TROPPA RABBIA IN GIRO

by • 14 dicembre 2013 • ArchivioComments (15)5622

A me mi girano, girano, girano…sapessi come mi girano..e un giorno o l’ altro mi scoppiano…e se mi scoppiano sono guai, tu che ridi non lo sai..ridi ridi poi vedrai…

Cantava così più di 20 anni fa il compianto Gipo, a conferma che la rabbia montava già allora..Ma anche leggendo queste parole si evince che la rabbia si tramutava in fretta in ironia, sarcasmo…

Oggi c’ è troppa rabbia in giro. E non mi riferisco alla rabbia dei forconi, degli studenti, dei disoccupati. Mi riferisco a quella più spicciola. Alla mamma che strattona il figlioletto inveendo contro la sua pigrizia o i suoi capricci. A quella dell’ automobilista in coda al semaforo. A quella di chi attende il proprio turno alla mutua o alle Poste.Ovunque ti giri vedi solo gente che schiuma di rabbia, con la bava alla bocca, occhi iniettati di sangue e bestemmie a fiumi.  Perchè?  Lo stress, la vita sempre di corsa, gli impegni che si accavallano, l’ insoddisfazione generale, la crisi economica.  Tutto vero, ma….

Meglio un regalo in meno e un sorriso in più. Se chi riceve un regalo sapesse la rabbia che qualcuno ci ha messo nell’ andarlo a comprare, ci rinuncerebbe volentieri.  La rabbia fa male al fegato, fa diventare brutti, provoca le rughe. Un sorriso invece vince anche la gastrite.

E poi ricordiamoci che gli anarchici, alla fine dell’ 800, quando venivano arrestati dai regi carabinieri, li guardavano e dicevano

una risata vi seppellirà…

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15 Responses to TROPPA RABBIA IN GIRO

  1. Alice Giraudo scrive:

    Cercando di esordire, se non con un sorriso, almeno con un pizzico di garbo auguro un buon sabato sera a te ed anche a tutti quelli che da qui transiteranno o si fermeranno.
    Che mi piacciono i tuoi argomenti, è abbastanza ovvio, li commento sempre; li trovo interessanti perché sai passare dal palpabile al recondito ma restando in tema con realtà e attualità, senza scendere nella faziosità.
    Questa rabbia, secondo me, è un’intolleranza a tutto, è il disagio dell’agio. La rabbia può solo trovare fondamenta dove non c’è tolleranza, saggezza, umiltà e coraggio.
    Il coraggio di accettare la vita e gli eventi che non si possono cambiare.
    Il cattivo umore è essere inadeguati alla realtà, insicuri, incapaci di adeguarsi, forse anche perchè egoisti; il buon umore è ovviamente l’esatto opposto, ma per essere così occorre avere un carattere forte.
    E’ faticoso e lento ottenere con il buon esempio, spaventando e minacciando è più facile .

  2. Adriano G. scrive:

    Per fortuna io direi ancora poca rispetto a come ci hanno ridotto….
    Sono stupito… altrove ribalterebbero i ministeri

  3. Andrea Rosso scrive:

    Pienamente d’accordo con te Adriano, anche se questo blog non mi sembra proprio quello adatto a parlare di quel genere di rabbia seppur legittima. Per quanto concerne la rabbia “quotidiana, spicciola” penso sia figlia dell’egoismo, dell’opportunismo e del cinismo. Per questo non sono convinto, come dice Beppe, “se chi riceve un regalo sapesse la rabbia che qualcuno ci ha messo nell’ andarlo a comprare, ci rinuncerebbe volentieri”; per tanti conta eccome ricevere, indipendentemente dagli sforzi – fatiche – e varie rabbie altrui.

