Un uomo ammazza la sua compagna, posta la “notizia” su Facebook con la scritta “sei morta tr…..” e riceve nel giro di poche ore 308 “mi piace”.
Accade in Italia, nel 2014, a Salerno. Pare incredibile, ma è proprio così.
E non solo. Di quei 308 like, una trentina sono precedenti alla notizia del femminicidio apparsa sulle agenzie, nei tg, sui giornale, alla radio. Altri 265 sono successivi al fatto accaduto e divenuto di dominio pubblico.
Allora mi domando: ma con quale criterio mettiamo “mi piace” su Facebook? Gabriele Romagnoli su Repubblica ha scritto: “Schiacciare like è un gesto da scimmia in laboratorio, si reagisce con un istinto primitivo e quindi più bestiale che umano”.
La pensate anche voi così? Discutiamone insieme.
Gli angeli del fango Next Post:
Perché tanto odio verso il Natale
Credo che una enorme lacuna di facebook sia non avere il click per NON MI PIACE. Allora il MI PIACE a volte può essere inteso come LETTO. Solitamente in fatti evito quel segnale che a ben vedere “dovrebbe” essere un’approvazione.
“Schiacciare like è un gesto da scimmia in laboratorio, si reagisce con un istinto primitivo e quindi più bestiale che umano”.
Non concordo ho letto spesso :” Ho messo mi piace, ma non mi piace affatto!” Questo la dice lunga sulla mancanza del NON MI PIACE ma sull’affermazione ho letto..
Claudio
mah…caro claudio, non mi convince affatto la tua spiegazione.
Può darsi che non abbia capito io il funzionamento del MI PIACE.
Nello specifico, non capisco perchè mettere un MI PIACE dopo un omicidio.
Non capisco nemmeno gli omicidi passionali nella loro totalità, ma poi perchè scrivere quello che ha scritto, BOH???
Sinceramente, non riesco a darmi una spiegazione.
Non comprendo cosa scatti nella mente di chi,
innanzi tutto, posta messaggi di morte,
e di chi mette ” mi piace”
Penso che solo uno psichiatra
possa dare una spiegazione.
Questo, è il lato oscuro dei social network.
buonasera. In parte concordo con Claudio e piu’ esattamente sul punto in cui si chiede il perche’ non ci sia alternativa al ‘mi piace’. Per esempio il pollice all’ingiú. Io lo ptoporrei perché toglie ogni dubbio sull’idea che la persona che clicca sia o meno d’accordo con l post. Io non metto mai ‘mi piace’ come le scimmie ma solo se davvero mi piace. Uso il condividi spesso specie per appuntarmi il post sul diario o un video ecc…ma anche qui solo se mi interessa leggerlo meglio mannon é detto che mi piaccia. Riassumendo: avere l’opzione ‘non mi piace’. Il criterio, per venire alla domanda. con cui si clicca può essere determinare nato da più fattori. Per esempio se ė il post di un amico con cui già sai di condividere tutto , vuoi per solidarietà amicale, vuoi perché ti piace davvero, vuoi per un automatismo ormai consolidato fra amici, e qui arrivano le scimmiette di Claudio.Puoi cliccare anche se non é un amico perché condividi l’argomento trattato o come é trattato. Per solidarieta’ verso un caso umano o che riguarda anche animali. E qui bisogna stare attenti
Si’, Claudio, io stessa ho scritto la stupida frase ‘ho cliccato ma non mi piace affatto’ perche’ non sapevo come comunicare diversamente che avevo letto il post. Non parliamo in certi casi di cliccare il ‘condividi’, peggio che mai!. Insomma il criterio base deve sempre e com nque essere intellettualmente onesto ed usare questa opzione solo se corrisponde al tuo pensiero. Ribadisco, ė però limitativo, ci vuole anche il non mi piace.
È vero, ci vorrebbe anche il tasto NON MI PIACE
Non so perché dicano nei post precedenti che un mio piace indica che ho letto
In genere se non condivido o trovo contrario al mio pensiero un post o lo ignoro o lascio un commento
In effetti, come per il post sul iPhone, troppo spesso si da l amicizia a una persona che nemmeno si conosce pur di avere un numero N di AMICI, si clicca MI PIACE perché hanno cliccato gli altri. E il macabro ormai fa audience in TV e la popolarità fa “copiare”
Io non avrei cliccato “Mi piace” ad una simile notizia, così come nei casi di gravi incidenti o tragedie naturali.. però penso che il “Mi piace” in questi contesti possa essere ricondotto ad una “approvazione” alla diffusione delle notizie da parte dei mezzi di informazione, anche tramite Facebook.
