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SE LA PAROLA DATA NON HA PIÙ ALCUN VALORE

by • 11 agosto 2022 • COSE NOSTREComments (2)1351

Mio padre e i miei nonni mi raccontavano d’aver concluso affari per la vendita o l’acquisto di terreni o case, solo con una stretta di mano. Certo, successivamente, si passava dal notaio per formalizzare la cessione, ma se c’era stata la stretta di mano… quella aveva valore assoluto.

 E’ facile ripensare a questi contratti sanciti sulla base della parola data, che valeva come un patto di ferro, oggi che tutto pare abbia perso qualsiasi significato o valore.

 Ci sono calciatori che firmano un contratto, pluriennale e milionario, giurando fedeltà eterna alla nuova maglia e il giorno dopo già “trigano” alla ricerca del futuro acquirente, per qualche bonus in più. Fior di campioni che piangono lacrime copiose quando lasciano una squadra e pochi mesi dopo baciano la nuova maglia; oppure altri che saltellano con i tifosi per denigrare la squadra rivale, e poi indossare proprio quell’altra casacca.

 Vogliamo parlare del nostro Parlamento? Deputati e senatori che passano da un partito all’altro con la facilità con cui ci si cambia una maglietta sudata. Promesse di eterna fiducia a quel governo e verso quel leader, smentite alla prima occasione utile.

 E NESSUNO MI ACCUSI DI FARE CAMPAGNA ELETTORALE PER QUESTO O QUEL PARTITO. O DI TIFARE PER QUESTA O QUELLA SQUADRA.

VALE PER TUTTI. INDISTINTAMENTE!!!

 Che esempio diamo ai nostri figli, alle future generazioni? Quello di essere banderuole le cui promesse valgono meno di niente?

La locuzione “per sempre” non è più valida. Meglio sostituirla con … fino alla prossima occasione.

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2 Responses to SE LA PAROLA DATA NON HA PIÙ ALCUN VALORE

  1. Claudia scrive:

    Sono cambiati i valori, le priorità. Siamo più avidi, più egoisti, più materialisti. Siamo figli del troppo e quel troppo non basta mai, al contrario di ieri quando la maggioranza aveva poco e quel poco era sufficiente, anzi, quel poco univa e coalizzava.
    Si badava al sodo, al concreto e c’era più educazione, più disciplina, più responsabilità.
    Oggi invece vale tutto, il fine giustifica i mezzi e siamo superficiali, diamo valore a ciò che non merita e lo togliamo a ciò che lo meriterebbe.
    Lo sto sperimentando in questo periodo nel quale devo locare un immobile dei miei genitori: il consulente ha redatto un contratto affinché ogni diritto, ogni dovere, ogni azione siano regolati, nero su bianco.
    È tutto molto triste: al di fuori della famiglia (e a volte nemmeno in quella!) si deve tenere un atteggiamento di diffidenza, si deve fare attenzione.
    E si passa la vita a rincorrere ciò che assomiglia alla felicità ed invece ci rende sempre più aridi e soli.

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