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  • IN ARRIVO UN ALTRO OUTLET, NE SENTIVAMO LA MANCANZA?

    14 novembre 2019 • COSE NOSTRE • 2947

    Roma, 31 mag. (askanews) - Vola il carrello della spesa. A maggio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% su base mensile e dell'1,9% su base annua (in accelerazione da +1,2% registrato ad aprile). E' la stima preliminare dell'Istat.

	I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto salgono dello 0,8% in termini congiunturali e del 2,1% in termini tendenziali (in accelerazione da +1,4% del mese precedente).

    Quasi 15 anni fa, nel 2005, in Piemonte c’ erano 80 grandi centri commerciali, adesso sono 195. Siamo passati complessivamente da 425mila metri quadri a 650mila dedicati alla grande distribuzione. E non basta.

    Fra tre anni  ne arriverà un altro, incredibilmente enorme, adiacente all’ aeroporto di Caselle. Pensate un’ area di 114mila metri quadrati, una città nella città con 230 negozi, 15 dedicati alla ristorazione. 2500 i posti di lavoro garantiti.  Insomma una città commerciale a fianco della grande città, pare ci saranno addirittura copie delle strade e delle case di Torino.

    Alla faccia di quelli che continuano a dire che bisogna aiutare il piccolo commercio, che non possiamo lasciar morire i negozi dei nostri comuni, piccoli e grandi. Queste operazioni portano milioni di euro nelle casse comunali per gli oneri di urbanizzazione e le amministrazioni locali fanno porti d’ oro pur di accaparrarseli.

    I giardini, le vie, i portici, le piazze delle nostre città sono sempre più vuoti, le serrande di migliaia di esercizi commerciali sono abbassate (forse per sempre) e intanto questi megacentri sorgono come funghi, in tutto il Piemonte.   E’ la vittoria del consumismo più sfrenato. Se poi non ci sono più tanti soldi da spendere che importa. E’ lì che dobbiamo andare a trascorrere le nostre giornate, compresi i festivi.

    Sarò demodè: queste città del consumo non mi sono mai piaciute. Le trovo estranianti, anonime, tristi. Preferisco il banco del mercato settimanale nei paesi (ma adoro anche Porta Palazzo), quando posso faccio la spesa dal piccolo commerciante che mi consiglia e orienta i miei acquisti. Questi grandi outlet li trovo architettonicamente brutti. Non vorrei  fare la Cassandra di turno,  ma temo che fra qualche decennio questi iper-mega-super centri commerciali saranno tanti dinosauri abbandonati alle porte delle nostre città. Monumenti inutili per una sfrenata corsa agli acquisti.

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  • LA PIOLA DI CATIA FESTEGGIA 50 ANNI

    13 ottobre 2019 • COSE NOSTRE • 6216

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    E’ lì dalla fine  degli anni ’70: una piola, incastonata come tante, nel tessuto sociale dei quartieri cittadini.

    Ma Borgo Vittoria non è un quartiere qualsiasi, esiste ancora una profonda radice, di memoria operaia, che non si rassegna alle mancanze, che non ci sta a vivere in un quartiere dormitorio, che non sopporta l’assenza di cultura, di iniziative, di confronto. Ed è proprio su questa sana radice che la coraggiosa Catia, supportata da Stefania, ha innestato la sua Piola.

    In epoca di chiusure lei apre, anzi allarga, ingrandisce, inventa.

    Apre il locale ma spalanca anche le porte alla cultura, all’incontro. Via quindi ai troppi tavolini e agli arredi tristi, crea un cortile e qui fa spazio ai libri, alla musica, alla poesia, al sociale, elementi che da sempre allontanano chi è abituato ad alzare il gomito o a creare problemi. Aggiunge sedie, piadine e panini dai nomi letterari, organizza incontri con gli scrittori e si mette addirittura in testa di creare un Festival letterario. Inutile dire che si svolgerà in primavera.

    Ma di non sola cultura vive l’uomo e Catia vuole mantenere intatta l’anima della sua piola, quindi seleziona con cura e attenzione i prodotti che mette in vendita. Lei, che è astemia, vende vini di qualità, oltre a marmellate artigianali, grappe di nicchia, dolci della tradizione e persino pezzi di sapone dalle mille profumazioni altrimenti introvabili.

    Catia è una forza della natura, non è mai ferma, legge, si informa, ha una curiosità mai paga. Nel giro di poco tempo, ai tavolini dellapiola, si sono avvicendati i maggiori scrittori e poeti torinesi, oltre a tantissimi musicisti, e tanti ne arriveranno ancora.

