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GIROVAGANDO: IL GRAN BOSCO DI SALBERTRAND

by • 9 dicembre 2022 • LUOGHI E LIBRIComments (0)1687

Il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand si estende per 3775 ettari, dai 1000 m del fondovalle ai 2600 dello spartiacque con la Val Chisone, sui comuni di Chiomonte, Exilles, Oulx, Salbertrand, Sauze d’Oulx, Pragelato, Usseaux. Moderne località turistiche si alternano a tradizionali borghi montani, dove la natura è ancora autentica ed è tangibile la secolare presenza dell’uomo. I trinceramenti dell’Assietta e il Forte di Exilles sono solo alcuni esempi di quella storia del territorio che è scritta sui libri, ma in ogni dove sono evidenti le tracce lasciate dal lavoro dell’uomo, testimonianza di secoli di sfruttamento delle risorse e dei sacrifici di povera gente. Un esempio tra tutti, il Trou de Touilles, un’opera idraulica unica nel suo genere, una galleria a 2000 m di quota realizzata in otto lunghi anni, a partire dal 1526, da Colombano Romean, scalpellino di Ramats, divenuto per l’Alta Valle di Susa il personaggio simbolo del duro lavoro in montagna.

 Dal 1980 l’Ente Parco si occupa di tutela ambientale ma anche di valorizzazione del ricco patrimonio locale di cultura materiale ed immateriale e dal 1996 gestisce l’Ecomuseo Colombano Romean – lavoro e tradizione in Alta Valle di Susa, non un semplice museo ma un percorso-scoperta che si sviluppa tra borgo di Salbertrand ed area protetta  e si propone come strumento di ricerca, di testimonianza della memoria storica e delle tradizioni, di sviluppo territoriale.

Lungo un itinerario ad anello di circa 7 km (tempo di percorrenza 3 ore circa), antichi edifici, manufatti ed attrezzi in uso nella vita quotidiana si presentano al visitatore come esempi di un passato oggi tutto da scoprire. I numerosi siti ecomuseali, dalla ghiacciaia ottocentesca al mulino idraulico, dalla Parrocchiale con i suoi tesori al sito dedicato al Glorioso rimpatrio dei Valdesi, raccontano secoli di storia e di sfruttamento delle risorse del territorio e costituiscono punti dimostrativi di attività produttive effettuate con tecniche tradizionali.

Il Parco è stato istituito nel 1980 principalmente per proteggere la rigogliosa vegetazione ed in particolare le pregiate abetine e gli estesi larici-cembreti. E’ occupato per il 70% da boschi, e per il rimanente 30% da pascoli e praterie di alta quota. Le oltre 600 specie vegetali censite creano una varietà di ambienti con una fauna anch’essa particolarmente ricca di circa 70 specie di uccelli nidificanti e 21 specie di mammiferi, tra le quali dominano cervi, caprioli e camosci.

Da sempre l’Ente Parco coniuga la tutela dell’ambiente con la conservazione e la valorizzazione della cultura materiale ed immateriale della propria comunità e dal 1996 gestisce l’Ecomuseo Colombano Romean lavoro e tradizione in Alta Valle di Susa. Dal 2012 fa parte del sistema di aree protette delle Alpi Cozie. Il suo territorio è inserito nella Rete Natura 2000 in base alle Direttive Habitat e Uccelli.

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