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  • Quelle serate al palasport del Ruffini

    24 maggio 2014 • Archivio • 7912

    Tutto esaurito per le gare della Pms nel finale di campionato di pallacanestro. Voci sull’ arrivo a Torino, il  prossimo anno, della pallavolo Cuneo. Insomma il PalaRuffini sta vivendo una seconda giovinezza.

    Ricordo con emozione gli esaltanti campionati di basket dell’ Auxilium che si chiamava Berloni, Grimaldi, Chinamartini, ecc. Impazzivo di gioia per gli exploit di John Lang, Brumatti, Caglieris, Meo Sacchetti, Morandotti.

    E che tifo, negli anni 80, per i successi della Klippan Volley…Quella formazione di Silvano Prandi trionfo’ in Italia e in Europa, sospinta da un pubblico caldissimo.

    Per non parlare degli indimenticabili concerti. Deep Purple, De Gregori, Guccini,  Venditti, Jethro Tull…solo per ricordare quelli che ho vissuto.

    E voi? Che ricordi avete del Palazzetto del Parco Ruffini? Condividiamoli insieme.

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  • Nutella, quanti ricordi

    10 maggio 2014 • Archivio • 6392

    In questi giorni si festeggiano i 50 anni della Nutella. Un vizio, un dolce, uno sfizio, uno sfogo, un calmante, un eccitante, un momento solo per noi, un occasione da condividere con una persona cara, un regalo? …quante cose è la Nutella?

    E quanti ricordi in questi 50 anni. Il mio più caro risale agli anni dell’ infanzia ed è il momento della merenda, in campeggio. Cosa arriverà oggi insieme alla fetta di pane? Il fruttino zuegg o la vaschetta piccola di Nutella con il cucchiaino in plastica? Che gioia quando c’ era la Nutella, e che delusione invece accompagnava il fruttino…

    E per voi? Raccontiamoci i ricordi di 50 anni con la Nutella….

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  • Il mio capo ultras e’ il trombettiere del Filadelfia

    4 maggio 2014 • Archivio • 5355

    Adesso tutti parlano di “Genny canaglia”, l’ ultras del Napoli che ha ordinato di giocare la finale di Coppa Italia. All’ Olimpico di Roma c’ erano i massimi vertici dell’ Italia, ma a comandare era lui. Ancora per qualche giorno avremo dichiarazioni roboanti, poi tutto tornerà come prima. Fino al prossimo ultras…

    Ma il mio capo ultras è Oreste Bolmida, un ferroviere che con la sua tromba faceva partire i treni e suonava la carica del Grande Torino al Filadelfia. Sono passati 65 anni e lo ricordiamo ancora oggi: come ogni anno saliamo a Superga per commemorare gli Invincibili.

    Solo i caporioni del calcio non lo hanno capito e perciò non hanno spostato la partita con il Chievo. Non hanno capito che il Grande Torino è il simbolo – come Coppi e Bartali – del risorgere dell’ Italia dopo la guerra. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada. Continuiamo a celebrare il ricordo. Il mattino del 4 maggio al Cimitero Monumentale in centinaia abbia reso omaggio alle tombe degli Invincibili. In migliaia alla sera  a Superga: commossi al ricordo di capitan Mazzola e compagni. Lo ha capito anche il presidente Cairo che ha allestito un ritorno rapido per portare la squadra al Cippo, proprio nel giorno dell’ anniversario e non prima, dopo o chissà quando.

    Gli unici a non capirlo sono i fanfaroni che governano il calcio. E loro sono ostaggio di “Genny canaglia”. Noi no.

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  • Grattacieli a Torino

    25 aprile 2014 • Archivio • 13074

    Leggo che a Torino verranno realizzati altri sei grattacieli. E’ stato modificato il piano regolatore della città e si stanno cercando gli investitori (alcuni ci sono già). In tutto ne avremo 8.

    E io che ancora non riesco a digerire quello del SanPaolo in corso Inghilterra e quello della Regione al Lingotto che stanno nascendo. E non sopportavo nemmeno la torre Littoria di piazza Castello o il palazzo Lancia in borgo San Paolo.

    A me il panorama di Torino piace solo con la Mole, i tetti rossi, le facciate gialle degli edifici e i campanili delle chiese.

    E voi? Che ne pensate?

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  • I nostri ragazzini e internet

    17 aprile 2014 • Archivio • 10537

    Father dragging son from the computerOgni giorno la cronaca ci porta qualche brutta nuova a proposito di cyberbulli, cioè di ragazzini che fanno i furbi dietro l’ anonimato di internet. Poi arrivano le tragedie come quella di Venaria o quella di qualche mese fa a Oleggio. Ragazzine che si tolgono la vita forse anche perchè bersagliate da amici virtuali sui vari siti della rete.

