II progetto originario del Castello di Miradolo risale all’ ultimo quarto del Settecento.
Ma il maniero, con relativo parco, che si trova alle porte di Pinerolo, all’imbocco della Val Chisone, a 40 km circa da Torino, assume l’ attuale aspetto solo nella prima metà dell’Ottocento grazie a Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, sposa Massel, la quale fa ultimare la costruzione del Palazzo di Miradolo, inserire la Serra neogotica e la Torre rotonda; grazie a lei il giardino all’italiana viene convertito nel parco paesaggistico di oltre 6 ettari che si conserva ancora oggi. Tra gli eredi Massel troviamo Luigi Emanuele Cacherano di Bricherasio, morto tragicamente nel 1904, che fu tra i soci fondatori della FIAT, prima grande azienda automobilistica italiana. Nel 1950 gli eredi Massel-Cacherano lasciano il Castello di Miradolo ad una congregazione religiosa che trasforma la dimora in casa per esercizi spirituali. Nel 2007 l’intero complesso è acquistato da un gruppo di privati e dato in comodato d’uso alla Fondazione Cosso che lo riapre nel 2008.
La Fondazione dà vita a un imponente programma di restauri che permette la riapertura al pubblico di tutte le sale e del parco. Dal 2014 il Castello è tra le residenze aderenti all’ADSI, “Associazione dimore storiche Italiane”. Obiettivo della Fondazione Cosso è confermare il Castello di Miradolo come polo culturale, punto di riferimento per gli abitanti del luogo e per i visitatori, così da rievocare quel cenacolo culturale che tra Ottocento e Novecento la Contessa Sofia di Bricherasio, antica proprietaria della storica dimora, aveva saputo creare intorno a sé.
Un parco di oltre 6 ettari circonda la dimora: organizzato intorno a un’imponente radura centrale, è uno splendido esempio di giardino all’inglese in cui le linee sinuose dei contorni, le macchie arboree caratterizzate da una notevole varietà di tessiture, colori e forme, la presenza di un antico sistema di canali, sono segni inconfutabili dello stile romantico. Il parco accoglie alberi maestosi e centenari, tra cui 5 esemplari monumentali, e specie esotiche. Un bosco di bambù giganti incanta per il suo fascino.
La camelia è uno dei fiori rappresentativi del parco e a Miradolo si conservano ancora oggi camelie introdotte nell’Ottocento cui, nel 2019, si sono aggiunti oltre 130 giovani esemplari . Un orto di oltre 500 mq è rinato nel 2021 e ha forma circolare: armonioso, chiuso, protetto. Affaccia sulla corte rustica e ne completa l’originaria vocazione agricola insieme alla cascina con stalla, fienile, forno, pollaio e lavatoio.
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