La storia la scrivono sempre i vincitori. Così recita un antico adagio. In questo caso la scrivono i vinti, anche se non si tratta di una vera guerra, ma solo di vittime innocenti uccise da folli carnefici.
Parliamo delle venti vittime torinesi del terrorismo rosso degli Anni Settanta e Ottanta. Vittime innocenti e inutili. A dirlo è proprio uno degli assassini durante un processo: “Non credo che tutti quei morti e quei feriti abbiano giovato alla classe operaia, devo ammettere che tutto quel sangue sparso non è stato di alcuna utilità. A nessuno”.
Parole terribili pronunciate da un terrorista, lasciato nell’ anonimato. Già, perchè uno dei pregi del volume di Claudio Giacchino “Venti di guerra” è di non dare mai nemmeno la dignità di una citazione per nome ai carnefici. Mentre le vittime raccontano la propria storia in prima persona, narrano gli ultimi istanti di vita, ripercorrono le vicende della propria famiglia e dei motivi (spesso futili e banali) per i quali sono finiti sotto i colpi del terrorismo, agli assassini non viene nemmeno regalata la dignità del nome. Una giusta rivincita perchè nella cronaca di questi anni le vittime sono finite nel dimenticatoio (al massimo una lapide dove si è verificato l’ agguato) mentre gli assassini vanno in tv, in Parlamento, nelle Università.
Come in una moderna Spoon River, il libro di Giacchino riporta le vittime sulla Collina del Sangue Innocente. Poliziotti, carabinieri, guardie giurate, agenti di custodia, giornalisti, avvocati, studenti, dirigenti industriali raccontano in prima persona gli ultimi assurdi momenti delle loro esistenze. Le vite di venti uomini caduti in una guerra grottesca, ammazzati – quasi sempre di mattina – mentre si recavano al lavoro fra il marzo 1977 e l’ ottobre 1982.
Cronista della Stampa, Giacchino ha raccontato per anni gli effetti devastanti della follia terroristica. Con questo volume ha dato voce a Giuseppe Ciotta, Fulvio Croce, Roberto Crescenzio, Carlo Casalegno, Rosario Berardi, Lorenzo Cutugno, Piero Coggiola, Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, Giuseppe Lorusso, Emanuele Iurilli, Roberto Mana, Carmine Civitate, Carlo Ghiglieno, Carlo Ala, Giuseppe Pisciuneri, Pasquale Viele, Benito Atzei, Sebastiano D’ Alleo e Antonio Pedio.
Perchè giusto ricordarli e citarli tutti e venti, uno per uno.
CLAUDIO GIACCHINO
VENTI DI TERRORISMO
GRAPHOT EDITORE
15 euro14
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SCAFFALE: VENTI DI TERRORISMO DI GIACCHINO