grilli

HO MANGIATO I GRILLI

by • 5 dicembre 2018 • CINQUE SENSIComments (0)3076

Ho mangiato un cartoccio di grilli essiccati, salati e pepati, e sono buoni.

Dopo diverse titubanze, dopo ore di insistenze da parte degli amici, ho provato a metterne in bocca uno. Era croccante, con un gusto simile a un gamberetto …e così ho proseguito, con gusto.

Allora,  ho approfondito la conoscenza. Due giovani trentenni, Luca e Davide, hanno messo in piedi un’ impresa, a Bra, a cavallo fra le province di Torino e di Cuneo, la DL Novelfood, grazie all’ aiuto di Réseau Entreprendre Piemonte (associazione di imprenditori di provata esperienza che aiuta, in modo pratico, chiunque abbia un’idea di impresa innovativa).

Oggi hanno un allevamento di quasi 50mila grilli:  ogni femmina depone in media 100mila uova, quindi non c’è nulla di più facile che allevare grilli: basta un prato, sono onnivori, e Davide e Luca hanno individuato il mangime più ghiotto per questi insetti;  il ciclo vitale è, in media, di due mesi e mezzo. Poi muoiono di morte naturale.

A quel punto basta raccoglierli e cucinarli. Danno un cibo dalle ottime caratteristiche organolettiche, ricco di proteine, carboidrati e di omega3, ma soprattutto gustoso.
In Italia la commercializzazione di insetti a scopo alimentare non è ancora definita, in molti altri paesi sì. E allora i due trentenni braidesi stanno, per il momento, lavorando sulle farine, sulle crocchette e sui biscotti per animali; sono comunque pronti a immettere sul mercato anche i grilli essiccati (e anche quelli dolci, al  caramello) come alimento per le persone, appena la normativa lo consentirà.

Dicono che gli insetti sono il cibo del futuro, che nel 2030 dovremo nutrire più di 9 miliardi di persone e le nostre abitudini alimentari dovranno – per forza di cose – cambiare radicalmente. Inoltre, allevare insetti fa bene all’ ambiente perché si consuma molta meno acqua e si riduce la produzione di gas-serra. Tutto questo sarà vero, ma io posso solo dire che li ho assaggiati, li ho trovati buoni e me ne sono divorato un cartoccio intero.

In molte parti dell’ Africa, dell’ Asia e dell’ America Latina sono considerati un cibo per palati raffinati. Adesso posso confermarlo anche io.

 

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