L’ altro giorno sono entrato in un bar di primo mattino. Il solito caffè, poi mi giro e vedono cinque persone, tra cui due donne e un ventenne, che alle 7.30 erano attaccate alle slot machine. Mi è presa l’ angoscia.
Allora mi sono informato e ho scoperto che l’ anno scorso in Piemonte si sono giocati 5 miliardi di euro, 400 milioni nella sola Torino. Nella nostra città sono 1600 i locali che hanno slot machine o video lottery terminal, il 93 per cento si trova a meno di 500 metri dalle scuole. La concentrazione massima di questi locali è nel quartiere Aurora, mediamente il più povero di Torino. Un bambino torinese su 4 ha giocato almeno una volta, mentre i più assidui sono gli anziani. In Italia sono 800 mila le persone dipendenti dal gioco e il nostro mercato è il mercato più fiorente in Europa, il quarto al mondo dopo Stati Uniti, Giappone e Macao. Tristi primati.
Lo so, si gioca per cercare la fortuna che ti cambia la vita, ma si perde, quasi sempre si perde. Gli interessi in gioco sono tantissimi e miliardari, quelli della criminalità ma anche quelli dello Stato che gode e specula sui nostri vizi e sulle nostre debolezze . Un tempo si giocava per passione, nessuno finiva in rovina. Ora invece è una malattia. “Ho rinunciato alle macchinette e a fior di incassi, ma non mi andava di vedere la gente rovinarsi così” mi hanno detto Stefano e Patrizia che hanno appena rilevato un bar a Grugliasco.
Ci avete mai fatto caso? Vicino ai bar che hanno le slot machine, ci sono negozi compro-oro. Una pura coincidenza?
Vi chiedo di unirvi alla mia battaglia ideale: rivoglio nei bar i calciobalillla, i flipper e i ping-pong. D’ ora in poi non entrerò più nei locali che hanno le macchinette mangiasoldi.
Torino capitale. Di cosa? Next Post:
Bamboccioni siete voi
io sono una vittima del gioco pur nn giocando l anno scorso ho scoperto che il mio miglior amico nonchè collaboratore è riuscito a sottrami un ingente somma di denaro.Ora il problema è che nn verrà neanche punito in quanto probabilmete sarà giudicato malato cronico.Io invece oltre al danno subito ho perso una persona a cui volevo benePS Non mi ha neanche chiesto scusa qualcuno deve fare qualcosa…………
Caro Beppe, hai analizzato benissimo il fenomeno. Ed e’ tutto legale e sotto gli occhi di tutti. E sapessi cosa vi è dietro questo dramma, persone che si indebitano per giocare alle slot, persone che tralasciano la loro famiglia per stare ore nei bar a giocare alle macchinette. Proviamo a fare qualcosa, anche una proposta di legge ad iniziativa popolare.
Può anche funzionare una legge di iniziativa popolare, ma pensate l’effetto immediato se migliaia e migliaia di persone cominciassero a non andare più nei bar che hanno le slot
… siamo in un mondo in cui un buon 90% delle persone vive una vita non sua e cerca la via più facile per cambiarla ma alla fine si ritrova peggio di prima … si sono persi i valori delle piccole semplici cose . Cmq un calciobalilla lo vedo bene al mattino , Caffè cornetto partita e buona mattinata !
A Noasca (To) prima di Ceresole Reale al risto bar Gran Paradiso c’è un bel calcio balilla,una partita 50 cent,e fa piacere vedere dei genitori che giocano con i propri figli,un sano e divertente gioco.
Io sono una moglie vittima di un marito con il vizio del gioco, ha dato fondo alla vendita del suo locale e chiesto prestiti alle finanziarie ora siamo pieni di debiti ed io ho perso il lavoro da un anno ed investito la mia liquidazione nell’apertura di una attività che grazie a questo periodo di crisi non decolla…. Il mondo mi è crollato sotto i piedi!
