Quel brutto regalo

by • 27 dicembre 2013 • ArchivioComments (24)11478

Un ricordo di decenni fa. A Natale, da ragazzini era nostra usanza andare a messa di mezzanotte, scambiarci i pacchetti regalo  con gli amici e poi rientrati a casa ognuno, nel segreto della propria camera, se li apriva.  Non dimenticherò mai quell’ anno..

C’ era una ragazzina per la quale mi ero preso un’ autentica cotta. Il suo pacchetto regalo lo tenni per ultimo e me lo scartai con il cuore in gola.  Che delusione! Mi aveva regalato un paio di calzini bianchi numero 35 (io portavo il 44 di piede) con i ponpon rosa appiccicati dietro…

Il mattino dopo mi chiese se mi era piaciuto il regalo e di fronte al mio sì con  faccia alquanto perplessa, indagò e scoprimmo così che c’ era stato uno scambio di pacchetti. Il fatto che in giornata mi arrivò il mio vero regalo, non mitigò affatto la delusione provata nella notte…

Perché questo racconto? Perché a tutti voi sarà capitato di ricevere un brutto regalo, un dono davvero sbagliato.

Ho letto di una donna che lasciò il marito perché a Natale gli aveva regalato una…betoniera. E te credo…

E allora raccontate la vostra delusione per  quel pacchetto orrendo che vi è toccato scartare.

Avete avuto il coraggio di esprimere il vostro disappunto a chi vi fece quel regalo?

E che fine ha fatto? Il regalo? E il donatore?

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24 Responses to Quel brutto regalo

  1. Pat scrive:

    Chi non ha ricevuto un brutto regalo alzi la mano. Chi non ha dovuto far buon viso davanti a qualche cosa di veramente improponibile, scagli la prima pietra! Tutti noi che abbiamo sulle spalle un lungo cammino di Natali e compleanni, siamo inciampati in situazioni grottesche. Però, bisogna riconoscerlo, qualche regalo lo abbiamo toppato tutti, con buona pace e altrettanto buon viso di chi l’ha ricevuto. Il mio orrendo regalo risale a circa sei o sette anni fa. Un caro amico, con cui avevo condiviso un’interessante esperienza lavorativa, pensò bene di sdebitarsi in occasione delle festività natalizie. Tutto eccitato arrivò a casa mia con un bellissimo pacco, carta in tema e grosso fiocco. “Ti piacerà da impazzire!” continuava a ripetere pieno d’entusiasmo. Ero incuriosita e cominciai a scartarlo. Aperta solo un po’ la carta, fece capolino un’etichetta di un grande stilista cucita su una camicetta, in seta lucida, verde smeraldo scuro. La parte anteriore era coperta da volant e piccole ruches fittissime. Inutile cercar di descrivere lo stupore che ho provato. Era la camicia più brutta che avessi mai visto! Non riuscivo ad alzare lo sguardo e avevo timore che il mio “donatore” potesse leggere sul mio volto la delusione e lo sgomento. Chi mi conosce ben sa che non porto nulla di verde e il mio abbigliamento è sempre molto lineare e semplice, quasi minimalista, che concedo poco spazio a merletti e ammenicoli vari. Lui incalzava e continuava a ripetere: “Ti piace? E’ elegante, vero? Quando l’ho vista non ho potuto fare a meno di prenderla, è la camicia della tua vita! Ho avuto proprio un gran gusto!” Dopo qualche minuto sono riuscita a prendere fiato, sollevare gli occhi, nascondere la delusione e a ringraziare. Era l’unica cosa che potessi fare, lui era talmente entusiasta che non potevo proprio dirgli che non mi piaceva, oltretutto, conoscendo il marchio, quella camicia gli era costata una fortuna, ne ero sicura! Non ho avuto neppure il coraggio di chiedergli dove l’avesse acquistata per tentare di fare, dopo le feste, un eventuale cambio. Risultato? La camicia è rimasta per qualche anno nel mio armadio, più di una volta ho tentato di metterla, ma quella seta lucidissima, quel colore e tutta quella roba cucita davanti mi inquietavano e non riuscivo a sentirmi a mio agio. Tentavo di convincermi che era un capo veramente elegante…ma niente da fare, non sono mai riuscita a uscire di casa con quell’indumento luccicante e così appariscente. Il mio amico ho continuato a vederlo e, bontà sua, non mi ha mai chiesto che fine avesse fatto il suo regalo. Lo scorso anno, nel cambio di stagione, ho infilato la camicia, ancora con il cartellino di cartone, nel pacco per le suore che raccolgono indumenti per i più bisognosi. Spero che quella camicia sia stata apprezzata più di quanto non abbia fatto io!

