Qualche anno fa mi sono presentato a casa di amici per una grigliata di Ferragosto con un panettone. Vi lascio immaginare lo stupore e l’incredulità di tutti gli invitati: fui preso per pazzo.
E invece no. Panettone e Pandoro soltanto in Italia solo il dolce tipico delle feste natalizie. Per mesi i nostri artigiani e le industrie dolciarie italiane lavorano giorno e notte per portare sugli scaffali di negozi, pasticcerie, supermercati queste delizie della nostra gastronomia, poi – dopo l’Epifania – spariscono. Quasi impossibile trovarli. Perché? Non c’è risposta. In Francia, negli Stati Uniti, in altri paesi europei e nel mondo, invece, sono a disposizione della clientela anche in primavera, estate, autunno. E io sono d’ accordo.
Panettone e Pandoro sono diventati un’eccellenza italiana, nel mondo. Da quelli di filiera a quelli artigianali sono davvero ottimi, dietro c’è una ricerca e un lavoro di perfezionamento che li rendono una vera prelibatezza. Perché privarcene dal 7 gennaio fino a dicembre?
Se li mangiassimo per tutto l’anno si perderebbe quel clima di festa che circonda i fine pasto nei giorni natalizi, dicono alcuni. Non è così, invece, per altri piatti: gli agnolotti li mangiamo al Pranzo di Natale e poi anche – spesso – durante l’anno. Stappiamo bottiglie di bollicine in ogni occasione di festa, e non solo, per 365 giorni. Solamente per Panettone e Pandoro il consumo è limitato a poco più di due settimane l’anno. Al massimo mangiamo quelli avanzati a colazione, quasi di nascosto.
Invece no. A casa mia Panettone e Pandoro saranno un dolce per tutto il 2021. Con il sincero augurio che sia un anno sereno e dolce per tutti i nostri lettori.
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