PER NON DIMENTICARE L’ AMICO MARCO, RECENTEMENTE SCOMPARSO, RIPUBBLICHIAMO LA RECENSIONE DI UNO DEI SUOI ULTIMI ROMANZI
Politica, sesso, famiglia, elezioni, sangue, cibo… c’è tutto questo nel giallo “Affresco Familiare” di Marco G. Dibenedetto.
Torino, si vota per il sindaco della città. Ad una settimana esatta dalla consultazione elettorale in un appartamento di piazza Solferino viene ritrovato il cadavere di una giovane donna. E’ la figlia di uno dei candidati, il favorito, alla poltrona di primo cittadino. Ad indagare, ovviamente, l’ispettore Rubatto e la sua squadra omicidi creata e allevata da Dibenedetto, uno dei soci fondatori di Torinoir.
I piani alti della Questura “impongono” a Rubatto di risolvere il caso entro la giornata elettorale quindi nel corso di una settimana. Il racconto si snoda giorno per giorno, in un crescendo di suspence e di colpi di scena fra le vie del centro di Torino. Scuole di cucina, comizi elettorali, trattorie e stanzoni di Polizia fanno da scenografia alle indagini di Rubatto e dei suoi, Stafano e Aceto.
Chi è l’assassino? Non possiamo svelarlo… Un indizio? Chiedere sempre al maggiordomo, consigliano i collaboratori di Rubatto. Quindi se non conoscete un maggiordomo il consiglio è di leggere il volume di Dibenedetto.
Autore: Marco G. Dibenedetto
Titolo: Affresco familiare
Editore: Golem edizioni
Prezzo: 11,90 euro
FOLLIA: MILANO-CORTINA NO, FRANCIA 2030 SI Next Post:
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