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  • STELLANTIS PARLA TANTO FRANCESE E POCO ITALIANO

    11 febbraio 2021 • COSE NOSTRE • 2808

    stellantis

    Dall’inizio dell’anno FCA (che un tempo era Fiat, ricordate?) si è unita in matrimonio con PSA (Peugeot, Citroen, ecc) ed è stato costituito Stellantis, quarto gruppo al mondo nella produzione di automobili

    Le nozze sono state salutate con enfasi e entusiasmo dalla quasi totalità della stampa, italiana e europea.

    Non entro nel merito delle vicende finanziarie, economiche e industriali di questo accordo, non ne ho le competenze.

    Ma sono andato a leggere l’organigramma dei vertici di Stellantis. Presidente John Elkann da FCA, amministratore delegato Carlos Tavares da PSA. Come anche i bambini sanno, nelle grandi industrie chi comanda davvero è l’amministratore delegato, il presidente è una carica puramente istituzionale con scarso potere decisionale. Nel consiglio d’ amministrazione ci sono 6 membri d’ origine PSA e 5 da FCA. Ma il bello viene nello scorrere i nomi dei componenti l’ intero pool dirigenziale: quasi tutto francese o americano, briciole agli italiani.

    L’amministratore FCA Mike Manley, che prese il posto di Sergio Marchionne, è stato dirottato a dirigere il Gruppo negli Usa. Di italiani sono rimasti Luca Napolitano,  capo della Lancia, un marchio praticamente scomparso non fosse per l’inossidabile Ypsilon. Parla italiano anche Maserati con Davide Grasso. Sparito dai radar il torinese Pietro Gorlier, fino a ieri alla guida di tutta FCA in Europa e Nord America ed ora relegato a guidare il settore post-vendite. Tutti gli altri alti e altissimi dirigenti parlano francese.

    Cosa rimane al Lingotto? Praticamente nulla. Tutto il ponte di comando è in Francia. E non bisogna dimenticare che il governo di Parigi ha anche una partecipazione  – seppur piccola –  in PSA. Insomma, le premesse sembrano tutt’altro che rosee. Prima che un matrimonio, quello di Stellantis sembra un’acquisizione dell’ industria dell’ auto francese su quella italiana

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  • HO FATTO UN SOGNO

    4 febbraio 2021 • COSE NOSTRE • 2468

    TURISMO

    Fine della pandemia, boom del turismo, vendemmia eccezionale, Salone del Libro, ATP Final Tennis… C’era un po’ di tutto questo nel sogno che ho fatto l’altra notte.

    Era autunno avanzato e la pandemia stava finendo, stavamo tornando a una vita normale. Anzi, proprio normale no. Perché, dopo un anno e mezzo di lockdown, la voglia di vivere, di socializzare, di uscire di casa e incontrarsi era straordinaria.

    Perciò il Piemonte era invaso da frotte di turisti. A richiamare migliaia e migliaia di visitatori le bellezze di questa nostra terra, la bontà dei nostri cibi e dei nostri vini. Nelle nostre città, sulle colline, in montagna un via vai di torpedoni con turisti alla ricerca di relax, divertimento, momenti di spensieratezza e di ritorno alla normalità. E poi c’era il Salone del Libro, trasferito da maggio a settembre con incredibile record di incassi, di vendite, di incontri fra lettori e scrittori.

    Le Atp Finals di tennis avevano rituffato Torino e il Piemonte nel clima delle Olimpiadi Invernali del 2016. Appassionati, curiosi, sportivi avevano fatto registrare il sold out per tutti i giorni delle bellissime gare fra  Djokovic, Nadal, Federer e le altre stelle mondiali dello sport della racchetta. Torino e il Piemonte erano sotto i riflettori del mondo. Un successo a 360 gradi.

