L’Equivoco del sangue – edito da Capricorno – è la settima indagine effettuata dal maggiore Aldo Morosini – personaggio ideato da Giorgio Ballario – e ha inizio mentre il militare si gode qualche giorno di meritato riposo a Massaua: in una telefonata al fido maresciallo Barbagallo, il maggiore viene a sapere dell’uccisione, a coltellate e per strada, dell’irreprensibile e fidatissima domestica eritrea dei Bouchard, una delle famiglie italiane più note, ricche e potenti di Asmara, stanziali in Africa dalla fine dell’Ottocento.
In un primo tempo, l’indagine sembra correre: è un omicidio avvenuto in seguito a un tentativo di stupro da parte di un paio di indigeni. Ma quello che parte come un caso risolto in una manciata di ore, si trasforma in un’indagine complessa, tanto da costringere Morosini ad un rapido e forzato rientro ad Asmara. Il maggiore della PAI, affiancato dal maresciallo Eusebio Barbagallo e dallo sciumbasci eritreo Tesfaghì, devono dipanare un gomitolo insidioso, fatto di verità celate e segreti inconfessati, che legano le vite dei coloni con quelle della popolazione locale.
Anche in questo romanzo, ambientato in Eritrea alla fine del 1937, Ballario porta il lettore a conoscere e approfondire la storia della colonizzazione italiana, spesso dimenticata o appena e malamente accennata, nei testi scolastici.
Ciascuna indagine è punto di partenza per analizzare usanze e costumi degli italiani insediati in quelle lontane terre, ma anche per approfondire le immancabili problematiche sollevate dal vivere in un paese così lontano dagli affetti e dalle tradizioni della patria.
In questo romanzo, Giorgio Ballario mette sotto la lente d’ingrandimento il fenomeno del madamato: discussa pratica assai comune tra i coloni italiani, dettata dalle esigenze di una popolazione a netta prevalenza maschile. La sporadica presenza di donne italiane, faceva sì che i coloni stabilissero rapporti (non sempre limpidi e non sempre frutto di libera scelta) con donne indigene, sovente giovanissime. Un interessante articolo de La Stampa a firma Angelo Appiotti – cronista dell’epoca – dal titolo “Una città di scapoli. All’Asmara una donna ogni dieci uomini” – inserito da Ballario nel romanzo – aiuta a entrare in quello che è l’argomento principe del libro.
Il romanzo è come sempre scorrevole, la scrittura diamantina dell’autore, così come l’inappuntabile ricostruzione storica, conducono il lettore in un mondo affascinante ed esotico, pieno di contraddizioni, ma senza dubbio interessante. I personaggi hanno, racconto dopo racconto, acquisito maturità e sono delineati da caratteristiche oramai familiari a chi ha percorso con loro le precedenti avventure. Anche il settimo episodio di questa fortunata serie è un romanzo storico che cattura l’attenzione e fa viaggiare la fantasia. Ti fa venir voglia di leggere presto l’ottava indagine del maggiore Aldo Morosini nell’Africa orientale italiana!
Patrizia Durante
Giorgio Ballario
L’equivoco del sangue
Ed Capricorno
€ 14,00
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