    • Vincenzo Santucci scrive:

      Io vorrei regalare un pacco ho rotolo di carta igienica vedo che in corea è di ottimo augurio , nella smorfia napoletana carta igenica dice prosperità economica, voi che mi consigliate? Amme piace far ridere ma non offendere .

  2. tony scrive:

    Mia madre vedova con cinque figli piccoli,ogni anno a Natale “riusciva” a regalarmi (io sono l’ultimo di cinque) una farfalla di lamiera con un lungo manico e due ruote.Spingendola con le ruote a terra, la farfalla sbatteva le ali. Ma puntualmente mio fratello ( che ha sei anni più di me) mi faceva la spia dicendomi di guardare sotto il letto…e così puntualmente ci giocavo il giorno prima, di nascosto da mia madre…e così non ho mai creduto a Babbo Natale.

  3. Enza Furnari scrive:

    …però Pat il verde è proprio un bel colore!!! …io invece riesco a farmi piacere qualsiasi tipo di regalo (di qualsiasi natura e costo) ) perché in me si aziona un piacere immenso al solo pensiero di essere stata pensata e non parliamo poi se questo dono è inaspettato o magari fatto da persone senza tante risorse economiche…non riesco più a disfarmene anche negli anni portando con me sempre la stessa gradevole sensazione provata nel ricevere quel dono…e non solo di qualsiasi oggetto mi sia fatto dono ne avrò per sempre una cura speciale e un ricordo altrettanto unico, per questo motivo non ho mai riciclato un regalo in vita mia e anche se so di possedere un dono che piace ad una persona a me cara non glielo regalo piuttosto gliene compro uno uguale ma quello no è un ricordo di qualcuno che l’ha scelto per me. Forse per questo non riesco a buttare mai via molte cose!!!…ma per fortuna sono generosa e preferisco comunque fare un regalo piuttosto che riceverlo…farlo mi riempie di gioia, riceverlo mi imbarazza!

    • Andrea Rosso scrive:

      Ciao Enza, scusami se per infantile inibizione non te l’ho detto prima, ma meglio tardi che mai. Ho apprezzato molto il tuo commento. Non ti conosco, ti sto scomprendo su questo blog e sei una piacevole sorpresa.
      Buon Anno

    • Pat scrive:

      E’ vero Enza, il verde è un bellissimo colore! Parli bene tu bella bionda con la carnagione chiara, ti sta d’incanto, ma non tutte siamo così fortunate 😉 Comunque sai bene che sono molto meno peppia e difficile da come appaia nel commento del blog. E su una cosa concordo con te: preferisco fare regali piuttosto che riceverli…il momento in cui leggi la gioia negli occhi degli altri, non ha prezzo. Ti abbraccio cara, un affettuoso augurio di un 2014 pieno di salute, serenità e momenti incantevoli per te e per le persone che ami. Un bacio Pat

  4. gandolfo scrive:

    leggo che tanti abbiamo ricevuto regali “strani” ma nessuno ha avuto il coraggio di dirlo al donatore…come mai?