    Incontri proficui e mai banali, con un valore aggiunto in più, l’atmosfera familiare, la sensazione di essere a casa che consente a tutti di riassaporare l’incontro con gli amici.

    Se siete quindi a corto di idee regalo, se cercate un pensiero particolare, originale, per lasciare un segno nel cuore di chi lo riceverà, fate una capatina alla Piola Libreria di Catia, troverete di sicuro il regalo che fa per voi: un libro, una bottiglia di vino, un dolce artigianale, qualsiasi cosa sceglierete, racchiuderà l’esclusiva del regalo ricercato, quello che salta agli occhi perché fuori dagli schemi, quello dedicato proprio alla persona che lo riceve.

    Patrizia Durante

    La Piola Libreria di Catia

    Via Bibiana, 31

    Torino

    Tel. 011 250178

    www.piola-libreria.it

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  • NON BASTA PIANTARE ALBERI

    11 ottobre 2019 • COSE NOSTRE • 2599

    bosco

    Ormai è diventata una moda. In tanti corrono a piantare alberi per salvare il pianeta. Lo fanno i comuni, le aziende, le testate giornalistiche, le classi scolastiche e le singole persone. Ottima iniziativa, niente da dire. Ma non basta.

    Certo: più alberi ci sono sul pianeta e meno anidride carbonica circola nell’ atmosfera. Quindi ben vengano milioni di nuovi alberi, anche per affrontare la continua deforestazione che la follia umana sta perpetrando.

    Ma ci sono tante altre buone azioni che ognuno di noi può introdurre nella propria vita quotidiana. A cominciare dalla raccolta differenziata: però quella vera, fatta bene, nelle proprie case. E’ ovvio che questa va supportata da efficienti servizi comunali di raccolta rifiuti, ma intanto cominciamo a separare la plastica, il vetro, le lattine, la carta, l’ umido. Buttare tutto insieme fa male al pianeta.

    E poi la luce. Quante lampadine accese, inutilmente; quanta docce lunghissime,interminabili, con enorme spreco di energia e di acqua, per non parlare della pessima abitudine di lasciare il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti; quanti condizionatori o termosifoni accesi 24 ore su 24 per portare le temperature negli appartamenti a quote polari o equatoriali.

    Per non parlare della carta o della plastica usata sempre in eccesso: è obbligatorio stampare tutte le mail che riceviamo? Perché ogni volta al supermercato acquistiamo il sapone liquido o il detersivo con il distributore e non soltanto la ricarica? Tonnellate e tonnellate di carta (quindi di alberi abbattuti) e di plastica che consumiamo inutilmente. Per non parlare dei trasporti: la macchina è sempre indispensabile? E pensare che fare due isolati a piedi fapure bene alla salute. Prendere l’ abitudine di salire qualche rampa di scale a piedi serve quanto andare in palestra e si risparmia l’ energia degli ascensori.

    Piccoli esempi che diventano gesti concreti per salvare il pianeta, tutti suggeriti da papa Francesco nella sua enciclica “Laudato sì”. Varrebbe la pena metterli in pratica, oltre a piantare alberi.

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  • UN TURISMO VECCHIO STILE E CHE NON RENDE

    19 settembre 2019 • COSE NOSTRE • 4217

    montagna estate 2

    Leggendo i dati di Unioncamere sull’ andamento turistico del Piemonte nel 2018 viene proprio da pensarla così. Siamo al penultimo posto in Italia per l’ incidenza di questo settore sul Pil regionale, anche per “turisticità” (cioè propensione al turismo) siamo in fondo alla classifica, davanti solo al Molise.

    Eppure il numero di visitatori continua a crescere (meno però della media nazionale) , così come aumentano le imprese e i lavoratori del settore, al punto che siamo al settimo posto in Italia per numero di aziende e addetti al turismo.

    Cos’è che non va? Non va bene che sia un turismo mordi e fuggi, da un giorno o poco più, che il visitatore venga una volta e poi non torni più e, soprattutto, che soltanto il 20 per cento dei turisti che arrivano in Piemonte siano stati richiamati dal web, da internet. Siamo ancora al passaparola, che va benissimo. Addirittura il 53 per cento dei visitatori è arrivato su consiglio di amici.