  4. Monica Gettaz scrive:

    Io non sopporto quelli che dicono “sono andato in posta e l’impiegata era una scorbutica maleducata”, e poi se vedi che chi è andato allo sportello, ha trattato allo stesso modo l’impiegata che svolgeva il suo dovere.
    Sono del parere che nessuno ha l’obbligo di trattarti gentilmente, ma personalmente penso di avere il dovere di pormi sempre con gentilezza e un sorriso, se nn la prima volta, forse nemmeno la seconda, ma dalla terza quell’impiagata/o che mi rivede, sicuramente x me un mezzo sorriso lo trova!!! provare per credere!!! …. e ricordatevi che se oggi andrete in giro x regali, non tutte le commesse saranno contente di passare la giornata a servirvi, donate un sorriso e un buongiorno caloroso, inizierete così a elargire regali x le feste!!!!! buona giornata a tutti

    • gandolfo scrive:

      Bravissima Monica, cominciamo noi, senza puntare sempre il dito e accusare… Sorrisi e buona educazione sono contagiosi, credetemi.. Buona domenica

  5. Gisella G. scrive:

    Ciao Monica, hai ragione. Quelli che si lamentano della scortesia altrui danno sempre la colpa agli altri, alla crisi, al mal tempo… A tutto e a tutti tranne che a se stessi. Ogni azione genera una reazione, concordo con te: rivolgere un sorriso, uno vero, di quelli che partono dall’anima, può solo fare bene a chi lo riceve e soprattutto a chi lo dà.

  6. Roberto scrive:

    Il governo ha lanciato la caccia alle streghe ai manifestanti (già 40 arrestati e schedati…): secondo me così si esaspera il clima e poi la situazione sfugge di mano. Infatti, un movimento spontaneo e pacifico è stato bollato come ribellismo e ora si cerca di spingerlo verso la violenza o di reprimerlo. Ho molti dubbi su tuttio questo ma una sola certezza: la rabbia crescerà in tutti noi.

  7. Ettore scrive:

    E’ curioso lanciare un tema del genere proprio in vicinanza del Natale.
    In effetti anche io lo noto, come tutti , del resto, che tanta gente non ha più la pazienza di aspettare, nelle file alla posta, dal dottore, negli uffici pubblici, ovunque. Sovente mi chiedo se questo non derivi da una maleducazione di fondo oppure come immagina qualcun altro da un limite di sopportazione che è stato superato.
    Se ci penso un attimo credo che forse derivi dal fatto che al giorno d’oggi tutto è veloce, dai treni che se non sono ad alta velocità non sono di moda e poi la gente si accalca nei treni pendolari, alle linee superveloci di internet 20 mbit, e poi ti trovi a dover fare una semplice telefonata e sei in un posto dove non c’è campo e “apriti celo”.
    Oramai siamo schiavi di questa modernità che ci rende sempre più ipertecnologici e ci stà cancellando poco per volta il gusto di fare le cose con calma come facevano i nostri padri oppure i nostri nonni. La mia riflessione è questa: nel giro di poche generazioni siamo passati dal trasposto con i cavalli alle biciclette, alle automobili, agli arerei fino ad arrivare alla scoperta dello spazio ma il nostro corpo è sempre restato lo stesso, mica madre natura ha trasformato i nostri piedi in missili supersonici. Cos’è che ha permesso tutto questo, lo sviluppo della nostra intelligenza. Siamo sicuri che il nostro cervello non abbia la capacità di capire tutto questo? Il nostro cuore la riguardo cosa ci dice? Fermiamoci un attimo riflettiamo un momento e cerchiamo le risposte io sono sicuro che le troveremo…….

    • Pat scrive:

      Bravo Ettore, hai centrato il problema, la rabbia è sempre frutto della frustrazione. Chi reagisce con rabbia è profondamente convinto di non valere nulla. Il genere umano è cresciuto a dismisura sotto il profilo tecnologico, ma il processo non è andato di pari passo con la crescita dell’animo. L’uomo è sempre lo stesso dei tempi antichi e il suo essere mal si adatta ai nuovi ritmi. Qualcuno ha più pazienza, ma anche l’eccesso di pazienza, a lungo andare è destinato a trasformarsi in rabbia. I meccanismi psicologici e sociologici sono sempre gli stessi. Combattere la rabbia? E’ difficile come tentare di svuotare il mare con un bicchiere. Abbiamo una sola arma, accrescere la nostra consapevolezza, cercare di rinforzare i nostro essere per non subire la rabbia che ci circonda, solo allora può diventare semplice reagire con un sorriso. Conoscersi profondamente, imparare a rispettare i propri ritmi e i propri tempi, non lasciarsi trascinare nel gorgo dell’infelicità, volersi bene veramente e tenere a debita distanza tutto ciò che ci danneggia è l’unica strada da percorrere. Sono convinta che non sia semplice e che la strada è in salita, ma non abbiamo scelta. Altrimenti siamo destinati a subire e a soccombere. Passa una buona domenica

