Un avvio con i fiocchi per la stagione sciistica delle montagne piemontesi. Attorno ai primi di dicembre è arrivata una sostanziosa precipitazione e, quindi, un sufficiente strato di neve per fare il cosiddetto “fondo”. I 20-30 centimetri di coltre bianca, gelando con le basse temperature della notte, sono perfetti per creare quella base che potrà garantire piste aperte per tutta l’ annata. Inoltre, sono state alimentate le falde acquifere da cui si attinge per sparare con i cannoni la neve programmata. Insomma, ci sono tutte le premesse per l’ inverno della riscossa.
Infatti, dopo un paio d’ anni di chiusure per covid e dopo la stagione passata caratterizzata dall’ assenza di neve, tutta l’ economia della montagna ha bisogno del ritorno in massa di turisti e sciatori. Il settore del turismo in Italia vale dai 9 ai 10 miliardi di euro, quindi una bella fetta è appannaggio del Piemonte. Bisogna, però, anche fare i conti non solo con la neve e il meteo ma con l’ incremento dei prezzi. Un giornaliero nelle stazione sciistiche delle nostre Alpi costa tra i 30 e i 45 euro: quindi, una famiglia per trascorrere una domenica sulle piste deve sborsare circa 200 euro, a cui bisogna aggiungere i costi del viaggio, dell’ abbigliamento, del vitto. Insomma, un bel salasso.
Eppure occorre tifare perchè le nostre montagne vivano una stagione assai fruttuosa. Non solo per i gestori degli impianti, ma anche per tutti coloro che vivono in montagna, margari, contadini, commercianti, ristoratori, albergatori. La salute e il benessere dei nostri monti sono una ricchezza anche per chi vive in città e in pianura. Parliamo della tutela ambientale di boschi, pendii, vallate. Ormai abbiamo capito tutti che lo spopolamento delle borgate alpine ha conseguenze pesanti per tutti. Perciò FORZA MONTAGNA e speriamo in tanti pienoni durante le Feste.
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