Come ti capisco cignonero, è terribile quel che può succedere ed è ancor più terribile sapere che lo Stato ci lucra sopra.. Servirà a a poco, ma forse boicottando tutti i locali con macchinette mangiasoldi, forse qualcosa succede..
Io ci sto.
Perché non è solo angosciante vedere attaccate alle slot machine, persone che vivono con 900 Euro di disoccupazione o 600 Euro di pensione; è anche imbarazzante.
È imbarazzante quando scorgi persone che conosci, e fingi di non aver visto; quando le incontri una, due, tre volte, e decidi di evitare quel locale per non rischiare di trovarti faccia a faccia con loro. Intorno a Natale sono andata in una tabaccheria dove c’erano molte slot machine quasi tutte impegnate da ragazzi extra comunitari. Ho provato un disagio enorme quando ho capito che uno di quei ragazzi stava implorando la titolare affinché gli concedesse un prestito per continuare a giocare. Quello che ho provato,oltre al disagio, non è stato sicuramente un sentimento di ammirazione per la commerciante, anche se devo concedere le attenuanti dell’attuale situazione economica.
Se penso poi alla legge andata in prescrizione per cui a questi gestori è stato condonato un esborso di diversi milioni di euro, il sentimento è di rabbia.
In conclusione evviva i calcio-balilla che oltretutto mi ricordano giovanili e spensierate vacanze estive, e abbasso le “macchinette” e i locali che ci speculano sopra!
E poi lo stato raccomanda di “giocare responsabilmente”
Quando passo davanti al tabaccaio vicino a casa mia,
vedo persone di tutte le età giocare.Conosco persone che passano tutto il giorno a giocare,pur non vincendo mai. E’ impressionante vedere quante persone anziane,illuse di poter fare una vincita consistente.perdono la pensione,e si trovano sull’orlo della disperazione. Mi chiedo perché lo stato, non faccia nulla per contrastare questo fenomeno in continua espansione,anche a causa della crisi economica che attanaglia questa nazione.Non lo fa, ovviamente ,perché ci guadagna,come ci guadagna chi,nel proprio locale, ha queste macchinette.
Sarebbe molto meglio per tutti ritornare al vecchio e caro calciobalilla.
Il problema e’ che con le slot si gioca contro una macchia mentre con il calciobalilla si deve giocare contro un avversario, che al giorno d’oggi non c’e’ piu’ . . . . .Trionfa la solitudine!!!!
Parafrasando un comico genovese: “Tutti capaci ad essere finocchi con il c… degli altri!”
Sono stata per 16 anni (insieme ai miei familiari) la titolare di una delle più grandi sale giochi del cuneese. In tempi non sospetti in totale antitesi con il resto del mondo e del comune pensare optammo per una scelta che venne definita “coraggiosa”. Ribadisco SCEGLIEMMO di seguire i nostri valori e principi dunque boicottammo l’azione -a nostro avviso- fraudolenta dello Stato Italiano e lo status quo, optando per NON INSTALLARE SLOT E AFFINI E SOMMINISTRARE ALCOLICI. Scelta controtendenza che non può essere inficiata, anzi, Gandolfo la può confermare perché confezionò (dilazionati negli anni) ben tre servizi per il TG5. Definirla scelta “coraggiosa” lo ritengo sbagliato, è stata una scelta etica, è saper dire NO a soldi facili, NO alla speculazione sulla vita degli altri, soprattutto di ragazzini, ma ci penalizzati tantissimo in termini economici. Sono/siamo orgogliosi della nostra scelta, fieri di aver pagato le tasse su un lavoro pulito. Non abbiamo imposto la nostra scelta, ma offerto un’’alternativa quasi unica nel suo genere che ha comunque contribuito a contrastare in modo fattivo un fenomeno dilagante e devastante.
