CASETTEACQUA

IO BEVO L’ ACQUA DEL SINDACO

by • 23 settembre 2021 • COSE NOSTREComments (0)1818

Ogni anno in Italia consumiamo 10 miliardi di bottiglie di acqua minerale in plastica e solo 2 miliardi di litri in bottiglie di vetro. 7 miliardi delle bottiglie in plastica non vengono riciclate e questo significa 850mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica.

I dati sono dell’organizzazione Green Peace che ha lanciato l’allarme e la necessità di un’immediata inversione di tendenza per salvaguardare il pianeta. Basta guardare le immagini che spesso i tg propongono e che mostrano i fondali dei nostri mari, autentiche discariche di plastica che uccidono flora e fauna del Mediterraneo. Provate anche ad osservare i bordi delle strade, in città e nelle campagne: fossati e cunette sono pieni di bottigliette di plastica. E i prati delle nostre montagne? Immondezzai a cielo aperto.

Occorre quindi cambiare mentalità e stile di vita. E forse servono sanzioni per modificare i nostri comportamenti. Nel decreto Semplificazioni c’è un provvedimento che prevede una sorta di mini-cauzione per chi non restituisce le bottigliette di plastica, come già accade per quelle in vetro. Entro 4 mesi dovrà essere varato il decreto attuativo.

Da parte mia, da parecchi anni, ho preso l’abitudine di consumare l’“acqua del sindaco”. Nel mio comune – così come in altri migliaia del Piemonte – ci sono le casette per la distribuzione dell’acqua potabile, genuina e garantita dagli acquedotti municipali. Gratis quella naturale, 5 centesimi al litro per quella frizzante. Anziché rifornirmi al supermercato, faccio un piccolo sacrificio: carico la cassa di 12 bottiglie in vetro, vado al distributore e faccio rifornimento. Vi assicuro che è buona. Mi disseta e -nel mio piccolo – credo di dare un piccolo contributo alla salvaguardia della Terra.

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