Sono rimasto stupito, piacevolmente. L’ ultimo argomento del blog ha raccolto una marea di commenti, una voglia di esprimere qualcosa sul Natale. Tutti diversi ma tutti uniti da un minimo comune denominatore, il gusto del ricordo e la voglia di sentire calore umano…L’ ultimo intervento, quello di Monica, raccomandava poi che il Natale fosse un giorno speciale..
Allora, proprio perchè diventi un giorno speciale per tanti non solo per noi, occorre dare una mano a chi fa più fatica. In questi giorni siamo inondati da proposte, iniziative di solidarietà. Io mi permetto di suggerirne alcune.
1) Il mercatino di Oasi, dall’ 8 al 15 dicembre, tutti i pomeriggi dalle 16 alle 20, a Torino in via Valentino 18 (angolo via Monfalcone). Oggetti regalo per tutte le tasche e per tutti i gusti: l’ intero ricavato va per le Missioni di don Aldo Rabino in Brasile, nel Mato Grosso.
2) Il Natale è la festa dei bambini, ma quelli che soffrono in ospedale? Tante le associazioni si impegnano per loro, tutte meritevoli. Io conosco gli amici di www.unverosorriso.it e sono vicino alle loro iniziative.
3) E per i malati che Natale sarà? Anche qui tantissime le associazioni: i miei amici lavorano per la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica (hanno anche una pagina su Facebook) e danno speranza a tante famiglie colpite da questa malattia che è davvero bastarda e deve essere sconfitta solo grazie alla ricerca.
Soltanto qualche suggerimento. Il blog adesso è a vostra disposizione per altre iniziative, altre proposte e altri modi per vivere davvero il Natale. Perchè io sono convinto che si è più felici quando si fa un regalo che piace piuttosto che quando lo si riceve.
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10 Risposte to “Ma noi non ci indigniamo piu?”
Il male peggiore che ci è stato inculcato è proprio quello, non essere più capaci d’indignarci: purtroppo nessuno di noi ne è rimasto immune. Ormai tutto ci scivola addosso, come il tempo dell’acqua sul corpo durante una doccia. Finita la doccia, tutto è già dimenticato. Mi sono chiesto tante volte perché, senza trovare una ragione che mi abbia convinto appieno. Forse siamo assuefatti dagli avvenimenti: via uno, mille altri. Forse siamo troppo presi dai nostri problemi per affrontare la morale degli altri. O, forse, siamo semplicemente diventati indifferenti: ognuno a pensare a sé stesso. Al massimo il tempo di commuoverci di fronte ad una tragedia, 5 minuti o poco più. Ma, a mio parere, in fondo c’è una ragione per cui abbiamo smesso d’indignarci: abbiamo scoperto che non serve a nulla. Quando vedi il massimo rappresentante della Giustizia intervenire a difesa degli amici potenti, quando scopri che il capo del Governo è un evasore, un corruttore, che sensazione puoi provare? Indignazione? No, siamo passati allo scoramento. Scoramento perché alla fine tutti restano al loro posto, senza dignità, senza rispetto per l’istituzione che dicono voler rappresentare. Sono davvero curioso, sai, di vedere come andrà a finire con questa storia dei rimborsi in Piemonte? Scommettiamo che ognuno resterà al proprio posto, impunemente? Allora, io dico, indigniamoci pure. Ma se è il caso scendiamo in piazza: senza spaccare tutto, per carità, ma protestiamo duramente, ad oltranza. Facciamoci sentire, fin quando qualcosa davvero non cambierà in questa nostra società malata.
Come non essere d’accordo con Cesare.. Ma io non voglio cedere alla scoramento, voglio essere capace di indignarmi (incazz…) sempre, fino all’ultimo giorno..
mancando l’esempio dall’alto la maggioranza si è adeguata allo schifo..
Chi ne paga le conseguenze, in molti campi, sono chi non ci riesce a “vivere da furbo” per via dell’educazione ricevuta, degli esempi familiari…
La vita la farà pagare solo a loro… il confine tra fessi e onesti è stato rimosso da tempo.
Uno schifo
Bellissimo blog Beppe, non credo che la gente o la maggior parte di essa non sia indignata.
con il mio inglese scolastico ho capito che protestavano contro il governo per qualcosa, il mio amico ed io italiani ci siamo messi con loro a distribuire vin brulè ai passanti, poliziotti? Neanche l’ombra la gente locale si fermava chiaccherava cercava di capire la loro protesta. In Italia NO, qualsiasi tipo di manifestazione comporta migliaia di poliziotti ed esegitati che o prima o dopo distruggono. Perchè? Non so se gli studenti danesi abbiano o no avuto riconosciuto le loro lamentele, ma quella protesta calma cordiale pacifica rasserenante mi è piaciuta. Io evito le manifestazioni politiche sin da quando ero giovane, ma lì per 2 ore ci sono stato volentieri. Qui NO, ho frequentato qualche politico per lavoro e prima parlavo con qualche carabiniere per essere certo che mi comprisse in caso d’incidenti visto che l’attrezzatura fotografica era mia e per fortuna non è mai successo nulla, ma indignato per 1000 motivi di sicuro! Ho foto di vecchiette italiane rovistare nei cassonetti in cerca di cibo, ho anche sentito e visto perone aiutate dall’Italia e non italiane lamentarsi…Non volgio prolungarmo troppo e m’indigno se il voto che ho espresso si disperde in traffici politici loschi e maleodoranti come a volte succede o forse troppo spesso.