    Quindi siamo una bella regione, con grandi attrattive, ma il turismo non rende come dovrebbe e potrebbe. Quante località, quante aziende, quanti hotel, quanti ristoranti sono presenti e attivi su internet? Attenzione. Non vuol dire soltanto avere un sito, ma significa tenerlo aggiornato quotidianamente, collegarlo ai social network, utilizzarlo per campagne promozionali. Attività che non si possono fare artigianalmente, nei ritagli di tempo: occorre affidarsi a società di comunicazione specializzate.

    Non parliamo poi delle campagne pubblicitarie istituzionali, forse siamo ancora alla preistoria, alla cartellonistica.

    C’è un solo aspetto positivo in tutto questo. Non possiamo che migliorare.

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  • OTTIMA ANNATA PER VINI E NOCCIOLE, MA INTERESSA A QUALCUNO?

    12 settembre 2019 • COSE NOSTRE • 3075

    Vigneti-Langhe

    Nei vigneti piemontesi è partito il conto alla rovescia della vendemmia 2019, per la quale i tecnici tracciano un profilo d’annata che fa ben sperare. Grandi soddisfazioni si attendono in termini qualitativi per i 17 vini Docg e i 42 Doc della nostra regione.

    Al via anche  la raccolta delle nocciole, in particolare nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, ma la coltivazione si è diffusa in questi ultimi anni anche nel Torinese. Importante prodotto per l’economia del territorio, la Nocciola Igp Piemonte, coltivata su una superficie complessiva di oltre 20 mila ettari di cui 15 mila sono impianti attivi e la produzione totale è di 240 mila quintali di cui 103 mila certificati Igp, è tra le eccellenze agroalimentari del Piemonte, conosciuta in tutto il mondo.

    Due ricchezze del Piemonte stanno vivendo la stagione del raccolto per una annata che si preannuncia straordinaria. Una notizia da prima pagina e che invece passa del tutto inosservata.

    Siamo attentissimi appena cala la produzione di automobili di qualche punto in percentuale, sobbalziamo preoccupati ad ogni modifica dello Spread. E invece restiamo indifferenti se due nostre eccellenze si apprestano a vivere un’annata record.

    Questo è il peccato originale del nostro Piemonte. Aver dimenticato le nostre vere ricchezze. Non siamo più la regione dell’ automobile… Vogliamo rendercene conto?

    Il nostro autentico valore e la vera fama mondiale stanno nei prodotti della terra: vino, tartufi, riso, nocciole in testa. Madre Natura ci ha regalato questi tesori e se non sappiamo nemmeno apprezzarne il valore… Poveri noi!

     

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  • VACANZE SÌ, MA PROPRIO PER TUTTI

    29 agosto 2019 • COSE NOSTRE • 3557

    anziani

    Lei si chiama Melanie, ha 29 anni, è affetta da spina bifida e questa malformazione l’ ha costretta sulla sedia a rotelle fin dall’infanzia. Lui, Trevor, ha 42 anni e da 5 ha perso la vista a causa di un glaucoma. Vivono nel Colorado, ma insieme scalano le montagne. Trevor si carica sulle spalle Melanie, lei lo guida nel cammino e gli racconta le meraviglie della natura.

    Una storia fantastica che arriva dagli Stati Uniti che può e deve avere tante emulazioni anche dalle nostre parti. E invece, proprio nel periodo delle vacanze, le difficoltà per i disabili sembrano moltiplicarsi. Per molte persone le vacanze sono ancora tabu’.

    Per fortuna, invece, ci sono associazioni – anche nel nostro Piemonte – che regalano momenti di spensieratezza e di svago ai soggetti più deboli. La Casa del Movimento Lento(casa@movimentolento.it ohttps://www.noisyvision.org/it/), ad esempio, offre un percorso condiviso tra vedenti e non vedenti: un’esperienza nuova e interessante per chiunque.

    Il vedente può descrivere il paesaggio che percepisce con gli occhi, mentre il non vedente può raccontare quello che coglie con gli altri sensi, il profumo dell’acqua, il suono delle ali delle api. Uno scambio equo, in cui abbandonare i ruoli di guida e guidato, di disabile e normodotato, per sperimentare insieme, fuori dai luoghi comuni, il concetto di diversa abilità.

    E poi c’ è SloWays che ripropone dal 29 Agosto al 1 Settembre  “Il Cammino di Oropa, con altri occhi“, un viaggio multisensoriale di quattro tappe aperto a persone vedenti, non vedenti, ipovedenti, che decideranno di condividere un pezzo di vita scambiandosi esperienze, conoscenze ed emozioni, insieme a guide esperte e camminatori ciechi o sordi. Dal 27 al 29 settembre 2019 Dario Sorgato scrittore, designer, blogger, affetto da una malattia rara che colpisce vista e udito, terrà alla Casa del Movimento Lento il seminario “In Cammino, in ogni senso”,  uno straordinario viaggio multisensoriale.