    • Simone scrive:

      Perchè il dono della schiettezza e della non ipocrisia ormai l’abbiamo in pochi ; spesso se nella vita ,e non solo per un regalo poco gradito, la gente non vuole sentirsi sbattere in faccia la realta’ meglio una bella bugia.Se hai la forza di dire quello che pensi il piu’ delle volte o sei emarginato o etichettato come”Stronzo”.
      Eccomi signori avete di fronte uno dei piu grandi “stronzi” ma certo che non è un bel vivere anche se è piu’ forte di me dire sempre quello che penso
      Grazie dell’attenzione e Buon Anno 2014 a tutti ricco speriamo di soli regali graditi.
      P.S. per non sbagliarsi quest’anno mi hanno fatto pochi regali ,ma………………..tutti graditi

      • Pat scrive:

        Tutti noi siamo in grado di essere stronzi. Soprattutto se ce ne importa poco della persona che abbiamo di fronte. Ma se hai davanti un amico che è sicuro di farti felice, fare gli stronzi è molto più difficile. Piuttosto che ipocrisia, certe reazioni le chiamo rispetto, sensibilità ed educazione. Difficile sparare sulla croce rossa.
        La questione di fondo è un’altra chi ti fa il regalo, lo fa pensando a chi sei e cosa ti piace, o lo fa pensando cosa piace a se stesso? Se conosci a fondo una persona, difficilmente sbagli regalo.

  5. gandolfo scrive:

    io non credo sia questione di “stronzaggine” o meno. credo dipenda anche molto dall’ atteggiamento del “donatore”. ..se – come nel caso di patrizia – chi ti fa un regalo te lo decanta con enfasi, si presenta sicuro del suo dono diventa difficile deluderlo…
    io, invece, prima di consegnare un dono faccio giurare che se non piace lo cambiamo…non so se qualcuno mi ha ugualmente detto che lo gradiva anche se non era vero…

    • Simone scrive:

      condivido quello che hai scritto è vero ,se cogli quel piacere di averti fatto quel regalo, forse solo per questo ti appare meno sgradito leggendo nel gesto un qualche cosa di piu’ grande che la materialita’ dell’oggetto donato

  6. silvia scrive:

    Di fronte ad un regalo, anche il più orribile, il meno azzeccato, credo sia giusto e rispettoso non manifestare una possibile delusione. Non tutti hanno la capacità e spesso, il gusto per scegliere il regalo giusto. Questo non vuol dire che non sia stato donato con il cuore. Sono invece intransigente con un regalo riciclato. Probabilmente nella vita mi sarà capitato di scartare un regalo di “recupero”…non me ne sono mai accorta per fortuna. Ma se dovesse accadere…non credo che potrei fare finta di niente, la delusione sarebbe talmente grande che non potrei soffocarla!!

  7. francesco vannucchi scrive:

    quel mattino del 1956 mi svegliai per vedere i regali che “babbo natale” mi aveva portato (ci credevo,eccome) .Allora per la ns.famiglia erano “momenti grassi” quindi sotto l’albero parecchi pacchi e pacchettini di tutti i colori piu’ o meno grandi…trovai un cavallo a molla,un meccano,una bellissima macchina da corsa e tanti altri bellissimi regali,ma quello per cui abbandonai tutti gli altri era in un pacchettino non piu’ grande di un pacchetto di sigarette.Erano blocchetti usati di biglietti del tram..(di colore celeste).Eh si, non e’ la ricchezza,la bellezza cio’ che conta, ma l’interesse che ti spinge a sognare….e il mio sogno allora era di fare il bigliettaio del tram…tutto qui ! auguri di buon anno a tutti

    • gandolfo scrive:

      bravo cesco…bello il tuo ricordo…il valore di un regalo non è nel suo valore materiale, ma nel centrare i desideri del cuore…

  8. Alice Giraudo scrive:

    Regali “brutti” ? Nella formila Dare e Avere, nessuno immune, nessuno escluso, !

    D) Mi è capitato di riciclare regali ma l’ho sempre fatto “autodenunciandomi” ; piuttosto che buttarlo o tenerlo in un cassetto, chiedo a persone che suppongo possano essere interessate se lo gradiscono. Al momento lo hanno sempre accettano ed apprezzato. Non mette nessuno in imbarazzo ne chi dona ne chi riceve. Personalmente preferisco sapere che un mio regalo non azzeccato finisca in mani di persone che lo apprezzano piuttosto che nella spazzatura o in fondo ad un cassetto che quando si apre rievoca un brutto ricordo.