Ogni qual volta sono indignato propongo su FB articoli presi in giro dai vari siti tipo ANSA, magari non commento non dico nulla mi limito a qualche aggettivo che è l’equivalente di schifo elevato alla N misura… Mi indigna il caso da te citato dei malati di SLA, m’indigno quando certe persone salvate dalle onde del mare sfasciano e distruggono dove vengono accolti, m’indigna e m’indigno quando ad ogni protesta vengono rasi al suolo intere vie. Se questi signori indignati, avessero motivi di rivoluzione dovrebbero imbracciare le armi non distruggere a discapito di altri che con il lavoro hanno costruito cosa a loro indigna.
Ti cito un esempio capiato anni fa a Copenaghen nella piazza di fronte al parlamento c’erano degli studenti che offrivano vin brulè a tutti i passanti, avevano foglietti e bandiere, ma era tutto scritto in danese
tutto ci passa vicino e si vede che siamo così sfiduciati che l’indignazione non è più nel nostro dna, il problema è che loro stanno vincendo!
No, io non mi arrendo.. Voglio avere ancora il coraggio di dire che certe cose non le accetto, che non le sopporto.. Da un prezzo ingiusto e a un furto arbitrale, da una sconcezza politica a una tassa iniqua, da un parcheggio in doppia fila a una risposta maleducata.. Non servirà a nulla? Servirà almeno a non sentirmi anestetizzato
Sono stata autorizzata a riportare il commento di un amico: Pier G. Cochis scrive, non è il pessimismo,è la comprensione di come il marcio sia talmente diffuso ed entrato nella nostra quotidianità che non riesci più a distinguerlo dal resto. A questo aggiungi la mancanza di interlocutori,l’inutilità certa della protesta.Ormai si sta zitti nella certezza dell’incomprensione,attorniati da un’intolleranza tanto urlata quanto vana.
la gente si indigna ancora ma non ha più il coraggio di urlarlo alla gente. Siamo chiusi tra le mura di casa, dell’ufficio, dai tasti del pc, dalle note di fb e non ci si confronta più nelle piazze, nei locali. Ci si stordisce di alcool, di solitudine. Io non ci sto, pago certe mie scelte, non mi adeguo alla mediocrità generale. La pago con la solitudine, cerco la giustizia senza farne una questione di destra o sinistra, bene o male, cerco, prima al mio interno e poi all’esterno il buon senso. Quando vedo un’ingiustizia provo a non girarmi, a porgere la mano a chi ne ha bisogno. Ma visto che siamo sull’argomento oltre a Travaglio e Gramellini chi ci porge sulle testate nazionali argomenti per indignarci??? Sempre gli stessi logori riferimenti. Le Jene portano alla luce, come Striscia certe situazioni, ma poi vengono risolte veramente??? se la gente continua a votare sempre i stessi lestofanti come potranno mai cambiare le cose?? diversamente se non scendiamo noi in piazza candidandoci per cercare di portare la nostra correttezza o quella di persone su cui riponiamo la nostra fiducia a governare certe cose non cambierà mai niente. Personalmente appoggio il candidato sindaco di Rivoli 5 Stelle, non per il partito che rappresenta ma perchè persona capace e con lo stesso mio spirito di fare qualcosa per i più deboli e per i nostri figli.
Cominciamo dall’ esempio di Filippo.. Quando vedo un’ingiustizia non mi giro, ma cerco di dare una mano… Io sono sicuro che la correttezza, il buon esempio, il gusto del bello siano contagiosi, più che siamo e più saremo…
Io c’ero, ero coi malati davanti al Mef e a Palazzo Madama il giorno dopo. Vivo queste proteste in prima linea perché mia mamma è la Presidente del Comitato 16 Novembre.. Da 3 anni facciamo manifestazioni e le prime volte eravamo veramente pochi, ma determinati e “preparati”, tanto da ottenere da subito qualche risposta concreta alle nostre richieste!! Le “deleghe in bianco” alle Associazioni non hanno più storia, i cittadini devono prendere coscienza che solo i diretti interessati possono esprimere le proprie reali difficoltà e cominciare a guardare ai Palazzi e ai vari eletti come interlocutori diretti. Sapete qual’è la più grande conquista , al di là dei finanziamenti, della lotta dei malati di Sla ? Aver fatto entrare negli emendamenti il termine “assistenza indiretta”! Togliere alle Cooperative, alle Regioni e alle Asl il libero arbitrio dei soldi destinati alla “non autosufficenza”, vincolando una parte di di essi alla diretta gestione di coloro che meglio di tutti sanno amministrare i soldi in economia e rispondendo alle proprie reali problematiche ed esigenze!! Le battaglie non sono mai facili e richiedono tanta energia……