    Come non ricordare, infine, i volontari che accompagnano le persone in carrozzina al mare oppure in montagna (http://www.turismabile.it/). Insomma, se vacanza deve essere….che lo sia proprio per tutti.

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  • SIAMO GIA’ NELL’ ERA DEL GRANDE FRATELLO

    14 agosto 2019 • COSE NOSTRE • 4032

    COMPUTER

    L’ altra sera ero a cena con un amico e parlavamo dell’ intolleranza al lattosio. Il mio cellulare era nella tasca della giacca, accanto a me. Il mattino dopo, quando ho acceso il telefonino, ecco un messaggio: “sei intollerante al lattosio?”. Incredulo, ho cercato di capire e mi hanno spiegato che esistono applicazioni che  percepiscono i dialoghi fra persone, anche se l’ apparecchio non è attivo.  Spesso, autorizzando l’ uso di un’ applicazione, si consente – inconsapevolmente –  anche questo cosiddetto “cavallo di troia”. L’ inchiesta sui magistrati del CSM me ne ha dato conferma.

    Scorrendo le cronache scopriamo che – per scoprire, colpire e prevenire episodi di maltrattamenti – c’ è la volontà di installare telecamere nascoste in tutti gli asili, negli ospedali, negli istituti di assistenza per anziani. C’ è, inoltre,  un progetto di legge che, per sconfiggere i cosiddetti “furbetti del cartellino”, prevede la sostituzione dei badge per i controlli orari con apparecchi che rilevano le impronte digitali.

    Per non parlare dei motori di ricerca: sarà capitato a tutti di cercare, ad esempio, un hotel a Berlino e di essere bombardati, nei giorni successivi, di inserzioni pubblicitarie di alberghi, ristoranti, musei, ecc. che si trovano nella capitale tedesca. Tranquilli, nelle nostre città non riusciamo a fare dieci metri senza essere sorvegliati da telecamere.  I dialoghi e i messaggi di Whatsapp, Twitter, Facebook, Instagram siamo sicuri che siano davvero gratuiti? In questo mondo non c’ è nessuno che regala nulla e quindi tutti le nostre conversazioni da qualche parte finiscono e chissà l’ uso che ne faranno.

    Insomma, viviamo nella società del Grande Fratello. Alla faccia della privacy. Tutto questo ci piace? A me, personalmente, mette un po’ di inquietudine. Mia mamma mi diceva spesso “male non fare, paura non avere…”. Questo è vero. Ma ho la sensazione che la nostra vita sia diventata tutta di dominio pubblico, nulla più sia privato. Tornare indietro non si può, bisogna conviverci. Occorre però saperlo ed esserne consapevoli.

     

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  • SE TRUMP UCCIDE LE API

    7 agosto 2019 • COSE NOSTRE • 3194

    api-alveare.630x360

    Due settimane negli Stati Uniti sono utili anche per disintossicarsi dall’ informazione di casa nostra. Quanto sembrano distanti le baruffe fra Salvini e Di Maio oppure le scemenze di un consigliere comunale di Vercelli. Poi però, ascoltando i TG americani, senti una notizia che ti fa sobbalzare sulla sedia. Nei giorni successivi ne cerchi traccia sui media italiani, niente.

    L’ EPA, agenzia per la protezione dell’ ambiente negli Stati Uniti, ha approvato definitivamente l’uso del sulfoxaflor, un potente insetticida tossico per le api. Questo veleno è prodotto da un’azienda che ha finanziato la campagna elettorale di Trump, mentre diversi studi scientifici, condotti sul sulfoxaflor, hanno stabilito che è altamente micidiale per tutti gli insetti impollinatori, ma soprattutto per le api.Le api sono il più importante essere vivente per il nostro pianeta e sono in via di estinzione per colpa dell’ uomo. Negli ultimi anni è scomparso quasi il 90 per cento della popolazione di questi insetti nel mondo. Sono i numeri a parlar chiaro: il 70 per cento dell’ agricoltura dipende dalle api che sono il miglior sistema di trasporto per la riproduzione delle piante.La vicina Francia è già corsa ai ripari vietando l’ uso di 5 pesanti pesticidi. In Piemonte il troppo caldo sta danneggiando gli alveari, le api hanno smesso di volare e si prevede un crollo della produzione di miele del 40 per cento.Eppure giornali e telegiornali italiani continuano a occuparsi delle baruffe fra Salvini e Di Maio…..

