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RIDATECI LE CASE CANTONIERE

by • 19 dicembre 2019 • COSE NOSTREComments (0)2285

In Europa sono state censite circa 800mila frane. Sapete quante di queste si trovano sul territorio italiano? Ben 630mila. E’ evidente che la particolare conformazione geologica del nostro Paese, stretto fra montagne e mare, ha favorito nel corso degli anni questi fenomeni. Ma sapere che più di 3 frane su 4 si trovano in Italia, fa davvero impressione.

Vogliamo aggiungere che sul territorio italiano si trovano 60mila fra ponti, viadotti e gallerie? E che è incalcolabile il numero di  strade provinciali, comunali, statali.

Ecco che  in questi giorni di alluvione, maltempo intenso, nevicate anticipate e copiose, scopriamo tutta la debolezza della nostra rete viaria. Le strade sono dei colabrodo, buche che sembrano voragini, viadotti crollati, frane e smottamenti. Un’ autentica groviera.

Avete mai notato lungo le statali e le provinciali quelle case rosse in mattoni, con scritto Anas? Sono le vecchie case cantoniere. Ci abitavano gli operai addetti alla manutenzione delle strade, spesso con le loro famiglie. Udite, udite: avevano il compito di tenere in ordine le carreggiate, pulire le cunette, chiudere le buche, svuotare i tombini… insomma, quei lavori semplici e quotidiani, indispensabili per l’ efficienza e la sicurezza delle vie che percorriamo tutti i giorni con le nostre automobili. Oggi quelle case sono disabitate, perché non ci sono quasi più i cantonieri.

Ma io dico: ridateci le case cantoniere! Soltanto la presenza sul territorio di personale specializzato può garantire quei pronti interventi e quella manutenzione, indispensabili per curare le strade. Costerebbe troppo caro? Scusate, ma forse costa di meno rifare ponti, strade, viadotti? Ormai è risaputo: con i cambiamenti climatici saranno sempre più frequenti eventi alluvionali, piogge torrenziali e nevicate eccezionali. A conti fatti, sono sicuro: sarà più conveniente riaprire le case cantoniere e magari assumere qualche migliaio di disoccupati.

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