Per questa ragione non posso condividere la tua iniziativa, anzi la ritengo del tutto inefficace, perché dal mio punto di vista non apporta contributo alcuno a chi è affetto dalla patologia ludica. Credo di avere le carte in regola per asserire che è facile ergersi a paladini della giustizia quando da perdere non abbiamo nulla. Dove sta nella tua iniziativa il sacrificio, la rinuncia, l’aiuto concreto al ludopatico?
E’ vero, preferire un locale che non ha le slot a favore di uno con, dimostra condivisione di principi e si aiuta concretamente un esercizio che di suo ha scelto di ridurre il volume d’affari, ma al tempo stesso ed in egual misura penalizzi comunque un esercente che ha tutti i diritti a tenere le slot perché è assolutamente legale e paga le tasse; probabilmente ha famiglia da mantenere, mutui da pagare e problemi come tutti e vicissitudini che noi disconosciamo.
Quante persone malate di gioco vogliono realmente essere aiutate?
Che diritto abbiamo noi di imporre le nostre scelte in base ai nostri parametri?
In base a quale logica agiamo contro i diritti di queste persone, perché checche se ne dica e si pensi è nei loro diritti.
Certo che è doveroso aiutare le persone malate, malate in generale, ma lo si fa con la collaborazione in primis del malato.
Il problema è serio e grave; è una piaga enorme. Provate solo a pensare alle decine di autobus che partono dall’Emilia Romagna alla volta dei casinò Sloveni, con a bordo pensionati che dilapidano la pensione e dissipano i risparmi di una vita. Ecco in quel caso la tristezza e l’amarezza sono doppie perché c’è il danno e la beffa, -paradossalmente- guardando la cosa solo in termini economici, manco le tasse restano nel nostro paese, manco un aiuto agli esercenti italiani arriva e queste povere persone sono sempre più sole ed abbandonate.
Cara Gabriella, conosco te e la tua famiglia e sono testimone dell’onestà e della morigeratezza che vi ha sempre contraddistinti. Questo mi permette anche di chiarire l’affermazione relativa alle tasse non versate, anzi CONDONATE dall’esecutivo in carica, alle lobby delle slot-machines.
Non mi riferivo sicuramente agli esercenti che traggono un profitto, peraltro modesto, credo, dal mettere a disposizione dello spazio nel proprio locale, alle macchinette.
Penso appunto alle lobby che da una sanzione di ben 98 miliardi (!) Avevano ottenuto uno sconto fino ad arrivare prima a 2,5 miliardi di euro, poi a 600.000 euro fino a ….0 per prescrizione !
Capisco tutte le motivazioni, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare, pertanto, sono straconvinta di un eventuale boicottaggio.
Ciao Claudia, a nome mio e della mia famiglia GRAZIE per la stima. Il tuo ragionamento su quella che io chiamo l’ennesima FRODE autorizzata perpetuata ai danni del cittadini italiani onesti, non fa una grinza, sei stata chiarissima e corretta, anzi dimostra che sei bene informata.. Quei soldi non li dovevano i piccoli esercenti onesti, se così fosse stato ce li avrebbero estorti come fanno sempre. Quindi a maggior ragione puoi comprendere il nostro modus operandi rivolto a chi è il VERO RESPONSABILE.
Da qualche parte si dovrà pur cominciare? Con noi sfondi una porta aperta! Gestire una sala giochi di 1000 mq, senza slot ed alcool, mi sembra sia la dimostrazione a FATTI che qualcuno da solo, in proprio, col suo sudore e portafogli da qualche parte ha avuto il fegato di cominciare e lo ha fatto nel 1997 per 16 anni. Guarda che anche RIFIUSTARSI di servire alcolici non è una cosa tanto comune. Quando noi lo facemmo in ITALIA, NESSUNO l’aveva mai fatto, ed a quanto mi risulti mi pare non si sia più ripetuto. A fine anno sono ammanchi pesanti, che ben poche persone accettano di perdere in nome dell’etica. Però è la dimostrazione che qualcuno senza tanti proclami ad effetto nel suo piccolo ha dato un contributo concreto e coerente. Finalità che non riesco ad evincere nella proposta di Beppe. Io ho dimostrato coi FATTI come la penso, non voglio avere ragione, desidero mi motiviate perché ho torno.