    Ma cosa fanno i nostri ragazzi quando sono attaccati al computer o al telefonino? Noi genitori non lo sappiamo. E’ questo il vero problema.

    Per un presunto e sbagliato  concetto della privacy non li disturbiamo, non li controlliamo. Ed è sbagliatissimo. Loro passano tantissimo tempo a chattare e noi in quel mondo non ci siamo. Siamo attentissimi se hanno qualche linea di febbre, se danno un colpo di tosse, ma ignoriamo tutto il loro mondo virtuale. Che è la loro vita di relazione più importante.

    Mi è capitato di assistere a ritrovi di adolescenti dove nessuno parla, ma tutti “dialogano” solo attraverso messaggini o chat. E in quel mondo il peso delle parole è terribile. Dire a un ragazzino “ma va a morì ammazzato” con una risata, è ben diverso da scriverglielo su un sito. E tra i messaggi trovati sul computer della tredicenne di Venaria che si è uccisa c’ era anche la frase “sei un cesso…ammazzati!”

    Stiamo perdendo i nostri ragazzi, sono finiti in un mondo a noi totalmente sconosciuto. Quando ero ragazzino ho sorpreso più volte mio papà sbirciare sul mio diario, allora mi fece imbufalire. Adesso so che aveva ragione.

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  • Pane e brioche

    13 aprile 2014 • Archivio • 5248

    Il presidente della Corte Costituzionale prende 1490 euro al giorno. Il segretario generale della Camera dei Deputati 1309 euro al giorno. Quello del Senato 1169. Il presidente della Corte dei Conti 852. Tutte cifre lorde, purtroppo per loro. Fate voi i conti di quanto fa al mese e all’ anno. E datemi pure del populista o del demagogo..

    Io so soltanto che ci sono famiglie che quelle cifre non le prendono nemmeno in un mese. Ad esempio quei pensionati che hanno lavorato una vita e si trovano con una miseria di assegno mensile…

    Cosa aggiungere altro? Potremmo dire che “siamo senza parole”….

    «Se non hanno più pane, che mangino brioche!». La frase è tradizionalmente attribuita a Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena: l’avrebbe pronunciata riferendosi al popolo affamato, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane. Forse lei quella frase non l’ ha mai pronunciata, ma finì sotto la ghigliottina…

    Per fortuna, oggi, il popolo non è affamato e il pane non manca. E nemmeno le brioche. Però quegli stipendi…

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  • Ma cosa dovrei leggere…

    2 aprile 2014 • Archivio • 5303

    Tra il 2011 e il 2013 la quota dei lettori in Italia è scesa dal 49 al 43 per cento, quella di chi ha acquistato almeno un libro dal 44 al 37. Il calo ha toccato soprattutto le persone tra i 35 e i 44 anni, solo gli over 65 hanno speso di più per leggere. La vendita di ebook (libri su internet) è cresciuta, ma troppo poco per compensare il calo dei lettori.

    Tante le cause. La crisi economica, la chiusura delle librerie indipendenti, lo scarso impegno dei governi e della scuola nel far amare la lettura..certamente. Nella sola Torino in due anni le librerie sono passate da 134 a 127  (ha chiuso anche la storica Paravia di via Garibaldi, la più antica libreria d’ Italia) e tutte hanno fatto registrare un notevole calo di fatturato.  Tra qualche settimana partirà la kermesse del Salone del Libro di Torino e tutti saremo travolti dall’ ottimismo delle cifre e delle presenze…ma non è tutto oro quello che luccica.

    Fra le tante cause del crollo delle vendite di libri mi permetto di aggiungerne una, la mia. La povertà dell’ offerta sul mercato. Quant’è che non compro un libro davvero bello? Un volume che mi travolga con le sue emozioni? Tantissimo.

    Spendo una ventina di euro, leggo i primi capitoli e poi sono già stufo. Eppure le case editrici continuano a sfornare nuove proposte e novità presentate come fenomenali. Io mi sto rifugiando nei vecchi Simenon (mai passati di moda) oppure in Sciascia, Pavese, Fenoglio, Tomasi di Lampedusa, insomma…i classici.

    E allora chiedo la vostra collaborazione. Suggerite romanzi, racconti, inchieste…libri che valga davvero la pena di spendere 20 euro e ritrovare il gusto e la passione della lettura.

