le discoteche sono i giorni decisivi. Così come per cinema e teatri. I musei hanno riaperto le sale a inizio giugno. Ristoranti, bar, fabbriche e attività produttive stanno lavorando da settimane. Insomma, l’ Italia riprende il suo cammino, seppur con mille difficoltà e giuste restrizioni, visto che in giro c’è ancora il rischio contagio.
Soltanto la scuola è al palo. Istituti chiusi da marzo, ragazzi a casa con lezioni on-line a singhiozzo. E sulla ripresa di settembre si addensano mille ombre. Studenti in gabbie di plexiglas? Doppi turni? Classi dimezzate? Ingressi e uscite contingentati? Siamo di fronte a una ridda di proposte (a volte a dir poco ridicole) ma nulla di concreto.
Comprendo che sia difficile da trovare una soluzione ottimale per la ripresa delle lezioni in sicurezza. Ma forse si poteva ricominciare – in forma sperimentale – in questo mese di giugno. In fondo i ragazzi e gli insegnanti sono a casa da mesi. Perché non tentare, in questi giorni, di fare qualche ora in classe? E’ una proposta troppo banale? E poi, chi paga? Meglio chiudere l’ anno cosi’, senza nemmeno l’ ultimo giorno di scuola insieme.
Lasciatemelo dire: è una vergogna. La scuola rappresenta il futuro per le prossime generazioni. Dovrebbe essere il settore nel quale investire tutte le nostre risorse. Ciò accadrebbe in un paese normale. Appunto…
Ma tranquilli. In questi giorni riaprono anche le sale gioco e i negozi con slot machine. E’ questa l’ esigenza primaria della nostra povera Italia.
UN INVITO, TORNIAMO A MANGIARE FUORI CASA Next Post:
SUI PEDAGGI INTERI AVEVAMO RAGIONE
Ho letto questo articolo. Vero. Misure per la scuola a settembre ridicole e inutili. Siamo nelle mani di menti contorte: se non fermiamo queste azioni, ro iniamo j nostri giovani. È loro diritto avere una scuola dignitosa. Qui si ledono i diritti dei giovani. Bisogna rifiutare queste misure assurde, ministri come quello della istruzione e Comitato Tecnici Scientifico continuano a fare danni. Devono andarsene a casa!