MIRAFIORI

STELLANTIS A TERMOLI, MIRAFIORI DESERTA

by • 29 luglio 2021 • COSE NOSTREComments (0)1847

Vent’anni fa i dipendenti che lavoravano a Mirafiori erano circa 45 mila. Oggi si parla di poche migliaia, impossibile ottenere un numero esatto. Ma, diciamo, che si aggirano fra i 4 e i 10mila. Insomma, nell’ arco di due decenni è sparita – sotto i nostri occhi, senza che ce ne accorgessimo e nel silenzio assoluto – una città di poco meno di 40mila persone.

È di questi giorni la notizia che Stellantis, il marchio frutto delle nozze fra FCA e Peugeot-Citroen, aprirà una giga-factory per la realizzazione di batterie per auto elettriche a Termoli. Oltre 30 miliardi di euro di investimenti per lo stabilimento in provincia di Campobasso dove la fabbrica dei motori a benzina con 2.500 dipendenti è ferma da maggio.

E Torino e il Piemonte capitali dell’auto? Un mesto ricordo.

Qualche levata di scudi da parte della sindaca Appendino e del presidente Cirio, ma per il resto tutto è caduto sotto silenzio. La scelta di privilegiare la realtà industriale molisana pare sia dettata da una serie di favori (in termini di defiscalizzazioni) che il governo avrebbe assicurato al colosso italo-francese in cambio della scelta di Termoli.

E intanto Mirafiori è sempre più deserta.

Girandoci attorno, a piedi o in auto, ci prende lo scoramento. In passato fu il più grande complesso industriale italiano, nonché la fabbrica automobilistica più antica in Europa. Occupa una superficie di 2 milioni di metri quadrati. Al suo interno si snodano 20 chilometri di linee ferroviarie e 11 chilometri di strade sotterranee che collegano i vari capannoni. Dal 2018 e per tutto il 2019 l’unico modello ad essere costruito nella fabbrica è stato il suv Maserati Levante, dal primo semestre del 2020 vi viene anche assemblata la Fiat 500 elettrica.

La scelta di Termoli non solo declassa definitivamente Mirafiori a deserto nel cuore di Torino, ma penalizza tutto l’indotto auto del Piemonte, già depauperato e messo a dura prova nel corso degli anni.

Eravamo la capitale dell’automobile, oggi solo capannoni vuoti.

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