Ad Elisa dico che sull’amicizia bisogna stare attenti, anche se virtuale. Non conta il numero ma la qualità delle persone che, di solito, dovrebbero avere con te interessi comuni. Ciò che dici alla fine ahimè , capita ed é sciocco. Su FB dovrebbe esserci più educazione, più umanità e cultura. Abbiamo per le mani in mezzo potente che potrebbe servirci per migliorare questo nostro mondo, invece……
E’vero anche, Elisa, che si può commentare senza cliccare ‘mi piace’ per esprimere parere. Si può anche ignorare. Tante sono le cose che si possono fare meno che cliccare ‘non mi piace’.questa é una lacuna di FB.
Tutti quei Mi Piace sono colpevoli e sPIACEvoli quanto l’autore materiale del massacro.
Ci sono massacri ideologici che fanno più paura e più male di un coltello.
E sono, ahimè, incontrollabili perchè non abbiamo la “prova tangibile” del reato.
Ma il male nella testa sarà il male della nostra società.
I social sono più difficili di quanto sembri. O forse è proprio l’essere umano che è complicato. E’ più facile fraintendere che comprendere, è più facile essere fraintesi che compresi. Ci sono link che ti piacciono d’istinto e mi chiedo se sono anch’io una scimmia da laboratorio. Spero di no. Spero proprio di riflettere qualche secondo almeno prima di decidere se cliccare il mi piace. Certo è che quando il numero di contatti comincia ad avere consistenza passano così tante informazioni nella home, che credo diventi davvero difficile soffermarsi a fare due considerazioni. Però cerco di tenere sempre a mente che qualsiasi cosa si pubblichi o si scriva, si sta trasmettendo un messaggio al prossimo. Mi chiedo a cosa serva, se è raccolto con superficialità.
D’accordo con quasi tutti voi ma se mettere “mi piace” costasse 1 centesimo quanti ce ne sarebbero?
Caro Beppe, la tua domanda ha un’unica risposta: NESSUNO!
FB nacque per un preciso scopo che era quello che tutti sappiamo, mettere in contatto ex allievi dell’università frequentata dal fondatore.
Uno scopo carino per riprendere contatti con persone di cui si avevano perso i contatti.
Poi è stato snaturalizzato ed è divenuto fenomeno di massa quotato in borsa a N.Y.
Quando un fenomeno diventa così popolare e con libero accesso è ovvio che possa anche essere
pieno di scimmie da laboratorio. La tristezza è che nel caso specifico a chi interessa leggere un fatto simile?
Perchè l’omicida l’ha messo in rete?
Ci andrebbe uno bravo!
Caro Beppe, se i MI PIACE, le condivisioni, i post o i messaggi di whatsapp costassero anche solo un quarto di centesimo Facebook e tutti i social e applicazioni varie sarebbero già morte e sepolte. Il bello e il brutto di questi strumenti è che sono totalmente “democratici” perchè prescindono da qualsiasi condizione, stato sociale o altro. E’ quindi ovvio che raccolgano veramente chiunque, ivi inclusi squilibrati, mitomani, persone di alto senso civico o semplicemente dotate di buon senso. Quindi vale sempre la stessa regola che si applica nella vita di tutti i giorni: avere un comportamento responsabile, ragionare prima di fare le cose. Ma se nella realtà c’è chi ammazza la moglie, come si può pensare che dietro una qualsiasi tastiera non si nascondano dei piccoli, piccolissimi individui? Ma la strada che stai percorrendo tu è quella giusta. Parlare, confrontarsi e spiegarsi aiuta le persone a crescere e chissà, magari domani, anche solo uno di quei 308 ci penserà prima di mettere un MI PIACE a una notizia del genere che, pur condividendo la mancanza di un pollice verso, non sarei comunque mai riuscita a mettere.
il Dio-Denaro farebbe diventare tutti giudiziosi! Bisognerebbe proporlo ai social. Scherzo, ovviamente. Bastano già le macchinette a rovinare le famiglie.
Infatti era una provocazione
Quando su fb, leggo stati che riguardano tragedie,
sia pubbliche che private, non metto mai “mi piace”
Non può piacermi,un evento negativo.