    Poi è partita la radiosveglia e mi sono svegliato con le voci di Conte, Renzi, Salvini, Di Maio, ecc…  Il sogno è finito. Ma sono rimasti speranza, desiderio, auspicio che qualcosina di quel sogno si trasformi in realtà. 04

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  • SCAFFALE: GUIDA ALLE BIRRE D’ ITALIA-2021

    29 gennaio 2021 • LUOGHI E LIBRI • 3105

    Guida Birre

    1866 birre recensite, 387 aziende raccontate. Il mondo della birra italiana in un volume di oltre 600 pagine edito da Slow Food. C’è proprio tutto in questa settima edizione di una guida che racconta in modo preciso e ampio l’ universo  della bevanda bionda o ambrata che tanto ci affascina.

    I birrifici artigianali e non, gli affinatori, le aziende che spediscono a casa le casse di birra, le eccellenze e le novità di questo mondo che è in continua crescita.  I numeri e la qualità stanno migliorando di anno in anno, anche se quest’ultima guida – fresca di stampa – non ha potuto non registrare gli effetti della crisi sanitaria con la chiusura di numerosi pub e birrifici.

    La guida è ovviamente divisa per regioni e poi paese per paese, città per città. Quindi nel nostro Piemonte si parte da Alessandria con tutti i luoghi dove bere o comprare birra, per finire a Villar Perosa. Ma – come tutte le guide che si rispettano – Slow Food si permette anche di dare una recensione, oltre alla segnalazione. E così la classica chiocciolina sta a significare i birrifici buoni, le spighe di malto vengono assegnate alle eccellenze, e infine il boccale va alle birre assolutamente imperdibili.

    Una sola cosa manca a questa guida. La possibilità di farci sorseggiare le birre, ma il gusto di farsi una pinta cresce di pagina in pagina.

    EUGENIO SIGNORONI, LUCA GIACCONE

    GUIDA ALLE BIRRE D’ ITALIA – 2021

    SLOW FOOD EDITORE

    18,50 euro

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  • SCRITTE NAZISTE E VIOLENZA SESSUALE, SCONFITTA LA GIUSTIZIA

    28 gennaio 2021 • COSE NOSTRE • 2349

    legge-uguale-tutti

    Un anno fa. Era la notte fra il 23 e il 24 gennaio e a Mondovì, sulla porta di casa del figlio di una deportata in un campo di concentramento, comparvero scritte di chiaro stampo nazista: “Juden here”, “qui ebrei”. Indagini, scandalo, scalpore in tutta Italia.

    Ad un anno di distanza la Procura di Cuneo ha chiesto l’archiviazione del caso. Impossibile trovare i colpevoli: “Non c’erano testimoni né videocamere, non avevamo altre informazioni. Abbiamo disposto due consulenze: una chimica e una morfologica. Lo strumento utilizzato era una bomboletta spray di uso comune. Chiunque poteva averla. Quello che è certo, è che la scritta è stata realizzata accuratamente e senza fretta. Non abbiamo avuto nessun riscontro dai gruppi neonazisti individuati. Per questi motivi, ho richiesto l’archiviazione del fascicolo contro ignoti”. Queste le parole del Procuratore capo Onelio Dodero.

    Nei giorni scorsi a Torino un ottantenne viene condannato a 9 anni per aver violentato, nel 2006, 15 anni fa, la figlia quarantenne insieme a un paio di amici. L’imputato non ha mai fatto un giorno di galera e mai lo farà perché, in considerazione dell’età, potrà godere di misure alternative e, in attesa della sentenza definitiva della Cassazione, arriverà la prescrizione del reato. Intanto l’uomo è stato accusato di aver abusato di un’altra figlia e di una nipotina. Dal 2006 e per più di una decina d’anni, tutta la vicenda (inchiesta, interrogatori, testimonianze, perizie, insomma l’intero faldone d’indagine) si è arenata in qualche armadio del Palazzo di Giustizia di Torino. E così l’orco resterà impunito e le vittime senza giustizia.

    Da quanto sentiamo parlare di riforma della giustizia? Per qualsiasi governo  è tra i punti programmatici e fondamentali. Parole che si scontrano con la realtà. E la realtà sono questi due casi di palese sconfitta della giustizia stessa.