    C) regalo che non incontra i miei gusti ma donato da una persona che poco mi conosce, accetto con riconoscenza profonda, l’oggetto manco lo vedo o noto. Penso che questa persona, ha fatto qualcosa per me, conta solo il suo gesto, l’azione, il pensiero ed il buon cuore, e lo ricorderò per questo e non per il dono.

    B) profondissima delusione quando le persone che credi ti conoscano, dunque pensi che dovrebbero sapere, non si rivelano all’altezza. L’amarezza che provo non è legata all’oggetto o alla materialità. Non mi importa che sia costoso o di valore. Questa persona non ha saputo leggere nelle mie “pieghe” più intime.

    A) non a caso l’elenco è al contrario, ho lasciato la A per ultima perché per me il regalo più bello è quello che non si trova in commercio, è quello che il denaro non può comperare. E’ un biglietto, è una frase, è un gesto, è una caramella avvolta in una lettera, è una e-mail, è un sms è qualcosa di speciale, di unico, pensato da quella persona e non da altre. Mi piace perché coinvolge tutto del donatore tranne i suoi soldi ed arriva dritto a tutti i miei sensi, senza sfiorare la materialità. Amo i regali che non si possano vedere, toccare, indossare, ma che ti rimangono dentro per sempre.

  9. Andrea Rosso scrive:

    Nel 2005 Emma aveva 24 anni, la domenica antecedente il Natale, mi prese in disparte e mi guardò con occhi che hanno solo le persone innamorate e felici; tutta euforica mi disse: “Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta, sono riuscita a racimolare la cifra per comperare la fotocamera digitale per Lele. E’ un desiderio che coltiviamo da tempo, piace ad entrambi, ma non potevamo permettercelo, sono felice d’esserci riuscita, sono al settimo cielo, perché sono sicura che a Lele piacerà tantissimo”.
    15 minuti dopo, vengo raggiunto da Lele che all’epoca aveva 25 anni, come la gran parte dei maschi esternava meno euforia ed emozione, tuttavia mi prese da parte e mi disse: “Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta, sono riuscito a racimolare la cifra per comperare la fotocamera digitale per Emma. E’ un desiderio che coltiviamo da tempo, entrambi ci teniamo, ma non potevamo permettercelo, sono felice d’esserci riuscito, sono al settimo cielo, perché sono sicuro che a Emma piacerà tantissimo”.
    E’ fuori luogo raccontantare le mie emozioni…….ma aggiungo solo che con assoluta certezza un anno fa una di quelle 2 fotocamere ha scattato la foto al loro primogenito Marco!
    A volte anche regali doppi possono regalare doppia magia.

    • Marco scrive:

      Mi hai fatto venire in mente un collega di Torino che aveva una fidanzata a Milano. Per Natale lui ha annunciato a lei di aver trovato un lavoro a Milano dall’inizio dell’anno successivo e lei a lui… di aver trovato un lavoro a Torino esattamente dallo stesso giorno. Poverini… fortunatamente lui era riuscito a ritrattare le dimissioni.

      • Andrea Rosso scrive:

        😉 le nostre sono storie un pò così…borderline, ma a modo loro anch’esse positivamente esilaranti. Mi gratifica il tuo commento, grazie ed Auguri!