    • Gigì Buffa scrive:

      A proposito del tema, lanciato proprio nel periodo natalizio: com’è che cantava Mina, qualche anno fa?
      “Arriva di nuovo Natale
      la gente è più falsa di prima
      s’insegna ai bambini a mentire
      si aiuta l’ortica a salire
      si porge la mano
      si allunga una mancia
      scordando di colpo però
      il male di pancia.
      La prego, si accomodi pure
      si sieda al tavolo dieci,
      la smetta con i complimenti,
      oggi siam tutti parenti
      oggi è Natale
      oggi è Natale,
      passati due giorni però
      te la faccio pagare”

  8. gandolfo scrive:

    Gipo cantava “Cur non va pian”… Se imparassimo a correre di meno, ma ad assaporare di più le cose, gli incontri.. Correre, correre per andare dove? Davvero nessuno lo sa, eppure corriamo, corriamo..

  9. Andrea Rosso scrive:

    Ovvio che di fronte alla bontà vera, quella che scaturisce dal cuore non so resistere ed è l’unica che abbia orgoglio di esistere. Tuttavia, preferisco e preferirò sempre le persone rabbiose, quelle con la bava alla bocca. Saremo deboli, saremo ignoranti, saremo cattivi, saremo stupidi, saremo volgari, ma almeno noi siamo veri. Veri nei nostri errori. Siamo decisamente peggiori rispetto a quelli che sorrido per generosità e bontà loro, ma siamo migliori degli ipocriti. Non sto facendo di tutta un’erba un fascio, esistono realmente quelli che sorridono col cuore, ma sono molti meno di quelli che sorridono per comodo, perché traggono un personale vantaggio da tutto ciò.
    Pensate a quante persone infide ci circondano, quante si fingono perbeniste e poi sotto sotto sono doppiogiochisti e simulano. Ed hanno pure il coraggio di pavoneggiarsi! Maschere, facciate di palazzi con che hanno un androne sontuoso e poi le stanze umide, ammuffite e da finire.
    Conosco persone che non manifestano rabbia, anzi ostentano una pacatezza quasi odiosa, sanno sorridere agli estranei, fare i galanti con gli sconosciuti, pur di apparire, ma poi nell’ambito dei loro affetti, sono freddi, indifferenti e persino sadici. Colpiscono alle spalle, feriscono mortalmente e dopo hanno la sfrontatezza di sentenziare che le loro vittime sono persone brutte con la bava alla bocca.
    Altresì conosco “vittime” che malgrado ciò, ossia essere diventate persone brutte con la bava alla bocca, da sole fanno appello a tutte le loro forze e ci riprovano, tornano a sorridere, ad essere generose, a dare una seconda possibilità, a tendere una mano a quella persona meschina.
    Per me è meglio la rabbia vera che un sorriso ipocrita.
    Io provo sensazioni vere, giuste o sbagliate; posso non essere capace di sorridere al primo sconosciuto che mi si para davanti, posso anche non fare il buon samaritano……però questo blog mi ha fatto riflettere.
    Quando varco la soglia di casa mia so riconoscere il sorriso d’ amore della mia attuale compagna.
    E’ lei che placa la mia rabbia è li che mi rende migliore. Lei ha scelto di sorridere prima in famiglia e poi fuori e di questo non posso che esserle profondamente grato.
    “Scelgo il tuo sorriso sempre e prima degli altri. Amo il tuo sorriso e non te lo dico oggi 17 dicembre perché è il tuo compleanno. Ti amo tutti i giorni della nostra vita insieme. Ti sono grato per quello che mi dai senza chiedermi nulla in cambio. Grazie per il tuo amore incondizionato, grazie per la donna che sei per come mi accetti, ma soprattutto perché insieme a te sono diventato una persona diversa e sto meglio con me stesso. Ti sono grato perché quel sorriso che hai, prima lo fai brillare per me poi per gli sconosciuti. Grazie”

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