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  • LA MONTAGNA NON AMMETTE IGNORANZA

    21 gennaio 2021 • COSE NOSTRE • 2419

    seggiovia

    Il direttore degli impianti di una importante stazione sciistica piemontese mi ha raccontato le vicissitudini passate nelle ultime settimane. “A metà dicembre quando sembrava che a Natale saremmo stati chiusi ho deciso di lasciare a casa tutti i miei stagionali, una cinquantina di persone. Poi, quando il governo ha detto che durante le festività avremmo potuto aprire piste e impianti, li ho riassunti. Invece niente: cambio di programma, ancora tutto chiuso. Possibile riapertura il 7 gennaio, ma Il 2 gennaio ulteriore proroga al 18 gennaio. Sarà vero? Che faccio? Richiamo in servizio il personale attorno al 15? Oppure aspetto?”

    La medesima realtà è vissuta da decine di altre stazioni sciistiche in Piemonte: regna solo l’incertezza. E l’incertezza deriva dal fatto che siamo governati da ignoranti. Non è un insulto. Ignoranti nel senso che ignorano come funzionano gli impianti di risalita in montagna.

    Non basta pigiare un bottone e si parte. Occorre preparare le piste, attrezzare tutti gli impianti, verificare l’intero sistema della sicurezza. E’ un lavoro enorme, meticoloso e importante per la salute di chi va a sciare.

    Ho la sensazione che chi scrive i vari decreti e Dpcm non sappia minimamente di cosa stiamo parlando. Forse perché si tratta di ministri, sottosegretari, presunti esperti che ignorano quel mondo. Una malignità? Forse perché tutti nati in località molto lontane dalle montagne.

    Lo sci e tutti gli sport della neve non sono soltanto il divertimento di ricchi cittadini che arrivano in montagna con i Suv. E’ una vera e propria economia che si regge sullo sci. Ogni euro speso sulle piste genera un giro d’ affari di 10 euro, fra bar, ristoranti, hotel, negozi sportivi, ecc. Da dieci mesi chi ci governa non è stato in grado di definire le linee guida per gli impianti sciistici. Semplicemente perché ignora quel mondo.

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  • SONO SPARITI GLI OROSCOPI?

    14 gennaio 2021 • COSE NOSTRE • 2558

    oroscopo-del-giorno

    Ci avete fatto caso? Negli anni passati i programmi di intrattenimento in tv e in radio erano affollati da esperti di astrologia che tracciavano le previsioni per l’anno in arrivo.

    Anche sui giornali e sui siti, così come le vetrine delle librerie, erano in bella mostra i volumi dei vari Paolo Fox, Branko e tanti altri con la lettura del futuro attraverso i pianeti, per ogni segno zodiacale. Quest’anno sono quasi del tutto spariti. Ma era prevedibile dopo la pandemia e tutto quel che è successo nel 2020. Nessuno, dico e ripeto nessuno, un anno fa aveva previsto, ma nemmeno intuito o abbozzato, la pandemia, i milioni di morti e di contagiati, la vita stravolta per tutti, l’economia in ginocchio. Non ce l’ho con l’astrologia a prescindere.

    Spesso ho curiosato, o almeno sbirciato, consigli e previsioni per i Pesci, anche tenendo conto del mio tema natale. Più per divertimento che  altro. Quindi nessuna volontà di irridere gli esperti di stelle e astrologia. La realtà è che, di questi tempi, c’è poca voglia di giocare sul futuro.

    L’umanità intera ha bisogno di certezze e non di ipotesi. E le certezze possono arrivare dalla ricerca scientifica, dalla sanità, dalla dedizione di medici, infermieri, operatori sanitari. Ma anche da chi ci governa. Ci sarà tempo per guardare alle stelle. Per il momento se alzo gli occhi al cielo, confido nella protezione divina e chiedo a mio papà e mia mamma di tenere una mano sul mio capo e su quello dei miei cari.

    Quando tutto sarà tornato alla normalità riprenderò la lettura delle previsioni, anche per i Pesci.

