Uno scrittore che vende 120mila copie del suo ultimo libro, ma resta ossessionato dal fatto che nessuno, pare, lo abbia letto completamente. L’uccisione di un camoscio da parte di un Suv. La vita di un paese di montagna in Valle d’Aosta, protagonista – anni prima – di un grave fatto di cronaca, quindi facilmente riconoscibile. Le tensioni di una famiglia con difficili rapporti fra i genitori e il figlio adolescente.
C’è tutto questo nel romanzo “Il bacio della dea montagna” di Marco Bosonetto, emergente scrittore cuneese. Ma c’è anche tanto altro. Soprattutto la descrizione di ambienti alpini mozzafiato, delle sue ascese e dei suoi repentini mutamenti climatici che possono provocare tragedie. Le contraddizioni di un giornalismo dove conta più il suscitare emotività che non il resoconto fedele dei fatti, lo strano mondo delle presentazioni di libri dove arrivano spesso domande scomode e, il più delle volte, inutili.
Il protagonista, Luca Rollin, è uno scrittore di successo. Manu è il suo migliore amico ma anche il suo più feroce critico. Chi ha scritto mirabolanti recensioni del suo ultimo romanzo non lo ha letto, ma nemmeno la sua editor, il responsabile della casa editrice che lo ha lanciato, la sua agente, e neppure chi frequenta gli appuntamenti per le presentazioni. Questo è il tormento di Luca Rollin che non si accontenta di vendere tantissimo, ma vorrebbe anche essere riconosciuto per la sua scrittura. E alla fine…. No, non sveliamo il sorprendente finale.
MARCO BOSONETTO
IL BACIO DELLA DEA MONTAGNA
EDIZIONI PIEMME E GEDI
I CINGHIALI? MEGLIO SE… NEL PIATTO Next Post:
TORINO E IL PIEMONTE SONO IN DECLINO?