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  • COMPRA IN VALLE, BATTAGLIA DI GIUSTIZIA

    19 luglio 2019 • COSE NOSTRE • 4821

    montagna

    Nello scorso weekend le nostre montagne sono state prese d’assalto ed erano affollate come le spiagge a Rimini nei giorni di ferragosto. Per sfuggire al caldo africano siamo saliti in quota. Dalle Valli di Lanzo alla Val Varaita, dal Monferrato alle Langhe, dalle Valli Po alla Valsusa.. Ovunque, code di auto ininterrotte e famiglie festanti.

    La domanda per tutti è : cosa vi siete portati a casa? Niente? Malissimo.

    La nostra montagna è povera. I Comuni a rischio spopolamento. Sono pochi i negozi, i bar, le osterie che resistono, tenacemente. Molti hanno dovuto chiudere, abbassare le serrande. E una comunità senza esercizi commerciali è destinata a morire. L’ unica speranza di vita sono i turisti e i gitanti della domenica. Ma certamente non quelli che arrivano con il bagagliaio pieno, quelli che si portano anche l’ acqua comprata al supermercato e il caffè nel thermos… E poi tornano a casa lasciando alla montagna solo sacchi di immondizia.

    L’ Uncem (unione comuni comunità enti montani) e la Camera di commercio di Cuneo hanno lanciato la campagna Compra in Valle. Un salame, un pezzo di formaggio o di burro d’ alpeggio, un pacco di biscotti fatti con la ricetta della nonna, un chilo di frutta del contadino, un caffè o un gelato al bar… Comprate anche solo uno di questi prodotti, vi porterete a casa una prelibatezza sicuramente genuina e regalerete una boccata d’ ossigeno all’ economia delle nostre vallate. Un qualsiasi acquisto, seppur piccolo, è uno stimolo a non mollare. Ad andare a avanti, seppur fra mille difficoltà.

    La montagna e la campagna ci regalano aria buona e panorami mozzafiato. Ricambiamo comprando in valle. È una battaglia non solo economica, ma culturale e di giustizia.

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  • CHE NOSTALGIA DELL’ORATORIO

    4 luglio 2019 • COSE NOSTRE • 3373

    oratorio

    Finita la scuola. Per gran parte delle famiglie si apre un problema enorme: il tempo libero dei ragazzi.

    Un problema che ci accompagnerà per tutta l’ estate, tranne le poche settimane di ferie che tutta la famiglia trascorrerà insieme. Spesso ci sono i nonni che suppliscono e seguono i bimbi più piccoli, ma sono soprattutto gli adolescenti a non saper come riempire giornate intere, se non chattando con il telefonino. Ed è proprio in questi giorni che mi torna – forte, molto forte – la nostalgia dell’ oratorio.

    Io ho frequentato due oratori, quello della mia parrocchia Madonna Divina Provvidenza e quello del Martinetto, dove andavo a giocare a basket. Entrambi a Torino.

    Ho ricordi meravigliosi di quegli anni, forse anche perchè rappresentano la mia adolescenza e l’ età in cui vivi e imposti tutte le speranze del futuro. Oggi sembra che gli oratori siano scomparsi e i ragazzi forse non sanno nemmeno cosa voglia dire ritrovarsi per interminabili partite di pallone, per suonare la chitarra, per stare insieme ore e ore a discutere e ridiscutere su tutto, dalla pace nel mondo al calcio, dagli amori giovanili alla canzone dell’ estate. Oggi li vedo: preferiscono passare le giornate davanti al computer o al cellulare.

    Certamente c’ è carenza di vocazioni, quindi di sacerdoti, ma anche di animatori. Sono a conoscenza di molte parrocchie e comunità che, con sforzi enormi, tengono aperti gli oratori, i campeggi estivi, i centri per estate ragazzi. Ma che tristezza vedere quei cortili, quei campi di calcio assolati e deserti, abbandonati mentre i nostri ragazzi passano le giornate a bighellonare per le vie delle città e dei paesi.

    Non so cosa possa stimolare le comunità a riaprire le tante sale chiuse, a rispolverare i tavoli da ping pong e i calciobalilla, a rimettere in sesto i campi di calcio, di basket e di pallavolo, a riaccordare le vecchie chitarre. Ma so che tenerli chiusi è una sconfitta, per tutti

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