Nelle ultime settimane, in questa rubrica Il Punto, ci siamo occupati di Salone del Libro di Torino, dei cantieri infiniti sulle nostre autostrade, delle conseguenze del Covid sui minori, delle Olimpiadi in Piemonte e di tanti altri argomenti. Puntualmente al lunedì, dopo la pubblicazione on line, c’è la condivisione sui social.
E qui viene il bello.
Su molti argomenti registriamo il silenzio più assoluto, quasi indifferenza, anche se quanto trattato parrebbe importante, come – ad esempio – i morti sul lavoro, il futuro della scuola, la nostra salute, ecc…
La scorsa settimana, è stato invece pubblicato Il Punto dal titolo “Ho mangiato pane con farina di grilli”: è stato commentato da circa duemila persone su Facebook, Twitter, Instagram.
Non entro nel merito delle risposte, e nemmeno degli insulti: i leoni da tastiera si dilettino pure come meglio credono. C’è chi prova soddisfazione nell’ invitarmi a mangiare anche la cacca: contenti loro!!!
Quel che mi piacerebbe invece capire è perché un argomento (così apparentemente futile) scateni tanta voglia di commentare, intervenire, insultare.
E’ successo anche a Enrico Murdocco, il panificatore che sta svolgendo questa sperimentazione.
Qual è il motivo che fa scattare la scintilla della reazione dei lettori? L’ orrore del cibo trattato con insetti? La paura di essere avvelenati? Forse l’amore per gli animali? Visto che – in altre circostanze – quando scrissi dei danni provocati dai lupi e dai cinghiali ci furono reazioni simili, parecchi commenti e, come sempre, insulti.
Davvero faccio fatica a capire, e spero che anche questa settimana ci saranno tanti interventi dei lettori per spiegarne le ragioni.
Altrimenti dovrò convincermi che su certi argomenti non abbiamo più nulla da dire, siamo sfiduciati. E allora mi spiego anche perché alle ultime elezioni amministrative, quelle del febbraio scorso, nemmeno il 40% degli aventi diritto al voto, si è recato alle urne.
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