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NINNA-NANNA CON IL TELEFONINO

by • 21 dicembre 2023 • COSE NOSTREComments (0)741

Quando ho letto i risultati della ricerca dell’ Associazione nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo, non credevo ai miei occhi: sono rimasto allibito.

Più del 60 per cento dei neogenitori non racconta più favole ai bambini fino ai 3 anni, né canta la ninna nanna per farli addormentare. Usa delle APP del telefonino.

La motivazione è che non c’è tempo e nemmeno energia.

Anche per far mangiare il neonato, madri e padri si affidano alla tecnologia, perché richiede meno fatica. Oltre la metà dei genitori si intrattiene sullo smartphone durante le poppate o lo svezzamento (perdendo di fatto il contatto con il bambino!). Mentre il 64 per cento dei genitori ammette di usare il telefonino per intrattenere i figli durante la giornata.

Lo confesso: ricordo perfettamente la “nana-cucheta”, cioè il canto della ninna-nanna di mia mamma, anche perché poi, lo ha ripetuto con mio figlio.

Questo che sto per scrivere, non è una mia opinione, ma quanto sostengono gli esperti: la voce dei genitori ha un potere magico e rassicurante, soprattutto durante la fase dell’addormentamento.

E poi le favole? Quando un genitore racconta una storia non è solo un fatto di sonorità o di parole, ma è un passaggio di tradizioni, di valori, di spiegazioni ed è un’opportunità per il bambino di sentirsi accolto in un contesto protettivo e amorevole.

Sono momenti irripetibili. E noi li cediamo al telefonino?

Il 41 per cento dei genitori riferisce di calmare il bimbo con lo smartphone quando piange o è arrabbiato. Cioè stiamo insegnando alle nuove generazioni a calmarsi o gestire le proprie frustrazioni, attraverso uno schermo illuminato.

Non mi vengono commenti da fare.

Lasciatemi al mio stupore e – se mi permettete – anche a un pizzico di indignazione.

 

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