Da 200 anni a Cartosio, in questo angolo di Piemonte sulle colline dell’ Acquese, arde una stufa a legna per preparare da mangiare. I primi documenti del 1818 raccontano di un’ osteria che però svolgeva anche il ruolo di tabaccheria e rivendita di alimentari. Da allora e da sempre si cucina su una stufa a legna: l’ attuale fu installata nel 1952 per sostituire quella del 1818.
E da due secoli alla Trattoria I cacciatori di Cartosio si preparano i cibi rigorosamente solo sulla stufa a legna, non soltanto un vezzo, ma una vera e propria filosofia di cucina.
E la chef Federica Rossini, moglie e contitolare con Massimo Milano, ha imparato, poco per volta, a cucinare rispettando e seguendo i ritmi del fuoco e della stufa a legna. Già perché si deve lavorare quasi contemporaneamente su tutte le portate, stando attenti ad avvicinare o allontanare dal calore più forte le pentole in cui cuociono i cibi. Una cucina sana, genuina per un pranzetto con i fiocchi: involtini di verza ripieni, agnolotti al burro e salvia e il classico francese coque au vin che a noi piace chiamare galletto al vino
In cucina si respira un profumo d’ altri tempi, non solo per l’ aroma dei cibi ma anche per quella legna che arde costantemente. E i piatti hanno una qualità in più perchè ci troviamo ad assaporare piatti cotti senza addensanti, strutto, eccetera… Ai Cacciatori di Cartosio è l’ acqua che consente di procedere con la preparazione perfetta.
Una premiata trattoria italiana che da più di due secoli offre pranzo e cena a gente che arriva da ogni dove, perché ai Cacciatori di Cartosio non si capita per caso, ci si va apposta per mangiare bene. E lo sanno i tanti artisti che in questi decenni hanno fatto visita alla famiglia Milano e spesso hanno pagato i loro pasti con opere d’ arte che adesso fanno bella mostra nella sala da pranzo ristrutturata pochi anni fa..
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UN PEZZETTO DI OLIMPIADI? CE LE MERITEREMMO…