Quelle serate al palasport del Ruffini

by • 24 maggio 2014 • ArchivioComments (4)7111

Tutto esaurito per le gare della Pms nel finale di campionato di pallacanestro. Voci sull’ arrivo a Torino, il  prossimo anno, della pallavolo Cuneo. Insomma il PalaRuffini sta vivendo una seconda giovinezza.

Ricordo con emozione gli esaltanti campionati di basket dell’ Auxilium che si chiamava Berloni, Grimaldi, Chinamartini, ecc. Impazzivo di gioia per gli exploit di John Lang, Brumatti, Caglieris, Meo Sacchetti, Morandotti.

E che tifo, negli anni 80, per i successi della Klippan Volley…Quella formazione di Silvano Prandi trionfo’ in Italia e in Europa, sospinta da un pubblico caldissimo.

Per non parlare degli indimenticabili concerti. Deep Purple, De Gregori, Guccini,  Venditti, Jethro Tull…solo per ricordare quelli che ho vissuto.

E voi? Che ricordi avete del Palazzetto del Parco Ruffini? Condividiamoli insieme.

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4 Responses to Quelle serate al palasport del Ruffini

  1. Luciano58 scrive:

    Per me i ricordi sono soprattutto del Parco Ruffini, in cui ho passato la mia giovinezza (ci abitavo di fronte). Del Palazzetto, invece, ricordo un concerto dei Giantle Giant, complesso di cui ammetto di non ricordare quasi nulla, che credo fosse il primo in cuii andai, mentre ricordo gli Area (che fecero da spalla proprio in quel concerto, se non erro). Inoltre, diversi concerti di Guccini (che invece ricordo ed amo ancora oggi 😉 )

  2. Franco Senestro scrive:

    Ciao Beppe, facevo il fotografo free-lance, ricordo i concerti di Guccini (col pintone di vino in primo piano), quello di Zucchero, con la sana e consapevole libidine, e poi Bennato e mori altri. Dei Deep Purple mi viene sempre in mente un simpatico aneddoto: arrivavamo da Pancalè in macchina e naturalmente il problema era il parcheggio in zona, io volevo fermarmi molto prima, un amico mi spinse a parcheggiare in corso Rosselli, quasi Palazzetto, perché lui era un seguace della teoria dell’epicentro. Tutti cercano di parcheggiar lontano e nessuno si mette vicino e aveva ragione. Ma erano altri tempi

  3. Sergio scrive:

    “E che tifo, negli anni 80, per i successi della Klippan Volley…Quella formazione di Silvano Prandi trionfo’ in Italia e in Europa, sospinta da un pubblico caldissimo.” [cit. B. Beppe Gandolfo]
    Io c’ero e onestamente non ho ancora digerito il passaggio da Torino a Cuneo (che comunque ho sempre sostenuto). Se si torna a Torino, beh: non è mai troppo tardi !!!
    L’ultima volta che ci sono stato era il 14-giu-2013 per Italia-Cuba della Worl League ed il 12-giu-2013 per visionare l’allenamento della Nazionale Italina: qui l’effetto è stato forte: palazzetto vuoto e solo noi allenatori di volley a guardare. Bello…

  4. Pat scrive:

    Primo concerto della mia vita? Al Ruffini.
    A sentire lui, il mio idolo di allora, Renato Zero.
    Non ero neppure maggiorenne quindi, grande battaglia in casa per ottenere permesso e soldi; grande tombino a scuola per ottenere voti che permettessero di avanzare una pretesa così grande e moltissimi atti pratici di collaborazione casalinga per cercare di portare almeno mamma dalla mia parte.
    Quasi fosse un miracolo, ottenni permesso e biglietto, non potevo crederci, per settimane ero stata sotto ricatto: “Se non fai questo, puoi dire addio al concerto”. Signore, quanto era difficile per la nostra generazione veder esaudito un desiderio. Nulla era gratuito o scontato!
    A metà pomeriggio sono saltata con le mie amiche su un autobus di linea, direzione Palaruffini, adrenalina a mille, nulla più poteva fermarmi. Arrivata al parco ricordo l’odore dell’erba calpestata da migliaia di piedi che marciavano in un’unica direzione.
    Poi, dopo qualche ora d’attesa e con il palazzetto strapieno, l’inizio del concerto, la magia delle luci, dei colori, dei costumi e della voce di Renato Zero. Ero incantata.
    Più di due ore di concerto erano volate, avevo cantato, urlato, ballato e mi ero commossa, emozioni irripetibili, da pelle d’oca.
    Al ritorno, nell’auto di un papà volenteroso, ero frastornata, le orecchie ronzavano per effetto dei decibel e negli occhi continuavano ad accavallarsi immagini: stavo portando a casa tutte le note e le emozioni della sera, mi avrebbero fatto compagnia per quella notte e per molto tempo ancora.
    Dopo quel concerto, ne ho visti molti altri, ma quella magia non si è ripetuta mai più. Be’ che dire…la prima volta non si scorda mai!

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