     

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  • Papa Francesco piace perche’ piemontese

    16 marzo 2014 • Archivio • 12263

    Diciamolo con orgoglio: Papa Francesco piace. E piace perchè nelle sue vene scorre sangue piemontese. I suoi modi di fare, la sua spontaneità, l’ immediatezza dei suoi gesti sono tipici della nostra gente.

    Mio papà, langarolo purosangue, anche se si poteva permettere un paio di scarpe nuove, si faceva sempre risuolare i tacchi per fare ancora una stagione. Non si sarebbe mai fatto portare la valigia da nessuno, se la portava sempre da solo. Il conto lo pagava lui, di tasca sua. Avrebbe scelto di vivere sempre in un appartamento con la famiglia e non da solo, anche se in un palazzo lussuoso. Insomma, proprio come Papa Francesco che ha stupito il mondo perchè usa le vecchie scarpe di quand’ era vescovo di Buenos Aires, perchè si è portato a mano la valigia in aereo, perchè ha saldato il conto del residence dove ha alloggiato durante il Conclave, perchè vive in Santa Marta insieme ai confratelli e non da solo negli appartamenti pontifici. Piccoli esempi di piemontesità.

    Ma, certo c’ è un ma….Il Piemonte sembra non accorgersi di avere un Papa che arriva dalle nostre terre. Il turismo religioso è una delle maggiori fonti di reddito per tante zone del mondo. Si pensi quel che accadde a San Giovanni Rotondo per Padre Pio, a Medjugorie, e in tanti altri luoghi di santi o di santuari. Da noi, per il momento nulla. Che io sappia è stato intitolato a Papa Francesco un vigneto a Portacomaro d’ Asti. Null’ altro! Eppure sono sicuro che ci sarebbero migliaia di turisti- pellegrini che arriverebbero a frotte per vedere dove sono nati gli antenati della famiglia Bergoglio.

    Il mio potrà apparire un discorso blasfemo, ma in un momento di crisi come l’ attuale, mi permetto di suggerire – a livello istituzionale e a livello di imprenditoria privata – questa grande opportunità per attrarre gente e far girare l’ economia locale. Pensiamoci e magari prepariamoci per l’ anno prossimo quando milioni di pellegrini arriveranno a Torino per la Sindone, e verrà anche lui, Francesco: proporre in tour nei luoghi d’ origine del Papa sarebbe un successo. Ne sono sicuro.

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  • Una generazione di alcolizzati

    9 marzo 2014 • Archivio • 11944

    L’ altro giorno su Facebook mi imbatto in un filmato di mio figlio, 18 anni. Alle 10 del mattino si tracannava una birra tutta d’ un fiato. Preoccupato più che irritato l’ ho chiamato e lui mi ha risposto: “ma dai…è un gioco. Io devo farmi riprendere mentre bevo, poi nomino altri 6 amici che devono essere filmati mentre si fanno un alcoolico e così via” . Una catena di Sant’ Antonio alcolica.  Va be’ – ho pensato – di cavolate ne facevo anche io, alla sua età…

    Poi mi sono capitati sotto gli occhi questi dati

    – il 64,5 per cento dei ragazzi fra gli 11 e i 14 anni ha dichiarato d’ aver già fatto consumo di alcol

    – il 6 per cento prima degli 8 anni

    – il 49,9 per cento non sa che l’ alcol può creare dipendenza e alterare le funzioni dell’ organismo

    – il 32,4 per cento  dichiara di bere in famiglia, il 30 per cento con gli amici

    – il 47,3 per cento è convinto che l’ alcol non altera le proprie capacità

    E allora? stiamo crescendo una generazione di alcolizzati? che colpe abbiamo noi genitori? e la scuola? e lo Stato? e la pubblicità che a tutte le ore ci inonda di spot ad alto tasso alcolico?

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  • Che fine ha fatto il Carnevale?

    26 febbraio 2014 • Archivio • 5414

    Da bambino indossavo una maschera di Paperino, ma non volevo che mia mamma facesse i buchi per gli occhi temendo me la rovinasse. E così andavo a sbattere contro muri e porte. Quand’ ero più grandicello mi regalarono un costume da indiano, con tanto di arco e frecce. E io giravo orgoglioso per le vie del mio quartiere e partecipavo alle varie feste di Carnevale.

    Ecco, il Carnevale: che fine ha fatto? A  me pare sia una festa che è andata via via scomparendo, almeno nelle grandi città.

    Perchè? Non so dare una risposta secca. Forse perchè non abbiamo più voglia di scherzare? O perchè viviamo già tutto l’ anno in maschera? Il Carnevale è stato soppiantato da Halloween?

    Dite la vostra, discutiamone insieme

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