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  • PANETTONE E PANDORO PER TUTTO IL 2021

    7 gennaio 2021 • COSE NOSTRE • 2387

    panettone-pandoro-

    Qualche anno fa mi sono presentato a casa di amici per una grigliata di Ferragosto con un panettone. Vi lascio immaginare lo stupore e l’incredulità di tutti gli invitati: fui preso per pazzo.

    E invece no. Panettone e Pandoro soltanto in Italia solo il dolce tipico delle feste natalizie. Per mesi i nostri artigiani e le industrie dolciarie italiane lavorano giorno e notte per portare sugli scaffali di negozi, pasticcerie, supermercati queste delizie della nostra gastronomia, poi – dopo l’Epifania – spariscono. Quasi impossibile trovarli. Perché? Non c’è risposta. In Francia, negli Stati Uniti, in altri paesi europei e nel mondo, invece, sono a disposizione della clientela anche in primavera, estate, autunno. E io sono d’ accordo.

    Panettone e Pandoro sono diventati un’eccellenza italiana, nel mondo. Da quelli di filiera a quelli artigianali sono davvero ottimi, dietro c’è una ricerca e un lavoro di perfezionamento che li rendono una vera prelibatezza. Perché privarcene dal 7 gennaio fino a dicembre?

    Se li mangiassimo per tutto l’anno si perderebbe quel clima di festa che circonda i fine pasto nei giorni natalizi, dicono alcuni. Non è così, invece, per altri piatti: gli agnolotti li mangiamo al Pranzo di Natale e poi anche – spesso – durante l’anno. Stappiamo bottiglie di bollicine in ogni occasione di festa, e non solo, per 365 giorni. Solamente per Panettone e Pandoro il consumo è limitato a poco più di due settimane l’anno. Al massimo mangiamo quelli avanzati a colazione, quasi di nascosto.

    Invece no. A casa mia Panettone e Pandoro saranno un dolce per tutto il 2021. Con il sincero augurio che sia un anno sereno e dolce per tutti i nostri lettori.

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  • SCAFFALE: LE MIE DUE GUERRE DI MAURO ESPOSITO

    1 gennaio 2021 • LUOGHI E LIBRI • 2283

    Le mie due guerre

    Mauro Esposito è architetto, ingegnere, imprenditore. Quindi non è uno scrittore. Ma la  terribile esperienza che ha vissuto come vittima di mafia l’ha spinto a scrivere questo “Le mie due guerre”. E nel sottotitolo c’è tutta la sua amara esperienza: “Ho denunciato la ‘ndrangheta. Ho combattuto da solo. Ho vinto”.

    Mauro è un imprenditore che ha scelto di non piegarsi ai dettami e alle minacce della criminalità organizzata calabrese. Ha denunciato boss e gregari. Ha fatto condannare 19 imputati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Per questo lui e la sua famiglia hanno pagato (e continuano a pagare) un prezzo altissimo, minacciati da un’organizzazione potente e radicata anche al Nord, in Piemonte, nel Torinese. Ma ha dovuto combattere (e lo fa tuttora) contro una burocrazia e una macchina statale troppo spesso lontane dalla gente.

    Un racconto in prima persona per una storia di coraggio e di paura contro la piovra della ‘ndrangheta e i suoi tentacoli. La testimonianza intensa di una battaglia umana e civile di un giovane imprenditore che ha avuto al fianco negli ultimi 20 anni, sempre e solo, la moglie Barbara. “La nostra è una storia di persone normali che pensavano di vivere in un paese normale e credevano che, di fronte a una normale situazione di ingiustizia, potessero essere tutelate da una giustizia normale. La strada è ancora lunga. Speriamo di non sbagliarci”. Scrive Mauro Esposito in questa narrazione appassionata e sofferta.