Sono abituata a confrontarmi con i bilanci e questi sono costituiti da numeri che a differenza delle parole non possono essere opinabili, travisati, modificati.
Vogliamo boicottare i locali?
Ok!
Traduciamo l’iniziativa di Beppe in analisi più approfondita; cominciamo a fare un elenco:
via i centri commerciali, via le tabaccherie -dove sino a ieri o ancora oggi ci andate per comprare sigarette, (dico andate perché io non ho mai fumato)- via i bar, via i locali ludici e di intrattenimento.
Cosa resta nel paniere?
Ammesso e non concesso -perché io lo escludo categoricamente che ci siano tanti proseliti- cosa abbiamo ottenuto?
Il giocatore incallito, non li frequenta più? Lo abbiamo aiutato? Ha risparmiato dei soldi? E’ guarito? Non ci gioca più? Lo stato ha perso un centesimo sugli introiti?
Ho torto? Spiegatemelo per favore, però signori non prendetemi in giro perché su questo argomento sono molto sensibile.
Voglio motivazioni serie, concrete, che rispettino l’intelligenza delle persone, che non celino il becero tentativo di sfruttare la situazione, strumentalizzando una piaga tremenda del nostro paese pur di far propaganda o allo scopo di ottenere subdoli fini. Abbiate per favore rispetto, io e la mia famiglia lo abbiamo avuto con i fatti.
Sale giochi si, ma di giochi sani e divertenti. Perché invece di puntare al gioco d’azzardo, non si organizzano tornei di calcio in ogni parte di ogni città. Possiamo fare tornei negli stadi, ma anche negli oratori, nei centri sociali, nei parchi.
Possiamo creare delle sale giochi con videogiochi che stimolino la creatività dei giovani.
Se devono fare la guerra meglio farla nei videogames, negli sport singoli e di squadra, piuttosto che in manifestazioni violente di piazza.
Le scommesse hanno già dei limiti di legge, la mia professoressa di Diritto Pubblico già si scandalizzava che lo Stato si finanziava principalmente sul gioco d’azzardo, e non puntava invece su altri settori più produttivi e sani.
Io proporrei perché non utilizzare il calcio come settore trainante dell’Economia italiana ?
Insieme ad essa, colleghiamo i settori del turismo, del commercio, della cultura, dell’artigianato e dell’industria.
E’ una mia boutade…speriamo che qualcuno nella cosiddetta “stanza dei bottoni” possa un giorno prenderla in considerazione.
Federico, se la mia esperienza non mi tradisce, tu dovresti essere giovane, comunque sia, la mia risposta è sì. Sì alle sale giochi ma di giochi sani e divertenti. I giovani hanno DIRITTO a questi luoghi puliti e sani, dove stare insieme e fare aggregazione. Combatti, combattete per i vostri diritti a maggior ragione contro l’inquisizione degli adulti.
E’ tempo di cambiare; i fenomeni negativi non si contestano più a proclami, a marce, a scioperi; si contrastano con i fatti, gli esempi positivi e reali. E’ un processo lento, ma ogni giornoi segna una conquista. Ci vuole il coraggio di crederci, e l’abnegazione di perseguirlo.
Ho conosciuto migliaia e migliaia di giovani, li ho visti crescere, diventare genitori ed a loro volta accompagnare i figli. La nostra sala non era solo frequentata da cuneesi, ma anche da giovani che provenivano dalle province di: TO – AT – AL – VC – SV – GE ed addirittura Aosta, autobus di oratori e parrocchie e questo non solo perché c’era il calcio balilla tanto caro a Beppe, ma c’erano giochi unici in Italia e quel locale era unico in Italia. Genitori che ti AFFFIDAVANO (che non è sinonimo di parcheggiare) i loro figli e lo facevano perché sapevano che li prima di gestori c’erano dei genitori. Sapevano che si sarebbero divertiti ed avrebbero bevuto bibite e succhi di frutta, senza correre il rischio del coma etilico perché qualcuno senza scrupoli li aveva fatti ubriacare pur di lucrare sulla loro vita.