  10. Elena scrive:

    Cosa posso dire. .. leggo che tutti bene o male abbiamo ricevuto regali che ci hanno deluso non tanto per l’entità del dono ma magari perché ricevuto da persone che pensavamo ci conoscessero bene. ..io ne avrei una lunga lista…ma siccome ho visto che sono già stati fatti discorsi molto seri su quanto sia più importante il pensiero che il dono in se, discorsi che condivido pienamente, io voglio strapparvi un sorriso rendendovi partecipi del mio “dono di Natale”!!!!!! Sono un’insegnante con quasi 30 anni di servizio e tutti gli anni alla prima assemblea dei genitori io e la mia collega diciamo che assolutamente non vogliamo regali personali ma piuttosto se proprio vogliono possono prendere libri o materiali per i bambini. …però tutti gli anni qualche genitore ha piacere di fare un piccolo presente come ringraziamento ….e devo dire che fa piacere!!! In tanti anni sono arrivate cose strane come una carrozza di cristallo trainata da 4cavalli dorati o un portacenere a forma di gabinetto. .. ma vi garantisco che anche se strane sono state gradite per il significato vero del dono… ma quest’anno è arrivato un regalo che mi ha lasciata…. perplessa diciamo così!!! Un bellissimo sacchetto rosso di una nota casa d’abbigliamento con un enorme fiocco dorato con dentro….attenzione… un sapone antibatterico con apposito erogatore, una confezione di sapone per lavatrice in ecodosi, uno spray deodorante per bagno con diffusore e per finire una crema per i TALLONI SCREPOLATI!!!!! Vada per tutto il resto ma i talloni screpolati nooooooo! Sicuramente un regalo utile ma mi chiedo non avrà voluto dirmi qualcosa???? ? Sarà un regalo subliminale? ??? Hai il grembiule sporco….lavalo!!!! Lavati le mani sono sporche di tempere e di colla!!!! Anche le maestre fanno puzza in bagno!!!! Curati i piedi!!! Sicuramente il regalo più fantasioso che mi sia mai capitato! !!!! Perciò, cari amici, imparate se il prossimo Natale volete mandare a quel paese qualcuno prendete una bella busta e infilateci dentro un rotolo di carta igienica e una confezione di confetti lassativi e vedrete che funzionerà! !!!! ! Buonanotte a tutti e un felice 2014

    • gandolfo scrive:

      Grande Elena, mi hai fatto veramente ridere di gusto… Auguroni di buon 2014…e baci

    • Pat scrive:

      L’ho sempre detto che “sei la Littizzetto de no artri!” Brava! 😀 Un abbraccio e un bacio per un fantastico 2014!

      P.S. Bello il tuo suggerimento per il prossimo Natale. Lo seguirò 😉

  11. Claudio scrive:

    Mah regali sgraditi mai, perchè i regali sono regali e c’è quasi sempre un significato o un gesto da chi li fa. Una cosa sgradita erano i soldi dei parenti più stretti ( nonni) che nella loro incapacità di sapere risolvevano il tutto in un una anonima busta :” BUONE FESTE” e i soldi. Va bene i soldi hanno il loro valore, comprati quello che vuoi , mi sta bene, ma un pensiero lo vuoi fare? NO! Per il resto solo il problema di libri e dischi doppi ma facilmente risolvibile, d’altronde X non poteva sapere che Y ti avrebbe regalato l’ultimo disco o libro…trascurabile. Ma acne i regali più stupidi li ho sempre apprezzati e con simpatia o per ricordo dell’amicizia, anche quando un amico mi regalo (non ricordo cosa) avvolto in 40 pagine di La stampa :)

    • Alice Giraudo scrive:

      Però Claudio, disamina che mi affascina!!!
      Secondo me, con semplicità disarmante hai descritto alla perfezione che cos’è realmente il regalo. Alla fine con parole e modi diversi, da tutti questi racconti -nessuno escluso- emerge che il regalo non è altro che il prodotto di un’insieme di emozioni belle o anche meno belle, che ci attraversano lasciando in noi la consapevolezza che siamo vivi e non solo che esistiamo. Dal retrogusto un po’ dolce-amaro della busta dei nonni (sebbene contenga danaro) al ricordo “effervescente” dell’involucro originale ed irripetibile che ha fatto reset totale sul contenuto.
      Beh, a pensarci bene, se la mia teoria è giusta, si può considerare una sorta di “regalo” anche questo blog i ricordi e le considerazioni che ne scaturiscono e che ci stiamo scambiamo.

  12. claudio scrive:

    sono ormai passati 47 anni … mia nonna arrivò a casa con la maglia della Juve numero 9 ,probabilmente comprata in un mercato ed inconsapevole della mia fede granata che stava crescendo….dissi a mia madre di non dire nulla e chiesi di avere quella numero nove di Nestor Combin ….. con cura presi le forbici tagliai quella indecente e gliela diedi per pulire…..povera nonna con il cuore gobbo !!!

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