     

    LE MIE DUE GUERRE

    MAURO ESPOSITO

    EDIZIONI: LA NAVE DI TESEO

    17 euro

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  • ADDIO AL 2020 CON VERA SOLIDARIETA’

    31 dicembre 2020 • COSE NOSTRE • 3629

    solidarieta

    Stiamo chiudendo un anno davvero terribile, con 7.000 vittime in Piemonte causa Covid. La pandemia ha colpito tutti, in misura differente, ma nessuno ne è rimasto escluso. Chi non è stato contagiato, ha sofferto per parenti, amici, vicini che si sono ammalati o che hanno perso la vita. Tutti, a fine 2020, siamo più poveri, anche economicamente. Non c’è settore produttivo che non faccia registrare un calo nei fatturati e quindi gli stipendi, le pensioni, qualsiasi introito è diminuito. Per tutti.

    Insomma, un anno da dimenticare.

    Ma c’è chi ha sofferto maggiormente e mi riferisco a chi si dedica all’aiuto degli altri. Parlando con responsabili di onlus, di associazioni di volontariato, con le Caritas, e in genere con chiunque faccia assistenza, sento ripetere sempre la stessa frase: “Che fatica, si sono ridotte parecchio le offerte, le donazioni, le persone non possono uscire di casa e quindi è anche difficile trovare volontari per assistere anziani, poveri, bambini, persone deboli”.

    Succede sempre così. Appena la crisi si fa sentire ognuno si chiude maggiormente in sé stesso. Non è una colpa, ma una constatazione. Non facciamo vincere l’egoismo. Soprattutto in questi giorni di festa. E allora apriamo i nostri cuori e il nostro portafoglio verso chi fa più fatica. Ognuno conosce qualche realtà che si occupa degli altri. Parrocchie, missioni, onlus, associazioni di volontariato, fondazioni private. Ce ne sono un numero incredibile, soprattutto in Piemonte, terra dei Santi sociali e dove sono fiorite una miriade di iniziative di solidarietà, carità e assistenza. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

    Anche in questo anno difficile, in fondo al nostro cuore è rimasto sicuramente qualcosa da regalare a chi fa più fatica. Un’offerta, un pacco dono, una spesa sospesa, un’ora del proprio tempo offerta per gli altri, si trasformeranno in un regalo per ognuno di noi. Allora sì che sarà davvero Festa, perché avremo donato un sorriso al prossimo e un po’ di calore al nostro cuore.

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  • SCAFFALE: TORINO DARK DI DANIELA SCHEMBRI VOLPE

    18 dicembre 2020 • LUOGHI E LIBRI • 2736

    Torino Dark

    Quanti libri sono stati scritti e pubblicati su Torino magica, misteriosa, nera, ecc..? E quante baggianate abbiamo letto. Tante. Troppe.

    Ecco perchè suggeriamo questo “Torino Dark” di Daniela Schembri Volpe, palermitana, laureata al Politecnico di Torino. In 158 pagine l’ autrice si ferma sul lato oscuro di Torino per smontare leggende, bufale e vicende, spiegabili e inspiegabili, sulla città magica per eccellenza. I misteri dell’ Inquisizione (quando mai fu Santa?) la massoneria, i cimiteri abbandonati. Ma anche la cronaca nera con una serie di omicidi che hanno appassionato (dai tempi della Corte dei Savoia ai decenni più recenti) che hanno atterrito e appassionato i torinesi.

    La magia nera e quella bianca le suggestioni e i misteri. Senza quella voglia di stupire che caratterizza tanti volumi scritti sull’ argomento, ma con un unico obiettivo. Quello di fare chiarezza, di cancellare dicerie e luoghi comuni, senza cancellare quel fascino misterioso che tanti angoli di Torino ci regalano. E che ritroviamo nelle illustrazioni  di Giovanni Gentile ad arricchire le 4 parti del lavoro di Daniela Schembri Volpe.

    Non poteva mancare una guida per un tour a scoprire Torino con occhi diversi, quelli di Dario Argento che in città ambientò e girò il suo film più famoso, “Profondo rosso”.

    TORINO DARK-IL MISTERO E’ DIETRO L’ ANGOLO

    DANIELA SCHEMBRI VOLPE

    EDIZIONI DEL CAPRICORNO

    13 euro

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