Sai qual è stata la mia più grande fortuna? Aver ricevuto in misura nettamente superiore a quanto abbia dato. Voi giovani trasmettete pensieri positivi, energia, voglia di vivere e di fare, mi avete ricordato di guardare le cose da un’angolazione che avevo dimenticato, mi avete rievocato che bisogna stupirsi, meravigliarsi, ridere, amare, non essere prevenuti, ma aperti, non credere di aver sempre ragione, ma soprattutto che conta crederci sempre fino in fondo. I giovani mi hanno dato molte preziose lezioni di vita.
Mi corre l’obbligo di fare una precisazione importantissima che ho superficialmente dimenticato, ma è un’imperdonabile svista.
L’intento di Gandolfo è più che nobile e giusto, in modo perentorio non è un attacco alla persona o ad affossare l’iniziativa, lungi da me. Ho semplicemente detto che -dal mio punto di vista- non ha fatto tutte le analisi del caso, ossia lo studio di fattibilità per renderlo efficace a tradurlo concretamente in un’azione di massa. Poi ognuno nel suo piccolo è libero di fare tutte le scelte che ritiene atte ed opportune, anzi più se ne fanno e meglio è!
La libertà come diceva Oriana Fallaci è un dovere prima che un diritto, ossia è un bene supremo, ma non sempre si è consapevoli che non è un diritto assoluto, comporta obblighi morali e materiali, regole e intelligenza!
Beppe, mi troverai SEMPRE d’accordo con questa linea di principio.
Tranne Claudia, che ha avuto dapprima il coraggio di affrontarmi con estrema educazione, ha avuto l’altruismo di difendere l’idea di Beppe ed in succedanea si è dimostrata donna di grande intelligenza.; tutto tace!
Credo che questo silenzio in parte sia mia responsabilità e dal momento che ho monopolizzato l’argomento mi permetto di portare alla vostra attenzione un particolare non ininfluente.
Forse Beppe può aver commesso un vizio di forma, ma non lo si può giudicare per questo, la sua era buona fede e ve lo dimostro. Chi è il proprietario di questo blog? Chi legge gli interventi prima di chiunque altro? Chi decide cosa pubblicare? Quanti avrebbero avuto il coraggio di rendere pubblico un simile attacco.? Vi assicuro che tutto quello che ho scritto l’ha pubblicato.
E’ la differenza tra il dire ed il fare..
Grazie Beppe, hai dimostrato di essere umano come tutti, ma non tutti dimostrano la loro grandezza, si assumono la responsabilità delle proprie parole. Sei una bella persona.
…qualche calciobalilla in più e MOLTE macchinette per il gioco d’azzardo in meno … !!!
Questa è la meta che si dovrebbe perseguire !!!
.. quindi non posso far altro che condividere il pensiero !!!
…qualche persona onesta e autentica in più e MOLTE opportuniste e finte in meno … !!!
…qualche persona con coraggio e spina dorsale dritta in più e MOLTO servilismo e sudditanza in meno … !!!
…qualche persona con altruismo e generosità vere e MOLTE meschine e avide in meno … !!!
…qualche persona umile in più e MOLTE meno presuntuose incapaci di fare un passo indietro e domandare scusa, in meno … !!!
Questa è la meta che si dovrebbe perseguire !!!
Hai detto bene Paola, “questa è la meta che si DOVREBBE perseguire !!!” Concretamente, le tue e le mie, sono solo belle parole che servono ad alimentano questo blog, ma che nella realtà -al momento- restano un bellissimo sogno utopico.